Le sequenze di sblocco dello schermo sono prevedibili: lo dimostra uno studio
“Le password più diffuse sono dio, amore, sesso e guerra”.
Quante volte avete sentito pronunciare questa frase nei film d’azione statunitensi? Un luogo comune che spesso si è rivelato fin troppo veritiero, nonostante la cosa non sia esattamente così semplice: soprattutto negli anni scorsi era semplice assistere ad un attacco a forza bruta partendo da un dizionario di parole note concluso con successo, questo perché gli utenti tendono (sbagliando) a scegliere password memorizzabili in maniera semplice ed a riutilizzarle in più posti.
Un po’ per semplicità un po’ per sicurezza, per sbloccare lo schermo in alcuni dei sistemi operativi moderni – tra cui Android – ci si è spostati dalla classica password (o PIN) verso metodi di autenticazione alternativi, che prevedono ad esempio la scansione biometrica di volto, impronta digitale o voce o ancora l’inserimento di una sequenza di sblocco tramite trascinamento delle dita.
Quest’ultima è nota ai più come lock pattern, quella specie di “unisci i puntini” virtuale che sempre più utenti hanno scelto come metodo di sblocco del proprio smartphone o tablet:
Perché quel preambolo sulla debolezza di alcune password? Semplice, perché la storia sembra ripetersi anche con i pattern di sblocco: secondo uno studio di Marte Løge dell’Università Norvegese di Scienza e Tecnologia presentato recentemente al PasswordCon di Las Vegas, i pattern di sblocco degli utenti sarebbero piuttosto prevedibili.
Ad esempio, il 77% del campione degli utenti analizzato inizia la sequenza da un angolo, ed il 44 percento userebbe l’angolo in alto a sinistra. Inoltre, il 10% dei pattern usati corrispondono ad una lettera – che, magari conoscendo il soggetto proprietario del dispositivo, è anche facilmente intuibile.
Non è possibile al momento stimare la diffusione dei pattern di sblocco tuttavia maggiore questo sarà nel tempo, più problemi simili potrebbero iniziare a ripetersi come già successo con le password; il suggerimento per l’impostazione di un pattern di sblocco sicuro è il medesimo che diamo già da tempo per le password: bisogna utilizzarne uno “fuori dagli schemi” (ad esempio, stando ai dati precedenti, evitare lettere o partenze dagli angoli). Ma state tranquilli: prima o poi i gestori password, gli stessi che suggeriscono password casuali, potrebbero iniziare a farlo anche con i pattern di sblocco rendendovi la vita più semplice.
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