ZeroClick, bug nei dispositivi bluetooth IoT basati su Linux
L’allarme è stato lanciato da Google e Intel: BlueZ, lo stack di protocolli Bluetooth usato da Linux e che fornisce supporto ai dispositivi IoT, ha una grave falla di sicurezza.
La vulnerabilità, chiamata BleedingTooth, può essere sfruttata in un attacco “zero-click” tramite un input creato ad hoc da un utente locale non autenticato il che, potenzialmente, potrebbe portare all’escalation dei privilegi.
“Zero-click” perché un utente malintenzionato che si trova a breve distanza e che conosce l’indirizzo bd (bluetooth) della vittima, può inviare un pacchetto l2cap (Logical Link Control and Adaptation Layer Protocol) compromesso e causare un denial of service o eseguire del codice arbitrario con privilegi elevati, questo secondo quanto spiegato da Google su GitHub.
Per questa vulnerabilità è stata aperta la CVE-2020-12351 e classificata come una type-confusion vulnerability ovvero un tipo di bug che può portare ad accedere a parti di memoria normalmente non raggiungibili (out-of-bounds memory access) e che renderebbe il sistema instabile.
Proof of Concept realizzata da Google:
La vulnerabilità colpisce gli utenti che utilizzano versioni del Kernel precedenti alla 5.9. BlueZ è presente nel Kernel Linux dalla versione 2.4.6.
La soluzione a tutte queste falle (ed in questo caso lo è) sarebbe tenere sempre tutto aggiornato… sempre che il vostro dispositivo IoT possa farlo!
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