AlmaLinux 9.3, la prima release che non rispetta i tempi di RHEL e che farà capire quanto funziona la compatibilità ABI

AlmaLinux

Il progetto AlmaLinux non dorme mai. Mentre i responsabili della promozione sono impegnati alle conferenze e stanno organizzando il primo evento AlmaLinux-centrico a Tokio, che si svolgerà il prossimo 9 dicembre, gli sviluppatori hanno annunciato la disponibilità della versione 9.3 di AlmaLinux, la quale ha una particolarità: è la prima ad uscire in tempi indiretti rispetto alla controparte Red Hat.

La distribuzione AlmaLinux, come abbiamo lungamente raccontato negli scorsi mesi seguenti la decisione da parte di Red Hat di sospendere la pubblicazione dei sorgenti RPM relativi a Red Hat Enterprise Linux, ha deciso di scegliere una strada diversa rispetto alle “concorrenti” che fanno parte del progetto OpenELA e che continuano ad essere dei cloni 1:1 di RHEL. Questa strada è la garanzia della sola compatibilità ABI (Application Binary Interface).

La release 9.3 di AlmaLinux è infatti la prima a non esser stata rilasciata immediatamente dopo l’uscita di RHEL 9.3, a conferma del fatto che le cose, oggi, sono gestite in maniera diversa. Due anni esatti fa infatti pubblicavamo l’articolo “48 ore dopo RHEL 8.5 ecco arrivare AlmaLinux 8.5, e con ELevate migrare è ormai un attimo!“, ma da allora come sappiamo di cose ne sono cambiate moltissime.

Seguì poco dopo la scelta di Red Hat su cui ogni clone ha poi fatto le proprie considerazioni, che per AlmaLinux, secondo Benny Vasquez (dirigente del progetto), hanno portato a queste conclusioni raccontate a FossForce:

Red Hat has made very clear what they want from us and how they’re willing to work with us. Attempting to subvert them in the way that they want us to work with them is only going to cause, from my perspective, insecurity in my community. I don’t want to try and pick a fight and have the community have to deal with the instability that comes with that. That’s why we ultimately ended up going ABI instead of trying to continue to be one-for-one with RHEL.

Red Hat ha chiarito [dopo l’annuncio] cosa vuole e come è disposta a lavorare con noi. Tentare di sovvertirli nel modo in cui vogliono che lavoriamo con loro causerà solo, dal mio punto di vista, insicurezza nella mia community. Non voglio provare a litigare e costringere la community a dover affrontare l’instabilità che ne deriva. Ecco perché alla fine abbiamo optato per ABI invece di provare a continuare a essere uno a uno con RHEL.

Le riflessioni di Vasquez continuano poi a proposito della non partecipazione ad OpenELA:

We haven’t needed to go to them for any of the updates at this point, if there’s a change in what Red Hat’s doing in the future, we might change how we’re doing things. But right now, there’s no reason for us to go to OpenELA.

Non abbiamo bisogno di rivolgerci a loro [ai pacchetti sorgenti generati da OpenELA] per nessuno degli aggiornamenti a questo punto, se ci sarà un cambiamento in ciò che Red Hat farà in futuro, potremmo cambiare il modo in cui stiamo facendo le cose. Ma in questo momento non c’è motivo per noi di andare a OpenELA.

Che si tratti di una scelta “politica”, per rimanere in buoni rapporti con Red Hat, o di altro, rimane il fatto che l’anima di Alma (scusate il gioco di parole) al momento rimane libera e indipendente:

One of the things we continue to see from our users is they like that the approach we’re taking lends itself to longevity and stability, we’re not going to have to shift every two years because something crazy changed. We’re focused on something that will be the long term solution. This is one of the things that I’ve really had to hammer home with folks, especially from outside the organization.

Una delle cose che continuiamo a vedere dai nostri utenti è che a loro piace l’approccio che stiamo adottando, che si presta alla longevità ed alla stabilità, senza dover cambiare ogni due anni perché è successo qualcosa di pazzesco. Siamo concentrati su qualcosa che sarà una soluzione a lungo termine. Questa è una delle cose su cui ho dovuto insistere maggiormente con le persone, soprattutto al di fuori dell’organizzazione.

AlmaLinux 9.3 in questo senso è quindi la capostipite del nuovo corso, a cui si aggregherà nel breve anche la prossima release del ramo 8. È bene poi chiarire come questo “disallineamento” di date sia al momento assestato su una settimana, quindi niente di trascendentale, trattandosi queste di distribuzioni di classe enterprise che di certo non prevedono presso i datacenter cicli di update quotidiani.

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Raoul Scarazzini

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

Fonte: https://www.miamammausalinux.org/2023/11/almalinux-9-3-la-prima-release-che-non-rispetta-i-tempi-di-rhel-e-che-fara-capire-quanto-funziona-la-compatibilita-abi/

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