Il dibattito Rust all’interno del kernel Linux sta assumendo toni religiosi ma come sempre sarà la qualità a salvarci
Quando abbiamo raccontato ad inizio mese delle dimissioni di uno dei maintainer Rust nel Kernel Linux abbiamo accompagnato le riflessioni ai vari interventi che avevano preceduto l’evento. In particolare quanto Linus Torvalds avesse indicato una certa reticenza da parte degli sviluppatori storici ad adottare Rust come linguaggio per il Kernel Linux.
Com’era prevedibile l’eco della polemica, se così si vuol chiamare, non si è attenuato, tanto da essere uno dei punti centrali della recente RustConf, tenutasi a Montreal, e raccontata da Dev Class, nella quale Nicholas Matsakis, co-lead del “Rust language design team” ha precisato con decisione come Rust in Linux sia centrale all’interno del progetto e che nel team ci sono diverse persone al lavoro in quell’ambito.
Certo, una delle problematiche principali risiede nel fatto che il supporto per lo sviluppo nel kernel Linux è agli esordi, e ciò comporta instabilità, certamente un nemico di quanti pensano di lasciare C per iniziare a sperimentare in Rust, ma questo è lo stato delle cose, spiega Matsakis, e non è a suo modo di vedere un problema bloccante.
A fargli in un certo senso eco ci pensa Linus Torvalds, il quale all’OSSummit ha affermato:
It reminds me of when I was young, and people were arguing about vi versus emacs, but for some reason, the whole Rust versus C discussion has taken almost religious overtones in certain areas.
Mi ricorda quando ero giovane e la gente discuteva su vi ed emacs, ma per qualche ragione, l’intera discussione su Rust e C ha assunto toni quasi religiosi in certi ambiti.
The New Stack riporta diverse riflessioni in merito al tema, ma la sostanza sembra essere che questa situazione mini la “serenità generale” del progetto.
Vale la pena citare un’altra affermazione di Linus Torvalds, sempre nel contesto OSSummit e raccontata da Network World, che è più un invito verso le nuove generazioni, quelle che potenzialmente dovrebbero occuparsi in futuro del kernel Linux:
In the tech industry, so much is about the hype. Everybody is following everybody else like lemmings off a cliff, trying to chase the next big thing, and I don’t think that’s a successful strategy, I think you need to find something that isn’t what everybody else does and excel at that and be the first to do something slightly different.
Nel settore tecnologico, molto riguarda l’hype. Tutti seguono gli altri come lemming in un dirupo, a caccia della prossima grande novità, e non penso che questa sia una strategia di successo, penso che uno debba trovare qualcosa che non sia ciò che fanno tutti gli altri ed eccellere in quello ed essere il primo a fare qualcosa di leggermente diverso.
Insomma, la vita dello sviluppatore del kernel Linux non sarà mai facile, chiedetelo a René Rebe che è stato arrestato per una mail in diretta YouTube, ma di certo evitare di seguire sirene promettenti ed invece investire in qualcosa di duraturo potrebbe essere certamente più vincente.
Considerato che il consiglio arriva da qualcuno il cui nome è sostanzialmente in qualsiasi server che opera nel cloud, verosimilmente vale la pena dargli retta.
Raoul Scarazzini
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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