Perché la feature copilot di Microsoft/GitHub non piace alla Free Software Foundation?
Se siete degli sviluppatori il cui codice risiede anche solo parzialmente su GitHub avrete certamente sentito parlare di Copilot, un servizio recentemente aggiunto (fine giugno) come technical preview che si presenta come “il tuo socio AI programmatore“.
Nella pratica Copilot è un plug-in per Visual Studio Code che genera automaticamente il codice in base al contenuto ed alla posizione del file corrente. Chi l’ha provato dice che sembra davvero magico da usare. Ad esempio, se immetti un commento che dichiara una funzione che dovrebbe scrivere del testo su un file, Copilot suggerirà il testo di tale funzione che, se accettato, diventerà parte integrante del codice.
Come funziona questa magia che peraltro si applica ad un’ampia gamma di framework e linguaggi (Python, JavaScript, TypeScript, Ruby e Go)? La componente fondamentale risiede nella costruzione dell’intelligenza artificiale che si pone a dare suggerimenti che viene istruita partendo da del codice esistente.
Ora, facendo 2 + 2, quale sarà mai il codice dato in pasto a questa A.I.?
Ovviamente tutto quello che risiede su GitHub, quindi praticamente, tutto il codice relativo a tutti i progetti open-source comunemente usati da tutti.
Sarà forse per questo che, analizzando a fondo la questione, la Free Software Foundation ha voluto pronunciarsi ufficialmente in merito a questa tecnologia, proclamandosi in ogni modo contraria alla sua distribuzione e utilizzo?
In seguito all’annuncio di Copilot molte sono state le domande pervenute da parte degli utenti alla FSF, che non ha mai nascosto l’antipatia per la piattaforma GitHub, da sempre sconsigliata. Nel manifestare quindi la volontà di rispondere a tutte queste questioni, nello statement ufficiale la FSF ha avviato una chiamata alle armi per chiunque voglia contribuire agli approfondimenti in merito a Copilot con studi e whitepaper. Agli autori dei documenti che verranno utilizzati andranno anche 500 dollari per l’impegno.
Troppi infatti, secondo la FSF, sono i punti oscuri in merito tanto alla tecnologia stessa, basata su un mix di strumenti proprietari ed open-source, quanto sulle implicazioni morali derivanti l’utilizzo di questo strumento.
Insomma, questo auto-complete intelligente ed esteso non sembra godere per il momento del favore del pronostico, almeno secondo la FSF, ma ci sentiamo di dire che -come sempre- a stabilire il successo o meno di questo nuovo prodotto sarà la sua diffusione all’interno del day-by-day dello sviluppatore. Quindi, in sostanza, la qualità del codice prodotto da Copilot.
Se diventerà uno strumento necessario all’aumento della produttività non ci sarà FSF che tenga, e se ci sono dubbi in merito a questa affermazione basta pensare al più diffuso sistema operativo tra i programmatori Linux oggi: macOS, non certo un cavaliere dell’open-source.
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