Dopo 16 anni, la release numero 3 di Pidgin, storico tool open-source multi-chat, è pronta ad uscire!
C’è stato un momento, praticamente un’era informatico/geologica fa, in cui la prima azione che facevo dopo aver installato GNU/Linux (qualsiasi distribuzione fosse) su un laptop, era quella di installare il tool che mi consentiva di avere centralizzati tutti i sistemi di chat che al tempo utilizzavo.
Jabber, IRC, Google Chat (o Hangouts che dir si voglia), persino Skype, tutto passava da un singolo tool: Pidgin.
Poi è arrivato il futuro, i client web, il fatto che ogni piattaforma avesse il suo tool locale (che poi altro non era che una pagina web incastrata in una cornice GTK), ma soprattutto sono arrivati gli smartphone, e quindi di questa chat sul PC non è che se ne sia sentito più troppo il bisogno.
La storia divenne leggenda, la leggenda divenne mito, e per 16 anni non si sentì più parlare di Pidgin, finché è stata annunciata l’imminente versione 3!
Per quanto incredibile possa apparire, Pidgin 3.0 Experimental 1 verrà rilasciato il 31 dicembre del 2024, inizialmente solo come codice sorgente o applicazione Flatpak. Oltre ad una serie di novità sulle quali arriveremo a breve, la versione 3 del client di chat avrà una caratteristica particolare: sarà totalmente incompatibile con Pidgin 2.
Scelta immaginiamo sofferta, ma necessaria, poiché il lavoro di creazione di questa release ha incluso la riscrittura di buona parte del codice base.
L’annuncio ufficiale del progetto specifica come il numero ufficiale della versione sarà comunque 2.90.0 fintanto che gli sviluppi non saranno completi, ed avrà queste caratteristiche:
- L’unico protocollo ad essere supportato inizialmente sarà IRCv3, in forma grezza ma utilizzabile, ed altri protocolli arriveranno in futuro.
- L’interfaccia utente è, per così dire, poco rifinita.
- Può per via dell’incompatibilità con Pidgin 2 essere installata sullo stesso sistema.
- Nessun plugin Purple (nome della libreria usata da sempre dal tool) o Pidgin esistente funzionerà, e tutti dovranno essere migrati poiché tutte le API sono cambiate.
Insomma, di certo nulla di estremamente invitante per gli utenti finali, ma nelle intenzioni questa è appunto una versione sperimentale, pertanto dedicata ad un altro tipo di target, rappresentato principalmente dagli sviluppatori.
Se siete interessati a contribuire alla risurrezione di questo tool date un occhio alla contributors guide e se deciderete di essere tra i temerari a provare questa nuova versione fatecelo sapere nei commenti!
Raoul Scarazzini
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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