Da tempo ormai i principali web browser hanno
abbandonato il supporto ai plugin NPAPI. Questo ha comportato l’impossibilità di utilizzare il plugin Java su siti come quello di BPIOL per la firma dei documenti (il sistema è composto da una chiave USB da collegare al PC che si interfaccia, tramite Java al browser).
Per risolvere questo problema abbiamo momentaneamente messo una pezza con Firefox 52 ESR. Purtroppo però, a partire dal 5 Settembre, verrà proposto agli utenti l’aggiornamento a Firefox 60 ESR, la nuova versione di Firefox con supporto esteso, a cui è stato definitivamente rimosso il supporto ai plugins NPAPI.
Poste Italiane, tramite il suo sito, ci propone due soluzioni che, a mio avviso, non sono da considerare in quanto espongono a rischi di sicurezza perché ci fanno utilizzare dei browser non più aggiornati.
Andando infatti sul sito di Banco Posta Impresa Online ci viene mostrato questo messaggio:
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Si lo so, è una foto, non appena avrò accesso al sito farò uno screenshot come si deve |
Il messaggio recita:
ATTENZIONE – Si comunica a tutti i clienti che utilizzano il browser Firefox per le operazioni dispositive BPIOL che, a partire dalla versione 60ESR (che verrà rilasciata il 5 settembre p.v.) non è più garantito il corretto funzionamento delle applicazioni di Firma Digitale tramite BPIOL KEY. Pertanto, per il corretto proseguimento delle attività, si invitano i clienti a non aggiornare la versione del browser Firefox, a disabilitare aggiornamenti automatici o ad utilizzare altri browser compatibili (ad esempio Internet Explorer versione 10.0 o successive).
Come potete leggere Poste Italiane propone soluzione di rattoppo che espongono l’utente a potenziali rischi.
Soluzione proposta da Poste Italiane: usare Internet Explorer
Il metodo più rapido (e che farà storcere il naso a molti utenti come me) è quello di utilizzare Internet Explorer. Lo storico browser di casa Microsoft è ancora installato su Windows 10 e può essere lanciato dal menu applicazioni cercandolo per nome.
Soluzione proposta da Poste Italiane: bloccare gli aggiornamenti di Firefox
Questa soluzione proposta da Poste Italiane è quella più discutibile e consiste nel disattivare l’aggiornamento automatico di Firefox 52 ESR impedendo l’installazione della versione ESR successiva.
Se volete farlo (io ve lo sconsiglio) potete farlo come segue:
- Aprite Firefox e cliccate sulle tre linee in alto a destra per aprire il menu
- Cliccate ora su Opzioni
- In Generale scorrete la lista fino a trovare la voce Aggiornamenti di Firefox
- Spuntate la voce Non controllare mai la disponibilità di aggiornamenti (non consigliato)
Così facendo abbiamo bloccato gli aggiornamenti automatici di Firefox 52 ESR.
Soluzione di Marco’s Box: utilizziamo Pale Moon o Waterfox
La soluzione che vi propongo io è quella di utilizzare un browser alternativo che abbia ancora il supporto ai plugin NPAPI e che venga ancora sviluppato.
Due sono i browser che ho individuato ed entrambi sono fork di Firefox ovvero sono basati sul codice di Firefox.
Prima di procedere è bene fare alcune precisazioni volte. Entrambi i browser che vi sto per suggerire sono browser basati su vecchie versioni di Firefox ESR che vengono modificate e mantenute aggiornate.
Pale Moon
Pale Moon è disponibile ufficialmente per ufficiali per Microsoft Windows (32 bit e 64 bit) e Linux. La versione ufficiale per macOS non è ancora stata rilasciata. Per Windows, oltre alla versione installabile, troviamo anche la versione portabile che non necessità di installazione (basta decomprimere i file e lanciare l’eseguibile).
L’unica cosa “brutta” di Pale Moon è che per averlo in italiano dobbiamo installare manualmente l’estensione per il cambio della lingua e il file della lingua italiana. Niente di difficile, sul sito ufficiale di Pale Moon trovate come fare.
Waterfox
Waterfox è disponibile per Windows (nella duplice versione installabile o portable), macOS e Linux a 64-bit, oltre che per i dispositivi mobili Android. Rispetto a Pale Moon ha una interfaccia più moderna ma ha lo svantaggio di essere rilasciato soltanto nella versione a 64-bit.
Considerazioni
Mentre vi scrivo non ho ancora avuto modo di testare sul campo i suddetti browser ma il tutto dovrebbe funzionare senza problemi perché il supporto NPAPI è garantito da entrambi.
Da par mio spero che Poste Italiane trovi una soluzione alternativa quanto prima mandando in pensione Java.