Rilasciato Xen 4.20: Nuove Funzionalità e Miglioramenti per l’Hypervisor Open-Source

Rilasciato Xen 4.20: Nuove Funzionalità e Miglioramenti per l'Hypervisor Open-Source

Il progetto Xen, celebre hypervisor di tipo 1 open-source basato su un’architettura a microkernel e distribuito principalmente sotto licenza GPLv2 (GNU General Public License, versione 2), ha annunciato il rilascio della versione Xen 4.20. Questa release introduce innovazioni significative nel supporto hardware e nuove funzionalità. A 7 mesi dalla precedente versione 4.19, Xen 4.20 consolida ulteriormente il supporto per le piattaforme x86 e Arm, espandendo le sue capacità e ottimizzando le prestazioni complessive.

Novità per le piattaforme Arm

Sul fronte Arm, Xen 4.20 aggiunge il supporto per la tecnica di colorazione della cache di ultimo livello (LLC). La colorazione della cache di ultimo livello (LLC) è una tecnica utilizzata per ottimizzare l’utilizzo della cache nei sistemi informatici. Questa tecnica si basa sull’assegnazione di un “colore” a ogni pagina fisica di memoria, in modo che le pagine con lo stesso colore non entrino in conflitto nella cache. Ciò aiuta a ridurre i fallimenti di conflitto nella cache, migliorando le prestazioni complessive del sistema.

Questo approccio consente una gestione più precisa dell’allocazione della cache, migliorando le prestazioni complessive del sistema attraverso un controllo più granulare delle risorse di memoria. Inoltre, è stato introdotto un supporto iniziale per l’architettura Armv8-R, progettata principalmente per sistemi embedded in tempo reale, ampliando ulteriormente la compatibilità con diverse architetture hardware.

Tra le altre novità per Arm, Xen 4.20 ora supporta i processori della famiglia NXP S32G3 e include il driver LINFlexD UART per una gestione più efficiente delle comunicazioni seriali. È stato anche implementato il supporto per le richieste SCMI (System Control and Management Interface) tramite SMC (Secure Monitor Call) utilizzando la memoria condivisa, permettendo di inoltrare queste richieste al firmware EL3 quando provengono dal dominio hardware.

Miglioramenti per le piattaforme x86

Per quanto riguarda x86, la nuova versione introduce il supporto alle CPU AMD Zen 5, garantendo compatibilità con l’ultima generazione di processori AMD. Inoltre, sono state implementate strategie di mitigazione contro la vulnerabilità speculativa SRSO (Speculative Return Stack Overflow). Sul fronte Intel, Xen 4.20 include il supporto per il Paging-Write dell’EPT (Extended Page Tables), una tecnologia che ottimizza la gestione della memoria virtuale, migliorando le prestazioni nei carichi di lavoro intensivi.

Alcune funzionalità precedenti sono state rimosse: ad esempio, non è più possibile eseguire Xen 4.20 sui processori Xeon Phi, e l’opzione da riga di comando ucode=allow-same è stata eliminata. Anche il driver xAPIC flat ora utilizza la modalità fisica per gli interrupt esterni, mentre la modalità Cluster dell’x2APIC è stata rimossa; tuttavia, restano disponibili le modalità fisica e mista.

Nuove funzionalità e ottimizzazioni

Xen 4.20 introduce anche alcune migliorie che semplificano l’utilizzo del sistema. Tra queste spicca l’opzione da riga di comando wallclock, che consente agli utenti di selezionare la sorgente temporale desiderata. Inoltre, i comandi xl suspend e xl resume sono stati migliorati per rendere più agevoli i flussi di lavoro legati alla sospensione e al ripristino delle macchine virtuali.

Un cambiamento importante in Xen 4.20 riguarda il comportamento del dombuilder all’interno della libreria libxenguest. In precedenza, il dombuilder era responsabile della decompressione dei moduli secondari, ma ora questa funzione è stata delegata al kernel del guest (il sistema operativo eseguito all’interno di una macchina virtuale). Ciò significa che il kernel del guest esegue la decompressione dei moduli secondari nel proprio contesto operativo, migliorando la gestione delle risorse e semplificando il processo di configurazione.

Inoltre, la libreria xenstore è stata ottimizzata riducendo le sue dipendenze. Questo miglioramento semplifica notevolmente il processo di pacchettizzazione e distribuzione del software per gli sviluppatori che necessitano di un footprint software più leggero. Un footprint software ridotto significa che il sistema richiede meno risorse per funzionare, il che è particolarmente utile per ambienti in cui la leggerezza e l’efficienza sono fondamentali, come nei sistemi embedded o nei progetti che richiedono una bassa latenza.

Sviluppi futuri

Guardando avanti, il team del progetto Xen sta lavorando su nuove funzionalità come il PCI passthrough, che dovrebbe essere introdotto nelle prossime versioni. Anche il supporto all’architettura RISC-V continua a evolversi: sono stati compiuti progressi iniziali nella gestione della memoria e nell’elaborazione dei device tree. Gli sviluppatori possono aspettarsi una build completa di Xen compatibile con RISC-V insieme a un driver AIA (Advanced Interrupt Architecture) per gestire gli interrupt UART a livello di hypervisor.

Per ulteriori dettagli sulle modifiche introdotte in Xen 4.20, è possibile consultare il changelog (registro delle modifiche) ufficiale o esplorare l’elenco completo delle nuove funzionalità direttamente sul sito del progetto Xen.

Per ulteriori dettagli sulle modifiche introdotte in Xen 4.20 è possibile leggere le note di rilascio o esplorare l’elenco completo delle nuove funzionalità direttamente sul sito del progetto Xen.

Fonte: https://wiki.xenproject.org/wiki/Xen_Project_4.20_Release_Notes
Fonte: https://wiki.xenproject.org/wiki/Xen_Project_4.20_Feature_List
Fonte: https://linuxiac.com/xen-4-20-hypervisor-brings-amd-zen-5-support/

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Una risposta

  1. 1 Aprile 2025

    […] sia Incus che LXC utilizzavano l’intervallo 00:16:3e, che era originariamente designato al progetto Xen (un hypervisor di tipo 1, ossia esegue direttamente su hardware senza richiedere un sistema […]

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