Linux Lite – XFCE
Torniamo a parlare di Desktop Environment con la nostra solita rubrica a e facciamolo focalizzandoci su XFCE e su una sua implementazione “alla Windows” così da confrontarlo con quanto abbiamo già visto in precedente con TDE (Trinity Desktop Environment).
Lo faremo attraverso Linux Lite, una derivata di Ubuntu (o forse più della sua edizione con XFCE – Xubuntu) dalla quale eredita Snap.
Inciso su Snap
Ok non sono un estimatore di Snap ma dobbiamo essere comunque oggettivi, Snap avrà mille pregi e altrettanti difetti onestamente però molte delle voci a riguardo non sono vere o lo sono per casi talmente particolari che forse farne un problema generale mi sembra esagerato.
Durante l’utilizzo di Linux Lite ho usato Firefox in versione Snap (eh già viene fuori così) alternandolo a Google Chrome (si non voglio sbattimenti con Chromium uso i servizi di Google brutto e cattivo) e Waterfox (un browser basato su Firefox). Onestamente tutta questa “lentezza” lamentata non l’ho riscontrata, i problemi di aggiornamento sono un pochino una barzelletta perché tendenzialmente lo utilizzo su un laptop che quindi normalmente spengo senza troppi problemi quindi vorrei evitare un confronto tra questo è meglio di quello a livello di “formato del pacchetto” e mi soffermerò, come per gli altri articoli, solamente sul come si integra con l’ecosistema.
Integrazioni
Come si evince dallo screenshot qui sotto sia Firefox che Waterfox si integrano allo stesso modo, applicano il tema corretto i menu poi rispettano il Tema in uso:
Lo stesso comportamento lo si ritrova in tutte le applicazioni, tranne quelle che hanno appunto una forzatura nel Tema stesso (VS Code oppure OnlyOffice) come si vede:
Diciamo che, gusti a parte, il tutto è molto ben armonizzato e integrato e, a parte per il DE o per il Tema, sembra di utilizzare proprio una Xubuntu con un tema che ricorda vagamente Windows.
Il consumo di risorse, rispetto agli altri ambienti, è di poco superiore, parliamo di una forbice tra i 720 e gli 800 MB a riposo (dipende dalle opzioni che si attivano) che salgono rapidamente appena si attivano applicazioni:
Da notare che vi è anche qui una comoda applicazione che notifica la disponibilità di eventuali aggiornamenti:
Il sistema risulta installato in italiano ma quasi tutti i tool custom non sembrano essere localizzati, il che li rende quasi una nota negativa considerando il target a cui puntano. Lo stesso orologio è impostato in modalità inglese (AM/PM), non che sia difficile cambiare, intendiamoci, ma veramente sono quelle finezze che si danno per scontate e quando non le vedi ti fanno storcere il naso.
Altro particolare che trovo fastidioso è che l’icona che indica gli aggiornamenti rimane comunque sempre presente sia che vi siano aggiornamenti da fare sia che non ve ne siano, il che è ancora più fuorviante.
Facendo doppio click su di essa appare un messaggio che ci chiede la conferma per aggiornare i repository e verificare o meno la presenza di aggiornamenti:
Una volta premuto su “Continue” (la localizzazione base eh…) il sistema mostrerà una finta finestra di avanzamento (finta perché la barra non si è mai mossa per poi sparire direttamente) e infine ci verrà mostrato l’elenco dei pacchetti aggiornabili:
Scegliendo l’opzione “Update now” apparirà un’altra finta finestra di avanzamento:
che magicamente ad un certo momento lascerà il posto alla finestra di conferma di avvenuto aggiornamento:
I log sono i classici messaggi che si vedrebbero a video dal Terminale:
Al termine viene richiesto un riavvio, non so dirvi se accade sempre o sono stato sfortunato io perché è apparso in 2 occasioni e in entrambe richiedeva il riavvio:
Ma continuiamo la nostra panoramica di Linux Lite che definirei generatrice di entropia. Non fraintendetemi è una buona distro nel suo complesso ma veramente ha troppi aspetti “negativi” che portano solamente confusione o smarrimento per il target di utente a cui puntano. Linux Lite viene rilasciato con synaptic
(il package manager) già installato:
ma abbiamo anche il Software Center:
tutto di serie eh… Ma vi dirò di più, oggi voglio strafare vi aggiungo anche “Software leggero” (Lite Software) che consente di installare o rimuovere rapidamente qualche applicazione:
Nella panoramica degli strumenti c’è anche un coltellino svizzero per eseguire qualche attività di manutenzione, tipo scegliere il brower di default, cambiare l’hostname o il comportamento del “Bloc Num” all’avvio:
Ma in fondo ha anche cose carine come il widget che ci mostra rapidamente qualche informazione sul sistema:
Conclusioni
Ma veniamo al succo, consiglierei questa distro? Onestamente? No!
Non perché non funzioni bene, per carità, ma perché sembra un qualcosa di realizzato solamente per catturare l’attenzione con un bel tema ma poi di fatto non aggiunge assolutamente nulla di utile. Si ci sono parecchi software preinstallati, ma ci sono anche in altre distribuzioni.
E poi ricordiamoci sempre che parliamo di una derivata di una derivata. Cioè mi aspetterei qualche killer feature che onestamente non c’è, anzi tutto quello che potevano fare lo han fatto male o solamente in parte.
XFCE, lui lo conosciamo è uno dei DE leggeri anche se ultimamente, tra compositor e altre cose, tende a diventare più esoso di come lo avevamo conosciuto all’inizio, alla fine sono curioso di confrontarlo con qualche DE pesante tipo GNOME o KDE ma non credo che siamo così distanti, su PC con meno di 4GB di RAM tra consumare 800 MB o consumarne 900 MB non è che faccia differenza, anzi sempre troppo consumo ho. Allo stesso modo su PC con oltre 8 GB di RAM non è che 100 MB di differenza mi spostino l’asticella più di tanto.
Rispetto ad altri DE leggeri le rinunce in ambito estetico sono praticamente annullate e questa è forse l’unica nota significativa di XFCE rispetto ai DE precedenti, per ora lo consiglierei solamente a chi non ha bisogno di risparmiare in maniera estrema, in quei casi TDE rimane ancora imbattibile in rapporto compromessi/prestazioni.
Fonte: https://www.marcosbox.org/2024/03/linux-lite-xfce.html
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