Nuovi device e vecchi PC: nessun problema con RaspberryPi e Linux
Che sia per il puro gusto del vintage, del desiderio di usare un software sull’hardware per cui era stato pensato originariamente o se ci si trova in una di quelle decine di situazioni in cui è ancora in uso computer degli anni 90 (o precedenti), si potrebbe incappare in un grosso problema: le periferiche.
Già perchè se sicuramente il mercato dell’usato c’è ed è vivido, come risolviamo in breve tempo il problema della tastiera PS/2 (e no, non stiamo parlando della console) inutilizzabile a causa del tè versato dalla lontana zia che usa ancora con soddisfazione il suo Packard Bell 486SX2-50, quando oramai da anni non abbiamo che dispositivi USB o bluetooth?
Ma il problema è stato risolto da dekuNukem che, recentemente, ha anche lanciato una campagna kickstarter per USB4VC, ovvero un adattatore che permette di collegare periferiche di ultima generazione, come tastiere, mouse e controller di gioco a computer di una certa età.
Oltre alla modularità del dispositivo, che permette di sostituire solo le “Protocol Card“, ovvero le interfacce verso i computer (attualmente sono supportati gli IBM PC -e compatibili- ed i dispositivi ADB -Apple Desktop Bus-), la cosa molto interessante è vedere cos’è la baseboard (ovvero la parte del dispositivo che rimane fissa) ed il software che gestisce la conversione. Si tratta infatti nientemeno che un RaspberryPi B 1/2/3/4 farcito di tanto tanto open-source ed, ovviamente, Linux.
Già perchè tutti i dettagli del progetto, della “pinnatura” della board e quant’altro sono disponibili in un repository GitHub su cui è possibile guardare i dettagli e, perchè no, dare una mano al progetto.
Certo, la baseboard del Kickstarter è sicuramente più completa, mettendo a disposizione anche uno schermo OLED, connettività bluetooth (anche qualora il Raspberry utilizzato non lo abbia integrato) ed un’interfaccia per gestire update del sistema e del firmware delle protocol board direttamente via USB, oltre all’alimentazione diretta tramite USB-C, ma nulla vieta di tentare di replicare in maniera casalinga il dispositivo.
Il progetto è interessante, se non per altro per la sua apertura, ed in effetti anche il finanziare la campagna Kickstarter potrebbe essere un buon modo per far sapere allo sviluppatore che il progetto è apprezzato. E poi, volete mettere giocare a Duke Nukem su un 486 con un prodotto di dekuNukem?
Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.
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