Hands-On Zorin OS

Hands-On Zorin

Non sono mai stato un grande fan di Zorin OS, ma quando ho letto che è uscita la nuova versione 16.1 con miglioramenti all’usabilità ho pensato di unire l’utile al dilettevole, curiosando e scrivendo questo breve hands-on.

Il sito è un trionfo di marketing e ci mostra che Zorin OS è disponibile in varie versioni; una di queste è a pagamento che però, sostanzialmente, non sembra offrire troppo di più rispetto a quella liberamente scaricabile.

Non commento il loro modello di business, per questo vi rimando alla recensione fatta da morrolinux, io mi sono limitato a scaricare la versione sia Core che Lite per provarle in macchina virtuale.

Installazione

Non perdo tempo girandoci intorno: Zorin OS è in sostanza Ubuntu con un’interfaccia ricamata molto bene. Il processo di installazione è identico.

Look and feel

Il login screen con il background di default è una sciccheria, inutile, ma molto molto apprezzata.

Zorin OS

Entrambe le versioni hanno il desktop environment configurato per avere un layout praticamente identico a quello di Windows, con barra in basso e menu di avvio. La versione Core offre anche un’applicazione per cambiare facilmente layout del desktop, la maggior parte di questi si ha con la versione Pro, ma nella Core è incluso anche un layout stile Windows 11. Un eventuale transizione passa per forza, o purtroppo, anche da questo.

Il tema è molto bello e moderno molto simile anche sulla versione Lite, basata su xfce, e non fa rimpiangere la versione standard con GNOME (stessa cosa che ho detto su Manjaro).

Zorin OS

Il welcome screen è molto accattivante e mostra all’utente alcune “chicche” tra cui la possibilità di scegliere il layout del desktop, di installare le VirtualBox Addition nel caso il sistema si accorga di essere in una macchina virtuale e si conclude con delle informazioni sulla suite di ufficio presente aggiungendo la possibilità di installare al volo anche OnlyOffice.

Zorin OS

E’ una schermata di avvio molto interessante, davvero, mancherebbe solamente l’opzione di ripulire certe directory dai file vecchi come ho visto su Deepin.

Applicazioni

Anche in questo caso, non c’è molto da dire: abbiamo a che fare con Ubuntu, quindi le applicazioni preinstallate e la loro gestione è pressoché identica. Come è identica la gestione, lacunosa, dei file .deb.

Ho notato che nella release note di questa versione si menziona un LibreOffice aggiornato tra le features. La cosa mi ha incuriosito un po’ e ho notato che sì la versione è la 7.3.0, ma installata dai loro repository. La cosa mi confonde un po’ a dire il vero, non sarebbe meglio utilizzare allora la versione snap? Oppure aggiungere nativamente i repo di libreoffice (come faccio di solito)?

Altra cosa che ho notato è che sulla versione lite è presente Gnome Software. Capisco l’idea di voler mettere uno store per facilitare l’installazione, ma a questo punto non valeva la pensa cercare un alternativa agnostica tipo AppGrid?

Zorin Connect, per la gestione delle notifiche dal telefono, però non l’ho provato; Morrolinux nella recensione dice che è un rebrand di KDE Connect se qualcuno fosse interessato.

Una delle cose che ho notato dal sito è questo Zorin Grid per la gestione di flotte di pc aziendali, ma da quanto sembra è ancora in fase di sviluppo. Qualcuno sa se ci sono alternative a riguardo? Una cosa del genere mi farebbe comodo, se cross-platform ancora meglio.

Conclusioni

Diciamo che mi sembra una versione di Ubuntu ricamata quanto basta per poterla rivendere, nel vero senso della parola, come alternativa a Windows. La superficie è ben lucidata e ha un look molto moderno, però sempre di Ubuntu si tratta, con i suoi pregi e difetti.

La consiglio?

Bah, io direi di no, meglio rimanere su Ubuntu, a meno che ci sia il requisito stringente di avere un desktop UGUALE a Windows.

Una cosa però che noto è che ci sono una serie di particolari piuttosto interessanti che sarebbe meglio vedere, appunto, anche su Ubuntu e, perché no, su altre distribuzioni:
– la possibilità di installazione delle VBox Guest addition dal welcome screen (o magari già dall’installazione)
– libreoffice aggiornato, magari includendo il ppa apposta visto che c’è se proprio non si vogliono considerare snap o flatpak
– semplicemente una piccola alternativa al layout originale (magari basterebbe un dash-to-dock preinstallato)
– il tema di xfce davvero figo e non stile ‘età della pietra’
– il desktop blurrato nella schermata di login iniziale

Sono tutte stupidate, vero, però di solito si notano.

Visto che alcuni di voi, a ragione, commenteranno “ma Canonical non ha più troppo interesse nello sviluppo della parte desktop” suggerisco al padrone di casa che alcuni di questi punti potrebbero trovare spazio nella prossima guida post installazione di Ubuntu.

Fonte: http://www.marcosbox.org/2022/03/hands-on-zorin.html

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