SUSE, la principale azienda open-source europea, torna ad essere privata, ritirandosi dalla borsa dopo due anni
Il gigante europeo SUSE nel corso della sua storia finanziaria ha attraversato numerose e turbolente fasi. Riassumendo il solo passato recente, nel 2018 l’azienda è stata acquisita dal gruppo svedese EQT, il precedente proprietario era Micro Focus, che l’aveva acquisita da Attachmate, che l’aveva comprata da Novell.
EQT, nel marzo 2021, aveva scorporato SUSE per generare una IPO (Initial Public Offering) da 6 miliardi, tale operazione non aveva esattamente soddisfatto le aspettative, ma si era comunque conclusa, portando, il 19 maggio del 2021, alla quotazione dell’azienda presso il Frankfurt Stock Exchange.
Il 17 agosto di quest’anno ecco il nuovo capitolo della saga, raccontato nell’annuncio ufficiale sul sito dell’azienda tedesca: EQT Private Equity Announces Voluntary Public Purchase Offer and Intention to Delist SUSE.
Nella sostanza quindi, l’azienda verrà ritirata dalla borsa, tornando ad essere un’entità privata.
Nell’annuncio emerge come l’azionista di maggioranza, un’entità denominata Marcel LUX III SARL (che però alla fine è sempre di proprietà di EQT Private Equity), intende privatizzare la società per fonderla con un’entità lussemburghese non quotata.
Non ci sono molti dettagli sulla motivazione della cancellazione dalla quotazione, a parte una citazione del CEO di SUSE, Dirk-Peter van Leeuwen, il quale ha dichiarato:
I believe in the strategic opportunity of taking the company private. It gives us the right setting to grow the business and deliver on our strategy with the new leadership team in place.
Credo nell’opportunità strategica di privatizzare la società. Ci offre la giusta cornice per far crescere l’azienda e portare avanti la nostra strategia con il nuovo gruppo dirigente in carica.
Cosa significhino le parole di Van Leeuwen (che ha assunto la presidenza di SUSE poco più di 3 mesi fa), lo scopriremo col tempo, certo emerge la volontà di non voler veder scappare gli investitori, poiché non vi è alcun obbligo per gli azionisti di aderire all’offerta, chi vorrà continuare ad investire in SUSE in un contesto privato potrà quindi farlo.
La transazione per privatizzare SUSE dovrebbe concludersi nell’ultimo trimestre del 2023, ma come questa notizia si rifletterà sugli aspetti tecnici e tecnologici, vedi ad esempio in termini di investimenti su tecnologie di punta quali Rancher, sarà tutto da capire.
Se una cosa si è capita di SUSE in tutti questi anni, è come finanziariamente sia una realtà decisamente dinamica…
Raoul Scarazzini
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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