Rilasciato Pacman 6.1.0

Rilasciato Pacman 6.1.0


Pacman è un noto gestore di pacchetti integrato (Package Manager) in Arch Linux e nelle distribuzioni GNU/Linux derivate da essa. Le sue funzionalità spaziano dall’installazione dei pacchetti, agli aggiornamenti, alle rimozioni e alle ricerche fino agli aggiornamenti del sistema.

Nasce nel 2004 da un’idea di Judd Vinet, il fondatore di Arch Linux, che voleva creare un gestore di pacchetti semplice, veloce e affidabile. Pacman segue la filosofia KISS (Keep It Simple, Stupid – Mantienilo semplice, stupido), che significa che il software deve essere semplice, chiaro e senza fronzoli e offre il massimo controllo all’utente, che deve specificare manualmente quali pacchetti installare o rimuovere.

Pacman usa un formato di pacchetto binario riconoscibile dal suffisso terminale .pkg.tar.xz, che è un archivio compresso che contiene i file da installare e un file .PKGINFO con le informazioni sul pacchetto.

Pacman gestisce le dipendenze tra i pacchetti, ma non le risolve automaticamente, e si basa su dei repository ufficiali e su dei repository non ufficiali gestiti dalla comunità, come AUR (Arch User Repository).

Con il rilascio di Pacman 6.1.0, sono state introdotte numerose nuove funzionalità e miglioramenti per rendere la funzionalità e l’esperienza dell’utente ancora più semplice.

Novità in Pacman 6.1.0

Innanzitutto, Pacman 6.1.0 introduce il concetto di “server cache” che sono dei server che verranno contattati prima di tentare di recuperare i pacchetti da qualsiasi “server non cache”. Questi possono essere specificati tramite l’opzione “CacheServer” in pacman.conf. L’idea di base è che i “server cache” conservano una copia locale dei pacchetti, permettendo un recupero più veloce rispetto ai “server non cache”. Questo può essere particolarmente utile in ambienti con molte installazioni di Arch Linux, dove i pacchetti comuni possono essere memorizzati in “cache” per un recupero più veloce. In pratica è un equivalente del “server proxy” del protocollo web HTTP. Per maggiori dettagli su questa nuova funzionalità si veda questa richiesta di inclusione.

Un altro miglioramento significativo sono i miglioramenti per l’opzione --sysroot. L’opzione --sysroot in Pacman offre una flessibilità aggiuntiva per gestire i pacchetti in contesti specifici, come ambienti chroot o partizioni alternative. È uno strumento utile per gli amministratori di sistema e gli utenti avanzati che necessitano di operare su cartelle radici diverse da quella predefinita. L’introduzione di questa modifica garantisce che gli obiettivi specificati con l’opzione -U non vengano più interpretati rispetto al sysroot, migliorando l’usabilità e la flessibilità dello strumento in vari scenari di gestione del sistema.

Pacman 6.1.0 introduce ulteriori “format specifiers” (specificatori di formato) per le operazioni di stampa (opzione --print) che possono essere utilizzati quando si stampa o visualizza informazioni sui pacchetti. Questi “format specifiers” consentono di personalizzare la formattazione dei dati visualizzati.

Inoltre ora supporta campi dati aggiuntivi per i pacchetti. Questi campi possono contenere informazioni personalizzate o dettagli specifici relativi ai pacchetti stessi.

Una nuova direttiva introdotta in questa versione consente di impedire l’esecuzione degli “hook” quando si utilizza l’opzione --dbonly. Gli “hook” sono script o comandi eseguiti automaticamente da Pacman durante le operazioni di installazione, aggiornamento o rimozione dei pacchetti. L’opzione --dbonly indica che l’operazione deve essere eseguita solo nel database dei pacchetti, senza coinvolgere il file system.

Queste nuove funzionalità introdotte in Pacman 6.1.0 consentono agli utenti di avere più flessibilità e controllo quando si tratta di gestire i pacchetti.

Per quanto riguarda affidabilità e sicurezza, l’aggiornamento fornisce feedback più dettagliati in caso di conflitti di file o pacchetti corrotti. Inoltre, migliora il supporto WKD (Web Key Directory) e la gestione delle intestazioni di download non valide, rafforzando ulteriormente la robustezza del sistema contro potenziali minacce ed errori.

Da un punto di vista tecnico, Pacman 6.1.0 ora utilizza le interfacce OpenSSL per il calcolo delle somme sha256 e md5, migliorando la sicurezza e l’efficienza dei processi di verifica dei pacchetti.

L’aggiornamento risolve anche i problemi con la visualizzazione della barra multi-download e introduce diversi miglioramenti allo script di creazione dei pacchetti makepkg, incluso il supporto per la configurazione tramite drop-in makepkg.conf.d, l’aggiunta di una variabile ambientale GITFLAGS e un supporto migliorato per la verifica dell’origine e la firma del pacchetto.

Per la gestione del repository, un’utilità di manutenzione del database dei pacchetti repo-add, è stata aggiornata per escludere i dettagli della firma del pacchetto e md5sum dal database del repository per impostazione predefinita, con opzioni per ripristinare i comportamenti precedenti, se necessario.

Per informazioni dettagliate su tutte le novità e i miglioramenti apportati da Pacman 6.1.0 puoi fare riferimento al registro delle modifiche.

Gli utenti di Arch Linux e delle sue derivate riceveranno l’aggiornamento a Pacman 6.1.0 nei prossimi giorni all’esecuzione del noto comando da Terminale:

pacman -Syu

che provvederà ad aggiornare tutte le applicazioni installate incluso il nuovo Manager dei Pacchetti: Pacman 6.1.0.

Fonte: https://gitlab.archlinux.org/pacman/pacman/-/releases/v6.1.0
Fonte: https://www.phoronix.com/news/Arch-Linux-Pacman-6.1
Fonte: https://linuxiac.com/pacman-6-1-0-introduces-cache-server-support/

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