Linus Torvalds accetta l’aggiornamento Hyper-V di Microsoft in modo che la prossima generazione di Linux si avvii più velocemente
Nel mondo dell’informatica, è comune vedere appassionati di Windows e Linux impegnarsi in accese discussioni online. Questi dibattiti, spesso definiti “guerre da tastiera”, nascono dalle profonde differenze filosofiche e tecniche tra i 2 sistemi operativi. Gli utenti di Windows apprezzano la facilità d’uso, la vasta gamma di software disponibile e il supporto commerciale. D’altra parte, i sostenitori di Linux lodano la sua natura open-source e libertà, la sicurezza, la personalizzazione e la comunità collaborativa.
Nonostante queste divergenze, i creatori dei rispettivi sistemi operativi riconoscono reciprocamente i punti di forza e le debolezze. Microsoft, ad esempio, ha compreso l’importanza di Linux nel panorama tecnologico e ha introdotto il Windows Subsystem for Linux (WSL), che permette agli utenti di eseguire un ambiente Linux direttamente su Windows. Questo non solo facilita l’accesso agli strumenti di sviluppo di Linux per gli utenti di Windows, ma promuove anche una maggiore interoperabilità tra i 2 sistemi.
Inoltre, Microsoft ha spesso rilasciato aggiornamenti e miglioramenti per supportare meglio Linux, dimostrando un impegno verso una maggiore integrazione e collaborazione. Questo approccio pragmatico riflette una comprensione delle esigenze degli sviluppatori e degli utenti avanzati, che spesso lavorano in ambienti misti e traggono vantaggio dalle caratteristiche uniche di entrambi i sistemi operativi.
Tuttavia, nonostante questi sforzi, ci sono stati anche momenti di frizione. Recentemente, un aggiornamento di Windows ha causato problemi significativi per gli utenti che utilizzano entrambi i sistemi operativi sullo stesso computer. Sebbene Microsoft abbia lavorato per risolvere questi problemi, è importante notare che parte della responsabilità ricade anche sugli utenti Linux, che devono essere consapevoli delle implicazioni degli aggiornamenti e delle configurazioni del sistema.
Collaborazione tra Microsoft e la Comunità Linux
Negli ultimi anni Microsoft non si è limitata a promuovere l’uso di Linux, ma spesso ha rilasciato aggiornamenti volti a migliorare le prestazioni e la funzionalità di Linux. Questo impegno si manifesta attraverso una serie di iniziative e collaborazioni con la comunità Linux. Un esempio significativo risale a novembre 2022, quando Microsoft ha introdotto il supporto per la virtualizzazione nidificata, nota anche come Hyper-V nidificato. Questa tecnologia consente di eseguire macchine virtuali all’interno di altre macchine virtuali, migliorando notevolmente la flessibilità e l’efficienza degli ambienti di sviluppo e test.
Nel settembre dello stesso anno, Linus Torvalds ha approvato miglioramenti a Hyper-V che riguardano le macchine virtuali ospitate, ovvero le istanze di sistemi operativi eseguite all’interno di un ambiente virtuale, utilizzando tecnologie AMD SEV-SNP (Secure Encrypted Virtualization-Secure Nested Paging) e Intel TDX (Trusted Domain Extensions). Questi miglioramenti, inviati da Wei Liu, Principal Architect presso Azure Machine Learning di Microsoft, sono stati progettati per aumentare la sicurezza e le prestazioni delle macchine virtuali che utilizzano queste tecnologie. AMD SEV-SNP e Intel TDX offrono funzionalità avanzate di isolamento e protezione dei dati, rendendo le macchine virtuali più sicure contro attacchi e vulnerabilità.
Questi aggiornamenti non solo migliorano l’integrazione di Linux con Hyper-V, ma dimostrano anche l’impegno di Microsoft nel supportare e migliorare l’ecosistema Linux.
Nuovi Aggiornamenti di Hyper-V per Linux 6.12
Recentemente, Linus Torvalds ha accettato ulteriori aggiornamenti di Hyper-V da Liu per il prossimo kernel Linux 6.12. Tra questi, uno in particolare, presentato da Saurabh Singh Sengar di Microsoft, è di grande interesse dal punto di vista delle prestazioni:
- Ottimizzazione del tempo di avvio tramite esecuzione concorrente di hv_synic_init() (Saurabh Sengar)
- Utilizzo di helper per leggere i registri di controllo in hv_snp_boot_ap() (Yosry Ahmed)
- Aggiunta di un controllo di allocazione della memoria in hv_fcopy_start (Zhu Jun)
Dettagli Tecnici e Implicazioni
La descrizione della patch spiega come la parallelizzazione della funzione hv_synic_init()
possa migliorare significativamente il tempo di avvio su sistemi con molti processori e nodi NUMA (non-uniform memory access). I nodi NUMA sono configurazioni di memoria in cui l’accesso alla memoria può variare in velocità a seconda della posizione del nodo di memoria rispetto al processore.
Attualmente, su un sistema molto grande con 1780 CPU, la funzione hv_acpi_init()
impiega circa 3 secondi per completarsi. Questo ritardo è dovuto all’inizializzazione sequenziale della funzione hv_synic_init()
per ogni CPU. Pianificare queste attività in parallelo consente a ciascuna CPU di eseguire hv_synic_init()
contemporaneamente, sfruttando appieno la capacità di elaborazione dei multipli CPU. Questa soluzione riduce il tempo di avvio di circa 2 secondi su un sistema con 1780 CPU, migliorando del 66% l’efficienza rispetto alla logica esistente.
Saurabh Sengar ha recentemente presentato i suoi risultati in una conferenza intitolata “Accelerating Linux Kernel Boot-Up for Large Multi-Core Systems”, che approfondisce i dettagli di questa patch e altre ottimizzazioni in corso. Maggiori informazioni possono essere trovate sul sito della Linux Plumbers Conference (LPC).
Conclusione
Questi aggiornamenti rappresentano un passo avanti significativo per l’integrazione e le prestazioni di Linux su piattaforme Hyper-V, dimostrando come la collaborazione tra Microsoft e la comunità Linux possa portare a miglioramenti concreti e tangibili per gli utenti di entrambi i sistemi operativi.
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