Creare la propria distribuzione GNU/Linux – Come migliorare l’installazione di Arch Linux

GNU Linux

Eccoci alla 6° puntata e 5° vero e proprio articolo pratico su come creare la propria distribuzione GNU/Linux che illustra come procedere alla personalizzazione dell’installazione effettuata come descritto nelle puntate precedenti di questa avventura. Col senno di poi ecco riepilogati tutti gli articoli realizzati.

Elenco cronologico di come creare la propria distribuzione GNU/Linux:

  1. Creare la propria distribuzione GNU/Linux – Presentazione
  2. Creare la propria distribuzione GNU/Linux – Avvio Arch Linux Live
  3. Creare la propria distribuzione GNU/Linux – Installare Arch Linux
  4. Creare la propria distribuzione GNU/Linux – Arch Linux con partizione di swap
  5. Creare la propria distribuzione GNU/Linux – Personalizzare GNOME in Arch Linux
  6. Creare la propria distribuzione GNU/Linux – Come migliorare l’installazione di Arch Linux
  7. Creare la propria distribuzione GNU/Linux – Come cambiare i temi del desktop in Arch Linux

Inizio dell’avventura

Se non ti senti a tuo agio nell’usare la riga di comando con pacman per la gestione delle applicazioni ed hai installato un ambiente desktop che non ha un Centro Software per gestire le applicazioni allora puoi installare uno strumento GUI (Graphical User Interface). Questo aiuta nella ricerca dei pacchetti e nell’installazione e rimozione con la comodità dell’interfaccia grafica.

Esistono diversi gestori di pacchetti che funzionano su Arch Linux. Il più conosciuto e utilizzato è probabilmente Pamac ma ce ne sono anche altri. Pamac è il gestore di pacchetti predefinito di Manjaro, una distribuzione GNU/Linux creata a partire da Arch Linux. Pamac è basato su libalpm, una libreria di gestione dei pacchetti, che supporta vari formati di distribuzione dei pacchetti software oltre a quello predefinito di Arch Linux come Flatpak e Snap. Inoltre gestisce anche i pacchetti AUR (Arch User Repository) di cui Pamac fa parte, motivo per cui, per poterlo usare è necessario fare una premessa.

I formati Appimage, Flatpak e Snap sono ormai entrati nell’uso comune da tempo e sono conosciuti ai più ma ai nuovi su Arch Linux sicuramente può essere una novità l’AUR. L’Arch User Repository (AUR) è un repository gestito dalla comunità di utenti Arch Linux. L’AUR è stato creato per organizzare e distribuire nuovi pacchetti costruiti dagli utenti e per accelerare l’inclusione di pacchetti popolari nel repository ufficiale “extra”. Molti pacchetti che vengono incorporati nei repository ufficiali di Arch Linux sono stati inseriti prima nell’AUR.

Gli utenti possono contribuire con i loro propri pacchetti (PKGBUILD e file correlati). La comunità dell’AUR ha la possibilità di votare per i pacchetti nell’AUR. Se un pacchetto diventa abbastanza popolare, a condizione che abbia una licenza compatibile e una buona tecnica di packaging, potrebbe essere inserito nel repository “extra” (direttamente accessibile da pacman). È importante notare che i pacchetti AUR sono contenuti prodotti dagli utenti. Questi PKGBUILD sono completamente non ufficiali e non sono stati accuratamente verificati.

Con l’occasione illustriamo i repository ufficiali di Arch Linux che sono:

  • core: Questo repository contiene pacchetti per l’avvio di Arch Linux, la connessione ad Internet, la creazione di pacchetti, la gestione e la riparazione dei file system supportati, il processo di configurazione del sistema (ad esempio, openssh), nonché le dipendenze di quanto sopra.
  • extra: Questo repository contiene tutti i pacchetti che non rientrano in core. Ad esempio, Xorg, gestori di finestre, browser web, lettori multimediali, strumenti per lavorare con linguaggi come Python e Ruby, e molto altro.
  • multilib: Questo repository contiene software e librerie a 32 bit che possono essere utilizzati per eseguire e costruire applicazioni a 32 bit su installazioni a 64 bit (ad esempio, wine, steam, ecc.). Con il repository multilib abilitato, le librerie compatibili a 32 bit si trovano sotto /usr/lib32/. Per abilitare il repository multilib, è necessario decommentare la sezione [multilib] in /etc/pacman.conf. Poi, aggiornare il sistema per rendere installabili i pacchetti multilib desiderati.

Ricorda, i repository ufficiali di Arch Linux contengono software essenziale e popolare, facilmente accessibile tramite pacman. Sono mantenuti dai manutentori dei pacchetti. I pacchetti nei repository ufficiali vengono costantemente aggiornati. Quando un pacchetto viene aggiornato, la sua vecchia versione viene rimossa.

Per installare i pacchetti presenti in AUR esistono altri gestori di pacchetti disponibili per Arch Linux, come yay e pacaur, che sono applicativi che si interfacciano a pacman ma che aggiungono funzionalità come la possibilità di installare pacchetti dal repository degli utenti di Arch Linux (AUR). Non esiste una versione desktop specifica per yay o pacaur.

Quindi per usare yay o pacaur è necessario installarli dal Terminale con pacman dopo averlo aggiornato:

pacman -Syu
pacman -S --needed base-devel git

Nel comando pacman i vari flag hanno il seguente significato:

  • -S: dice a pacman di sincronizzare il database locale con il database principale. Questo è usato per installare nuovi pacchetti o aggiornare pacchetti esistenti.
  • -y: aggiorna il database dei pacchetti. Questo è importante per assicurarsi che tu stia installando o aggiornando alla versione più recente di un pacchetto.
  • -u: dice a pacman di aggiornare i pacchetti. Questo farà sì che tutti i pacchetti installati nel tuo sistema siano aggiornati alle loro ultime versioni disponibili e puoi anche ometterlo.
  • --needed: nel comando pacman viene utilizzato per installare solo i pacchetti necessari, evitando di installare pacchetti che sono già presenti e aggiornati.

Il secondo comando installa 2 pacchetti richiesti ed indispensabili per scaricare e compilare i file PKGBUILD dell’AUR e ottenere l’eseguibile da usare. Il processo di compilazione può essere anche molto lungo su sistemi obsoleti o pacchetti particolarmente grandi e se i PKGBUILD non sono aggiornati allora possono anche verificarsi errori e nessun eseguibile verrà realizzato.

Adesso installiamo yay, che è scritto nel linguaggio Go, su Arch Linux eseguendo questi passaggi come un utente del sistema e non come root e senza usare il comando sudo.

Per prima cosa è necessario scaricare tutti i file del progetto ovvero clonare il repository di yay dall’Arch User Repository (AUR). Quando cloni un repository, stai creando una copia locale di tutti i file e la storia delle versioni del progetto. Questo ti permette di lavorare sul progetto localmente. Quindi esegui il comando:

git clone https://aur.archlinux.org/yay.git

Quindi entra nella cartella del repository clonato con il comando cd:

cd yay

E costruisci e installa Yay con il comando makepkg:

makepkg -si

Questo comando costruirà yay e lo installerà sul tuo sistema. Infine, verifica che yay sia stato installato correttamente controllando la sua versione con il comando:

yay --version

Se yay è stato installato correttamente, questo comando dovrebbe restituire la versione di yay.

Adesso ritorniamo da dove siamo partiti e parliamo di Pamac che è un applicativo grafico per pacman basato su GTK3. Permette di cercare, installare, aggiornare e rimuovere applicazioni e include anche un indicatore utile nella barra delle applicazioni che ti informa se ci sono aggiornamenti disponibili. Una funzionalità significativa di Pamac è che permette anche di installare pacchetti direttamente dall’AUR.

Per installare Pamac su Arch Linux, puoi utilizzare il seguente comando nel Terminale:

yay -S pamac-aur

Verrà installata l’applicazione base pamac che può gestire solo i repository di Arch Linux e AUR mentre se si desidera avere anche la gestione dei pacchetti Flatpak e Snap allora installare la versione completa:

yay -S pamac-all

Esiste anche un applicativo simile ma basato sulle librerie QT, alternative a quelle GTK, che è Octopi. Octopi si comporta come Pamac ma non gestisce Flatpak e Snap.

yay -S octopi

In entrambi i casi assisteremo a tutto il processo similare alla realizzazione di yay con la creazione del comando pamac o octopi sotto i nostri occhi e non sarà una cosa breve. Durante il processo verranno fatte anche delle domande a cui rispondere dando sempre il consenso. Terminato tutto il processo di compilazione si arriverà alla domanda finale che chiederà se vogliamo l’installazione e che indica che tutto è andato per il meglio. Rispondere affermativamente e quindi verificare da ambiente grafico se si presenta tra le possibilità di avvio e lanciarlo.

Per impostazione predefinita pamac all’avvio mostra solo i pacchetti nei repository di Arch Linux e per poter vedere tutte le altre possibilità devi abilitarle. Per fare ciò, dal menu hamburger (quello con le 3 linette orizzontali in alto a destra) clicca su “Preferenze” e quindi “Terze parti”. Trova e attiva i pulsanti per AUR, Flatpak e Snap.

Una volta fatto, dovresti essere in grado di cercare e installare pacchetti AUR, Flatpak e Snap direttamente dall’interfaccia utente di pamac. Ricorda che potrebbe essere necessario riavviare pamac o il tuo sistema per vedere i cambiamenti.

Naturalmente esistono anche i pacchetti AppImage che potete considerare per personalizzare Arch Linux. Per loro natura non hanno bisogno di un vero e proprio Package Manager in quanto composti da un unico file che una volta scaricato va reso eseguibile quindi si può far riferimento direttamente alla loro libreria online AppImageHub.

Conclusione

Arrivati a questo punto siete edotti su tutto quello che c’è da sapere per creare la propria distribuzione GNU/Linux usando Arch Linux. Adesso avete il totale controllo della vostra installazione e tutti gli strumenti per personalizzarla al meglio e come meglio credete. Nella prossima puntata vedrò di dare qualche indicazione su come personalizzare l’aspetto grafico usando le risorse in rete per icone, sfondi e altro in modo da dare un “look” ancora più personale alla propria distribuzione GNU/Linux.

Nel caso si presentino problemi o configurazioni diverse da quelle mostrate potete scrivermi nei commenti e vi risponderò aggiornando l’articolo per coprire più situazioni possibili.

Appuntamento al prossimo weekend per continuare la nostra avventura verso la creazione della propria distribuzione GNU/Linux.

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Una risposta

  1. 2 Giugno 2024

    […] Creare la propria distribuzione GNU/Linux – Come migliorare l’installazione di Arch Linux […]

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