Il curioso ritardo del kernel Linux 6.14: uno sguardo sulla vita di Linus Torvalds

La mancata pubblicazione domenicale del kernel Linux 6.14 non è passata inosservata nel panorama open source. Sebbene i rilasci delle nuove versioni del kernel Linux non seguano necessariamente una cadenza settimanale, è consuetudine per Linus Torvalds effettuarli di domenica e il rilascio di questa versione era previsto per domenica scorsa. Il ritardo ha suscitato curiosità e speculazioni tra gli sviluppatori e gli appassionati di GNU/Linux, ma la spiegazione fornita direttamente da Linus Torvalds ha portato una ventata di leggerezza e autoironia.
https://lkml.iu.edu/hypermail/linux/kernel/2503.3/00718.html
Nel messaggio indirizzato alla mailing list del kernel Linux, utilizzata da Linus Torvalds per annunciare ogni nuova versione, descriverne le caratteristiche e riconoscere il contributo dei collaboratori, ha dichiarato:
So it’s early Monday morning (well – early for me, I’m not really a morning person), and I’d love to have some good excuse for why I didn’t do the 6.14 release yesterday on my regular Sunday afternoon release schedule. I’d like to say that some important last-minute thing came up and delayed things. But no. It’s just pure incompetence.
Quindi è lunedì mattina presto (beh, per me è presto, non sono proprio una persona mattiniera) e mi piacerebbe avere una buona scusa per non aver rilasciato la versione 6.14 ieri nel mio consueto programma di rilascio della domenica pomeriggio. Vorrei dire che è successo qualcosa di importante all’ultimo minuto e ha ritardato le cose. Ma no. È solo pura incompetenza.
Linus Torvalds ha confessato di essersi essersi completamente dimenticato di creare la versione del kernel Linux prevista, distratto com’era dal sistemare alcune questioni non direttamente legate al rilascio. Il risultato? Una versione rilasciata il lunedi, senza una valida ragione per il ritardo, aprendo ufficialmente la finestra di merge (la fase in cui si uniscono nuove modifiche e funzionalità al codice principale) per la prossima versione, il kernel Linux 6.15. Concludendo il suo messaggio con un pizzico di umorismo, ha osservato:
No rest for the wicked (or the incompetent).
Niente riposo per i malvagi (o gli incompetenti).
La frase “No rest for the wicked” è una citazione di un’espressione inglese idiomatica. Ha origini bibliche e deriva da un passaggio del libro di Isaia (48:22), dove si legge: “There is no peace for the wicked.” Nel tempo è stata adattata colloquialmente in “No rest for the wicked,” usata spesso per indicare che chi fa qualcosa di sbagliato o ha grandi responsabilità non può concedersi una pausa.
Un processo di rilascio ben strutturato
Nonostante l’episodio, il processo di rilascio del kernel Linux è altamente organizzato. Ecco un riepilogo delle fasi principali:
- Finestra di merge: Le prime 2 settimane di ogni ciclo di sviluppo vedono l’integrazione di nuove funzionalità e modifiche principali.
- Release Candidate (RC): Dopo la finestra di “merge”, viene avviata una fase di stabilizzazione con versioni candidate (RC).
- Rilascio stabile: Una volta stabilizzato, il kernel Linux viene rilasciato nella sua versione definitiva, circa ogni 9-10 settimane.
- LTS e manutenzione: Alcune versioni del kernel Linux sono designate come “Long-Term Support” e ricevono aggiornamenti per anni, fornendo un’ancora di stabilità per le distribuzioni GNU/Linux.
La tradizione di rilasciare nuove versioni la domenica è una scelta pratica di Linus Torvalds, che utilizza il weekend per finalizzare il lavoro e condividere il risultato. Episodi come quello del kernel Linux 6.14, tuttavia, mostrano che anche i processi ben oliati lasciano spazio all’imprevisto.
Guardando avanti
Nel suo messaggio, Linus Torvalds ha fatto riferimento alla “pila di richieste di pull in sospeso“, un aspetto cruciale nel processo di sviluppo del kernel Linux. Le richieste di pull sono proposte inviate dai manutentori o dagli sviluppatori per integrare modifiche specifiche nel codice principale del kernel Linux. Ogni richiesta di pull può includere nuove funzionalità, correzioni di bug o miglioramenti al codice esistente e deve essere esaminata attentamente prima di essere accettata. Questo lascia intuire che la prossima versione, 6.15, potrebbe comportare un lavoro significativamente più impegnativo.
Il ciclo di sviluppo del kernel Linux, d’altronde, continua a evolversi grazie all’impegno costante della comunità globale di sviluppatori e alla pragmaticità che ha sempre contraddistinto Linus Torvalds.
In conclusione, questo ritardo insolito ha ricordato alla comunità che anche i grandi leader del software open source hanno momenti di “incompetenza” che li avvicinano, per un attimo, ai comuni mortali. Nel frattempo, il kernel Linux prosegue il suo cammino, con uno sguardo al futuro e una solida tradizione alle spalle.
Fonte: https://lkml.iu.edu/hypermail/linux/kernel/2503.3/00718.html
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