OpenStreetMap abbandona Ubuntu per Debian

OpenStreetMap abbandona Ubuntu per Debian

OpenStreetMap è una mappa del mondo liberamente accessibile e modificabile da chiunque desideri contribuire al suo miglioramento. È creata da persone di tutto il mondo che aggiungono e aggiornano informazioni su strade, parchi, edifici e altro ancora. Si può pensare a OpenStreetMap come a una sorta di Wikipedia delle mappe. A differenza delle mappe proprietarie come Google Maps o Apple Maps, OpenStreetMap è open-source e libera per tutti. Aziende, sviluppatori e privati possono utilizzarlo per qualsiasi scopo, come la creazione di applicazioni, la pianificazione di percorsi o la realizzazione di mappe personalizzate.

Dopo 18 anni di utilizzo di Ubuntu, OpenStreetMap ha annunciato un cambiamento significativo: i suoi server ora operano su Debian 12 “Bookworm”. Questa migrazione non riguarda solo il passaggio a una diversa distribuzione GNU/Linux, ma rappresenta una mossa strategica per migliorare le prestazioni, la stabilità e la collaborazione all’interno della comunità.

L’aggiornamento ha portato a un notevole incremento delle prestazioni di Ruby, poiché i server di OpenStreetMap ora utilizzano Ruby 3.1, che introduce significative migliorie rispetto alle versioni precedenti. Questa nuova versione include il compilatore JIT (Just-In-Time) chiamato YJIT, sviluppato da Shopify, il quale ottimizza l’esecuzione del codice Ruby permettendo un aumento delle prestazioni che può arrivare fino al 39% in applicazioni reali. Grazie a queste ottimizzazioni, gli utenti di OpenStreetMap possono aspettarsi esperienze di mappatura più rapide ed efficienti, con tempi di risposta migliorati e una gestione più fluida dei dati. Inoltre, Ruby 3.1 offre una serie di nuove funzionalità e miglioramenti, come una libreria di debug completamente riscritta che supporta il debug remoto e migliora l’esperienza utente. Queste innovazioni non solo potenziano le prestazioni complessive della piattaforma, ma contribuiscono anche a rendere le operazioni quotidiane più efficienti per i mappatori OpenStreetMap in tutto il mondo.

Attualmente, il processo di migrazione tra le distribuzioni GNU/Linux è ancora in corso, ma è stato recentemente completato il trasferimento dei server frontend (quelli che si occupano di servire i contenuti come i file HTML, CSS e JavaScriptche al browser web) a Debian 12 (da Ubuntu 22.04), il che ha comportato un aggiornamento della versione di Ruby on Rails utilizzata per il sito www.openstreetmap.org.

Grant Slater, ingegnere senior per l’affidabilità del sito presso la OpenStreetMap Foundation, ha condiviso alcune informazioni sui motivi che hanno portato a questa transizione. Secondo Slater, la decisione di migrare a Debian è stata influenzata dalla forte sovrapposizione tra le comunità di OpenStreetMap e Debian. Molti mappatori OpenStreetMap sono anche appassionati di Debian, rendendo questa scelta naturale. Slater ha inoltre elogiato il lavoro eccezionale dei manutentori di Debian nel mantenere aggiornati i pacchetti, citando in particolare “osm2pgsql” e “osmium-tool”, strumenti chiave nel toolkit di OpenStreetMap.

Un altro fattore importante che ha guidato il passaggio è stata una serie di gravi problematiche di prestazioni I/O riscontrate con alcune versioni del kernel Linux su sistemi che utilizzano dischi con interfaccia NVMe (Non-Volatile Memory Express) per la memorizzazione dei contenuti. NVMe è un’interfaccia di comunicazione progettata specificamente per le unità a stato solido (SSD), che consente trasferimenti dati ad alta velocità grazie alla connessione diretta tra il dispositivo di archiviazione e la scheda madre. Questo tipo di sistema offre prestazioni significativamente superiori rispetto ai tradizionali dischi rigidi e alle unità SSD collegate tramite SATA, riducendo i tempi di latenza e aumentando le velocità di lettura e scrittura.

Per risolvere le problematiche legate alle prestazioni, OpenStreetMap ha dovuto passare a versioni più recenti del kernel Linux, orientandosi naturalmente verso Debian. Su Debian 12, l’installazione del kernel Linux backport ha risolto questi problemi. I kernel Linux backport sono versioni del kernel Linux che includono funzionalità più recenti e miglioramenti delle prestazioni, ma sono progettati per essere compatibili con versioni più vecchie della distribuzione. Questo permette agli utenti di beneficiare delle ultime ottimizzazioni senza dover aggiornare completamente il sistema operativo, garantendo così una maggiore stabilità e prestazioni migliori per le applicazioni in esecuzione sui server.

Il passaggio da Ubuntu a Debian ha anche comportato cambiamenti nella gestione della rete sui server OpenStreetMap. Il team ha abbandonato Netplan (uno strumento predefinito in Ubuntu) adottando systemd-networkd per gestire le interfacce di rete. Questo approccio consente una gestione coerente tra i sistemi Ubuntu e Debian.

Nel corso degli anni, OpenStreetMap ha standardizzato la propria configurazione di rete utilizzando interfacce aggregate 802.3ad per garantire ridondanza e VLAN per la segmentazione del traffico, una configurazione che, secondo Slater, funziona bene con systemd-networkd.

Per ulteriori informazioni e l’intervista completa con Grant Slater, puoi leggere l’annuncio sul blog ufficiale di Debian.

Fonte: https://bits.debian.org/2024/11/openstreetmap-on-debian.html
Fonte: https://linuxiac.com/openstreetmap-now-runs-on-debian/

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