Il punto della situazione su CentOS, tra Rocky, CloudLinux e le speranze degli utenti
È passata poco più di una settimana dall’annuncio da parte di Red Hat in merito all’abbandono dello sviluppo di CentOS 8 in favore unicamente di CentOS Stream e, da allora, la community si è interrogata su come gestire la situazione e tutti gli utenti hanno incominciato a farsi un’idea sul futuro.
Una delle prime persone a muoversi in questo senso è stata Gregory M. Kurtzer, tra i fondatori proprio di CentOS, presentando Rocky Linux, che nelle intenzioni andrà a ricoprire l’esatto ruolo che aveva CentOS. La community si sta muovendo all’interno dell’attivissimo canale Slack ed i primi risultati non tarderanno ad arrivare anche se al momento non esiste alcuna ETA.
Sullo stesso fronte CloudLinux, ha affermato di voler investire più di un milione di dollari l’anno nel progetto Lenix, volto a clonare CentOS. Le parole del fondatore di CloudLinux chiariscono il punto di vista, peraltro condivisibile:
Red Hat’s announcement has left users looking for an alternative with all that CentOS provides and without the disruption of having to move to alternative distributions. We promise to dedicate the resources required to Project Lenix that will ensure impartiality and a not-for-profit community initiative. CloudLinux already has the assets, infrastructure, and experience to carry out the mission, and we promise to be open about the process of developing Project Lenix.
L’annuncio di Red Hat ha lasciato gli utenti alla ricerca di un’alternativa con tutto ciò che CentOS fornisce e senza l’inconveniente di dover passare a distribuzioni alternative. Promettiamo di dedicare le risorse necessarie al progetto Lenix che garantirà l’imparzialità e un’iniziativa comunitaria senza scopo di lucro. CloudLinux ha già le risorse, l’infrastruttura e l’esperienza per portare avanti la missione, e promettiamo di essere aperti sul processo di sviluppo di Project Lenix.
Non è dato di sapere quando il progetto Lenix (che è comunque un nome provvisorio) vedrà la luce, ma la cosa più interessante che lo riguarda è certamente il concentrarsi su effettuare degli upgrade che siano completamente trasparenti ai sistemi attuali, addirittura senza bisogno di reboot o altre operazioni che comprendano l’interruzione dei servizi. Una migrazione 1 a 1, quello che tutti gli utenti firmerebbero per avere.
Oltretutto l’intento è quello di tenere il sistema totalmente community driver, quindi al pari di Rocky Linux anche in questo caso la continuità del progetto dovrebbe essere garantita.
Certo, se poi un giorno arrivasse Red Hat a comprare tutti gli sviluppatori allora potremmo trovarci punto a capo, ma per il momento conviene concentrarsi sul futuro prossimo, piuttosto che l’anteriore.
Ultimo dato interessante, un recente sondaggio lanciato sempre da Cloud Linux ha fatto emergere quelle che sono le posizioni degli utenti in merito alla situazione:
- il 60,5% degli utenti aspetta che un fork di CentOS venga rilasciato;
- il 16,7% pensa di passare a Debian;
- il 12,4% pensa di passare a Ubuntu;
- il 10,4% pensa di passare a openSUSE;
E voi, che idea vi siete fatti? Avete altri fork o alternative da segnalare? Aspettiamo i vostri commenti!
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