Il formato preferito dagli utenti Linux è Flatpak
Uno dei formati applicativi che ha guadagnato più notorietà recentemente nel mondo Linux è Flatpak. Mantiene i programmi isolati in un pacchetto con tutte le dipendenze necessarie per funzionare, evitando di ricorrere alla libreria di sistema.
Il repository ufficiale di Flatpak, Flathub, è uno dei fattori importanti responsabili della divulgazione del formato. Ha uno stile moderno come negozio di applicazioni, simile, ad esempio, all’App Store o a Google Play, con un buon sistema di ricerca, una home page che evidenzia i programmi che offre, nonché informazioni molto complete per ogni applicazione, con una curatela considerato da molti efficiente.
In un recente sondaggio sul gruppo Facebook collegato a questo blog si è evidenziata una marcata preferenza del formato Flatpak rispetto a Snap o AppImage da parte dei suoi membri.
Vantaggi di Flatpak
- Compatibilità: Le applicazioni Flatpak possono essere eseguite su qualsiasi distribuzione GNU/Linux che supporti Flatpak, eliminando i problemi di compatibilità.
- Sicurezza: Grazie al sandboxing, le applicazioni sono isolate dal sistema operativo, riducendo il rischio di attacchi.
- Facilità di Aggiornamento: Le applicazioni possono essere aggiornate indipendentemente dal sistema operativo, garantendo che gli utenti abbiano sempre accesso alle versioni più recenti.
Ottimizzazioni Recenti di Flatpak
Una delle critiche rivolte al formato Flatpak era quella di usare troppo spazio su disco ma ultimamente il team di sviluppo di Flatpak ha introdotto diverse ottimizzazioni per migliorare l’uso dello spazio di archiviazione. Queste includono:
- Compressione dei Dati: I pacchetti Flatpak ora utilizzano algoritmi di compressione più efficienti, riducendo le dimensioni complessive dei pacchetti e quindi lo spazio occupato sul disco.
- Eliminazione dei File Non Utilizzati: Flatpak può ora identificare e rimuovere automaticamente i file non necessari, come le vecchie versioni delle applicazioni e le dipendenze non più utilizzate.
- Gestione Migliorata delle Dipendenze: Le dipendenze comuni tra diverse applicazioni vengono ora condivise, riducendo la duplicazione e ottimizzando l’uso dello spazio.
Origini e Sviluppo di Flatpak
Le Radici
Flatpak ha le sue radici nel progetto Glick, sviluppato da Alexander Larsson nel 2007. Glick era un sistema per il confezionamento o pacchettizazione delle applicazioni, che permetteva di creare pacchetti auto-contenuti. Nel 2011, Larsson ha rilasciato Glick 2, una versione modernizzata del software originale.
La Nascita di xdg-app
Nel 2012, durante una sessione del GUADEC (GNOME Users And Developers European Conference), è stata discussa l’idea di un nuovo formato di confezionamento o pacchettizazione delle applicazioni. Questo ha portato allo sviluppo di un ambiente applicativo sperimentale chiamato “bundler” nel settembre dello stesso anno.
Nel gennaio 2013, durante l’hackfest GNOME Developer Experience a Bruxelles, è stata proposta l’idea di “Linux Apps”, che ha gettato le basi per quello che sarebbe diventato xdg-app
. Il lavoro su xdg-app
è iniziato nel dicembre 2014 e la prima versione, xdg-app 0.1
, è stata rilasciata nel marzo 2015.
La Transizione a Flatpak
Nel maggio 2016, xdg-app
è stato rinominato in Flatpak e la versione 0.6.0 è stata rilasciata. Questo cambiamento è stato accompagnato da un comunicato stampa che includeva il supporto di Red Hat, Endless Computers e Collabora.
Evoluzione e Adozione
- Giugno 2016: Inizia il lavoro sul framework di sicurezza dei portali desktop.
- Luglio 2016: LibreOffice diventa la prima applicazione importante a utilizzare Flatpak per la distribuzione su Linux.
- Agosto 2016: Endless OS 3.0 viene rilasciato, diventando il primo sistema operativo a utilizzare Flatpak di default.
- Novembre 2016: ClearLinux annuncia l’adozione di Flatpak.
- Dicembre 2016: Viene rilasciato Flatpak 0.8.0, la prima serie stabile con supporto a lungo termine.
Flathub e la crescita di Flatpak
Flathub, il servizio di hosting per le applicazioni Flatpak, ha avuto un lancio soft nel maggio 2017. Da allora, Flathub è diventato il principale repository per le applicazioni Flatpak, offrendo una vasta gamma di software verificato e aggiornato regolarmente.
Passaggi per installare Flatpak
Se la tua distribuzione GNU/Linux non ha Flatpak nei repository ufficiali, puoi comunque installarlo seguendo questi passaggi generali:
- Aggiungi il repository Flatpak: Se la tua distribuzione non supporta Flatpak direttamente, puoi aggiungere il repository ufficiale di Flatpak. Per esempio, su distribuzioni basate su Debian (come Ubuntu), puoi aggiungere il PPA ufficiale:
sudo add-apt-repository ppa:flatpak/stable
- Installa Flatpak: Dopo aver aggiunto il repository, puoi installare Flatpak utilizzando il gestore di pacchetti della tua distribuzione. Ecco alcuni esempi per diverse distribuzioni:
sudo apt update
sudo apt install flatpak
Ma ormai sono veramente poche le distribuzioni GNU/Linux che non hanno Flatpak nei loro repository o non hanno integrato il suo supporto nel loro Software Center o Negozio Software.
Comandi Utili
Ecco una lista dei comandi più utili e comunemente usati per gestire i pacchetti Flatpak:
- Installare un’applicazione Flatpak:
flatpak install [nome_app]
Questo comando installa un’applicazione Flatpak specificata. - Rimuovere un’applicazione Flatpak:
flatpak uninstall [nome_app]
Questo comando rimuove un’applicazione Flatpak installata. - Elencare le applicazioni Flatpak installate:
flatpak list
Questo comando elenca tutte le applicazioni Flatpak installate sul sistema. - Cercare applicazioni Flatpak disponibili:
flatpak search [nome_app]
Questo comando cerca applicazioni Flatpak disponibili nei repository configurati. - Aggiornare tutte le applicazioni Flatpak:
flatpak update
Questo comando aggiorna tutte le applicazioni Flatpak installate alle versioni più recenti. - Eseguire un’applicazione Flatpak:
flatpak run [nome_app]
Questo comando esegue un’applicazione Flatpak installata. - Aggiungere un repository remoto:
flatpak remote-add --if-not-exists [nome_remoto] [url_remoto]
Questo comando aggiunge un repository remoto da cui è possibile installare applicazioni. - Elencare i repository remoti configurati:
flatpak remotes
Questo comando elenca tutti i repository remoti configurati sul sistema. - Rimuovere i pacchetti non utilizzati:
flatpak uninstall --unused
Questo comando rimuove i pacchetti non utilizzati per liberare spazio. - Mostrare informazioni dettagliate su un’applicazione:
flatpak info [nome_app]
Questo comando mostra informazioni dettagliate su un’applicazione Flatpak installata.
Questi comandi ti permetteranno di gestire efficacemente le applicazioni Flatpak sul tuo sistema. Inoltre esiste una applicazione che ti aiuta a gestire le autorizzazioni di ciascuna applicazione Flatpak installata sul sistema in modo molto semplice che è Flatseal.
Conclusione
Flatpak ha rivoluzionato la distribuzione delle applicazioni su Linux, risolvendo problemi di compatibilità e dipendenze. Tuttavia, ha affrontato sfide come l’uso eccessivo dello spazio di archiviazione, che sono state mitigate con le recenti ottimizzazioni. Inoltre Flatpak continua a evolversi, con una comunità attiva di sviluppatori e contributori che lavorano per migliorarlo e renderlo ancora più efficiente e sicuro. Allo stato attuale è una ottima alternativa al formato Snap, simile ma non del tutto libero, di Canonical e usato in Ubuntu e in molte sue derivate. Infatti, una delle motivazione che nel sondaggio ha premiato il formato FlatPak rispetto al formato Snap, è stata la sua completa natura libera e open source.
Fonte: https://flatpak.org/about/
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12 risposte
[…] Boxes è disponibile anche in formato Flatpak quindi puoi installarlo facilmente da Flathub. Questo ti permette di utilizzare GNOME Boxes su […]
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