Android Pay non funzionerà con root o custom ROM
Android Pay è ufficialmente operativo da circa 15 giorni in quel degli Stati Uniti d’America: sono già numerosi gli store ed i circuiti bancari che hanno aderito alla partnership con Google e che possano dare successo al suo sistema di pagamenti, il quale si prefigge di mandare in pensione Google Wallet e di rinnovare l’importanza sia della tecnologia NFC che della sicurezza delle transazioni.
Sicurezza alla quale Google tiene in particolar modo, tanto da indurre i vertici del colosso di Mountain View – seguendo la scia dei colleghi Samsung e Apple, entrambi titolari di meccanismi di pagamento alternativi – ad impedire l’utilizzo del sistema Android Pay su sistemi operativi rootati o dotati di custom ROM.
Al contrario di quanto capitava con Google Wallet (in grado di funzionare anche in caso di ROM modificata), infatti, Android Pay si interfaccia direttamente con il circuito bancario d’interesse ed interagisce con esso e con i dati relativi alla carta di credito; dovendo far transitare tali informazioni, sarebbe impensabile mettere in “pericolo” comunicazioni del genere ad agenti esterni magari dovuti ad un errore di gestione o programmazione.
In poche parole, Google non se l’è sentita di mettere a rischio le transazioni Android Pay perché una custom ROM ha un bug non risolto o perché un utente, dopo aver eseguito il root, è potenzialmente in grado di dare permessi avanzati ad un’app truffaldina che potrebbe rubare dati. Come farà Android Pay a “comprendere” se la ROM in uso dal dispositivo è modificata? Semplice: all’atto dell’installazione dell’app verrà effettuato un controllo tramite l’API SafetyNet; in caso di riscontro negativo (ovvero se la ROM dovesse essere modificata), l’installazione verrà annullata.
Sebbene tutto ciò possa avere odore di imposizione per tutti i mentori della personalizzazione Android estrema, ritengo personalmente che la sicurezza venga prima di tutto e che non valga affatto la pena mettere a rischio informazioni particolarmente sensibili.
Pollice in su per Google!
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