Brave, il browser che ‘combatte’ gli annunci con… gli annunci!
Troppo spesso la sottile linea bianca tra “uso” ed “abuso”, specie quando si parla di tecniche di guadagno o di posizionamento SEO, viene ignorata da molti degli attori che compongono il mondo del web, prime tra tutte le agenzie pubblicitarie.
Ecco perché ad oggi quello degli annunci sulle pagine web è diventato un grosso problema per molti: in pratica, in molti siti web utilizzano tecniche di advertising invasive e lesive per l’utente – spesso decise e controllate dalle aziende che offrono tali servizi e non dall’amministratore del sito stesso – come fonte di guadagno.
Conseguenza diretta di ciò è stata l’ascesa del fenomeno degli ad-blocker, quei programmini – spesso offerti sotto forma di estensioni del browser – in grado di inibire la visualizzazione degli annunci pubblicitari e, di conseguenza, limitare i guadagni degli amministratori dei vari portali web coinvolgendo anche chi si affida a tecniche di advertising più “pulite” che non influiscono con la consultazione dei contenuti.
Che il giusto stia dall’una o dall’altra parte non sta a noi deciderlo, tuttavia durante le scorse ore si parla molto di un progetto che vorrebbe cambiare le carte in tavola in tal senso: si tratta di Brave, un nuovo browser open source -al momento in fase di test e disponibile per Windows, Mac, Android e iOS – messo a punto dall’ex CEO di Mozilla Brendan Eich, che si prefigge di offrire un nuovo modo ai publisher di guadagnare tramite gli annunci pur rispettando l’utente.
In questo momento Brave offre le stesse funzionalità degli ad-blockers comuni – quindi niente annunci, caricamento più veloce e niente cookie traccianti – ma il progetto è in realtà molto più ambizioso: Brave ha intenzione di sostituire i classici annunci con un altro tipo di annuncio pubblicitario gestito da una rete pubblicitaria fatta in casa, che possa garantire la privacy dell’utente (niente cookie e niente tracking), non essere invasiva, non essere dannosa e contemporaneamente offrire guadagni ai publisher (in genere gli amministratori dei siti web).
In pratica, secondo il progetto di Eich il 55% dei ricavi dal network pubblicitario andrà direttamente al gestore del sito web, il 15% a Brave, il 15% ai partner ed il restante 15% all’utente. Quest’ultimo potrà raccogliere i suoi profitti in Bitcoin e, se desidera, devolverli sotto forma di donazione agli stessi gestori dei siti web.
Questi ultimi, se decideranno di iscriversi alla rete pubblicitaria di Brave (guadagnando dunque da essa), potranno accedere direttamente ai guadagni generati secondo il sistema menzionato in alto, senza nessun tipo di accordo o limite a priori – cosa che ad oggi capita in una gran moltitudine di accordi pubblicitari e che Eich definisce come un “furto”, accusando le agenzie di marketing di sfruttare i propri clienti.
Se ci saranno abbastanza utenti, Brave potrà diventare una fonte di guadagno migliore [per i gestori dei siti web] rispetto ai pubblicisti.
Un progetto ambizioso e volendo anche lineare, che però deve affrontare fin da subito tre enormi sfide: la prima è quella di essere materialmente implementato; la seconda è quella di guadagnarsi una buona fetta di utenza per renderlo materiale. La terza, ultima e più importante, è di entrare sgomitando in un settore, quello dell’advertising online, già pieno di concorrenti affamati al cui vertice svetta un nome come Google.
Non ci sentiamo di dare “una sentenza” alla riuscita o meno di questo progetto, ciò che possiamo dirvi per certo è che la strada per Eich ed i suoi è sicuramente tutta in salita. Staremo a vedere se ci sarà abbastanza forza ed abbastanza coraggio – letteralmente, “Brave” può significare “sfidare” o “coraggioso” – per percorrerla nel migliore dei modi.
Se siete interessati al progetto e desiderate testare il nuovo browser Brave, potrete darvi un’occhiata, iscrivervi al programma beta o contribuire allo sviluppo seguendo il link in basso:
LINK | Brave Software – Home
L’articolo Brave, il browser che ‘combatte’ gli annunci con… gli annunci! appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.
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