Uwubernetes, la nuova release v1.30 di Kubernetes è stata ufficialmente rilasciata
Si chiama Uwubernetes ed è la nuova, puntuale release del sistema di orchestration di container più famoso del mondo, Kubernetes.
Lasciando ai vari BOT e ChatGPT in giro per il mondo il compito di andare nel dettaglio specifico di ciascuna delle migliorie introdotte all’interno di questa release v1.30, ecco un veloce riepilogo delle funzionalità che sono diventate Stable in questa release, lette direttamente dal blog del progetto:
Refactoring del gestore volumi, una modifica “silente” che non introduce nulla di diverso per dev e ops, ma che dovrebbe rendere più efficace la pulizia dei volumi dopo il riavvio di kubelet
o dell’intera macchina. Sempre in ambito Volumi la versione v1.30 di Kubernetes consente di prevenire cambiamenti non autorizzati ai Volume Modes (ossia come un volume può essere montato all’interno di un container, Filesystem, Block, etc.) quando uno snapshot di un PersistentVolume viene ripristinato.
Pod Scheduling Readiness, che permette a Kubernetes di evitare la schedulazione di un Pod definito quanto il cluster non ha ancora le risorse a disposizione che consentirebbero l’associazione del Pod ad un nodo. Questa funzionalità dovrebbe alleggerire la fase di schedulazione, non pesando sul cluster. Non è una novità da poco, poiché in fondo si tratta di mantenere un peso computazionale inferiore nei momenti di stress del sistema. Sempre in ambito Pod Scheduling è stato aggiunto il parametro minDomains che indica il numero minimo di topology domain, ciò che identifica i nodi, su cui il Pod verrà schedulato.
Anche l’integrazione con il linguaggio Go (con cui Kubernetes è scritto) fa un salto in avanti, estendendo ulteriormente l’utilizzo dei workspace Go, di cui tutti gli sviluppatori potranno leggere i dettagli per l’utilizzo nella pagina dedicata Using Go workspaces in Kubernetes.
Nell’ambito delle feature che passano in modalità Beta ci sono davvero parecchie novità, ma le più rilevanti che vale la pena citare sono certamente le Log Query (vedi la documentazione ufficiale) che dovrebbero consentire il recupero più agile dei log provenienti dai nodi facenti parte del cluster Kubernetes e l’utilizzo degli user namespace per l’isolamento dei Pod.
Di questa funzionalità esiste la documentazione ufficiale e questo interessante articolo che affronta nel dettaglio come mediante gli user namespace è possibile risolvere vulnerabilità come la CVE 2024-21626:
Ma chiudiamo con ciò che interessa davvero di più tutti, ossia il perché di quel gattino nella scatola e di quel nome. Bene, stando alle release notes, UwU rappresenta il nome dell’emoticon del cuore, ossia ♥️, e sul perché ci sia il gattino con gli occhioni nel logo è che questa release 1.30, a quanto pare, è la cutest release to date… Qualsiasi cosa voglia dire.
Raoul Scarazzini
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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