Il procuratore generale del Missouri cita in giudizio IBM (e quindi Red Hat) per violazione dello Human Rights Act
Il procuratore generale del Missouri, Andrew Bailey, ha annunciato nelle scorse settimane una denuncia ai danni di IBM per violazione del Missouri Human Rights Act, utilizzando parole che lasciano poco all’immaginazione:
It has come to my attention that IBM has adopted an unlawful policy that blatantly favors applicants of a certain skin color over others, and that managers within the company who refuse to comply with said policy face adverse action, including and up to, termination. Discrimination in the workplace violates both state and federal law, which is why I am filing this lawsuit
È giunto alla mia attenzione che IBM ha adottato una politica illegale che favorisce palesemente i candidati di un certo colore della pelle rispetto ad altri, e che i manager all’interno dell’azienda che rifiutano di rispettare tale politica vanno incontro ad azioni negative, incluso e fino al licenziamento. La discriminazione sul posto di lavoro viola sia la legge statale che quella federale, motivo per cui sto intentando questa causa
Quel che è “giunto all’attenzione” del procuratore è sostanzialmente un leak, quindi una registrazione trafugata da un whistleblower (ossia una talpa interna all’azienda), di un incontro interno a Red Hat avvenuto nel 2021 tra Arvind Krishna (CEO di IBM) e Paul Cormier (CEO di Red Hat recentemente ritirato) nel quale il primo si pronuncia in maniera molto chiara in merito alle modalità con cui i nuovi assunti dovrebbero essere giudicati.
Il leak è stato esposto lo scorso dicembre in un tweet da James O’Keefe:
Un tweet al quale aveva manifestato sostegno niente meno che Elon Musk in persona, sentitosi parte in causa poiché tempo prima IBM aveva sospeso l’acquisto di pubblicità su X, accusando la piattaforma di fomentare odio e discriminazione.
Nel video ciò che Krishna afferma è che IBM assegnerà (o meno) bonus ai dirigenti che assumeranno persone che rispecchiano determinati aspetti razziali. Ad esempio viene esplicitamente citato il fatto come l’assunzione di asiatici sia “poco incoraggiata”, poiché questa categoria (di cui curiosamente fa parte proprio il CEO di IBM) risulta abbondantemente rappresentata nell’industria tecnologica, mentre l’assunzione di persone di colore deve essere incrementata del 13%.
Nel video Cormier interviene sottolineando come l’applicazione di queste politiche DE&I (Diversity, Equity and Inclusion) abbia portato nell’anno precedente all’allontanamento di persone che, per dirla in parole povere, si rifiutavano di discriminare, in base all’etnia, nelle assunzioni.
Al video iniziale sono seguiti numerosissimi altri interventi, riportati nella loro interezza dal blog di Bryan Lunduke, che hanno fatto emergere tutta una serie di situazioni che hanno convinto il procuratore del Missouri ad intentare la causa contro IBM.
Chiaramente questo è solo l’inizio, ed è difficile dire come questa vicenda potrà concludersi, alcuni fatti, incontestabili, però rimangono, ed a conclusione di questo articolo non possiamo fare altro che annotarli e continuare a seguire le evoluzioni di questa storia.
Anzi no, forse per concludere questo articolo è bene citare una frase che per quanto conosciuta, vale sempre la pena di ricordare:
I have a dream that my four little children will one day live in a nation where they will not be judged by the color of their skin but by the content of their character
Sogno che i miei quattro figli piccoli vivano un giorno in una nazione in cui non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per il contenuto del loro carattere.
Martin Luther King Jr.
E dovrebbe valere sempre, in qualsiasi direzione.
Raoul Scarazzini
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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