Una soluzione semplice ed economica per non perdere i nostri archivi di dati digitali

conservazione dei dati

Viviamo in un mondo dove i nostri dati sono sempre di più e sempre più in formato digitale. Parlo principalmente delle nostre foto e video ma anche dei documenti e di film e musica che scarichiamo da internet. Tutti questi files si accumulano sul nostro PC e ogni giorno che passa speriamo che non accada nulla al nostro hardware in modo che tutto il nostro archivio digitale si conservi nel tempo e sia sempre a nostra disposizione.

Ma a chi non è capitato di perdere tutto o parte del proprio archivio digitale per un guasto hardware al supporto per eccellenza della memorizzazione dei nostri dati, l’onnipresente hard disk o disco rigido, sia esso un vecchio disco meccanico o un moderno disco SSD. Immagino che non saremo in pochi a cui questa eventualità è drammaticamente avvenuta. Io stesso in una occasione ho perso parte del mio archivio digitale per la rottura di un disco rigido.

Oggi, coi prezzi dei componenti hardware sempre più accessibili, possiamo risolvere questo problema con un piccolo investimento e garantirci una buona sicurezza anche se non assoluta ma sicuramente assai grande. Per fare questo è necessario avere un dispositivo di memorizzazione che ci garantisca una affidabilità assai alta che un singolo componente non può darci ma 2 o più unità di memorizzazione in parallelo possono invece consentirci di raggiungere.

Il sistema più efficiente e pratico è archiviare i nostri dati su un sistema di memorizzazione appositamente concepito per duplicarli in modo da avere un sufficiente margine di sicurezza in caso di guasto di un supporto avendone un secondo con gli stessi dati memorizzati.

Si può fare anche manualmente con una unità secondaria su cui duplicare il nostro archivio digitale. Operazione che si definisce come Back-Up che risolve il problema ma ha il difetto di essere scomoda perché essendo manuale dobbiamo ricordarci di avviarla e aspettare che si concluda. Si può automatizzare ma resta sempre una differenza temporale tra un Back-Up e l’altro mettendo a rischio quello che nel frattempo abbiamo archiviato che potrebbero anche essere svariati gigabytes di files.

Una soluzione più pratica è affidare al nostro sistema una duplicazione dei nostri dati in tempo reale con una soluzione hardware dove possibile o in alternativa software che è sempre possibile. Uno dei metodi pensato per realizzare questa archiviazione duplice in tempo reale è il RAID.

In informatica il RAID, acronimo di “Redundant Array of Independent Disks” ovvero insieme ridondante di dischi indipendenti, (originariamente “Redundant Array of Inexpensive Disks“, insieme ridondante di dischi economici), è una tecnica di installazione raggruppata di diversi dischi rigidi in un computer (o collegati ad esso) che fa sì che gli stessi nel sistema appaiano e siano utilizzabili come se fossero un unico volume di memorizzazione.

Gli scopi del RAID sono: aumentare le performance, rendere il sistema resiliente alla perdita di uno o più dischi e poterli rimpiazzare senza interrompere il servizio. Il RAID sfrutta, con modalità differenti a seconda del tipo di realizzazione, i principi di ridondanza dei dati e di parallelismo nel loro accesso per garantire, rispetto ad un disco singolo, incrementi di prestazioni, aumenti nella capacità di memorizzazione disponibile, miglioramenti nella tolleranza ai guasti e quindi maggiore affidabilità. Le modalità più diffuse sono RAID 0, 1, 5 e 10. La 3 e la 4 sono state praticamente soppiantate dalla 5. Alcuni sistemi usano modalità nidificate come la 10 o altre modalità proprietarie.

Il RAID può essere implementato anche nei PC normali: sono disponibili, infatti, schede RAID a basso costo quando questo non sia già presente sulle schede madri dove oggi risulta implementato assai diffusamente ed in ogni caso attraverso appositi software che non raggiungono le prestazioni della soluzione hardware ma che hanno il vantaggio di essere a costo 0. Tuttavia è una tecnica storicamente impiegata nei server o nelle workstation dove sono richiesti grandi volumi o elevate prestazioni di immagazzinamento di dati: ad esempio per ospitare una database o una postazione di montaggio di audio o video digitali. Il RAID si trova comunemente anche nei NAS e sistemi di archiviazione dati.

Una soluzione semplice ed economica per non perdere i nostri archivi di dati digitali

Quello che vi propongo oggi è un accessorio economico che ci permette di avere una soluzione pratica e comoda alla conservazione sicura dei nostri archivi digitali che è quello in foto:

41leGARqdcL. AC SL1000
Icy Dock ExpressCage MB732SPO-B Backplane Cage

Questo accessorio o cage (gabbia o contenitore) si monta in un alloggiamenti da 5,25″ del nostro PC e consente di non comprometterne l’uso occupando lo spazio adibito a un DVD-ROM che da componete a grandezza piena può essere sostituito da una versione slim come quella tipica presente sui notebook ovvero sui PC portatili.

In pratica si può inserire sostituendo il DVD-ROM presente con una versione slim come la seguente e, senza perdere nulla, si acquisiscono 2 nuove unità estraibili/rimovibili per SSD o HDD da 2,5″ SAS/SATA per poter creare il nostro sistema RAID.

41AIdDFRjfL. AC
Masterizzatore Interno Ultra-Slim

Se si hanno alloggiamenti da 5,25″ nel nostro PC liberi allora si può acquistare questo altro componente:

612N rPGgSL. AC SL1280
Rack Estraibile Rimovibile per 2×2.5 HDD SAS/SATA Hot-Swap

Che essendo progettato per un vano da 3,5″ come quello che una volta si usava per alloggiare l’unità Floppy, ormai difficilmente presente nei nuovi computer, necessità di un apposito adattatore da 3,5″ a 5,25″ per essere correttamente installato, come il seguente:

Adattatore da 3,5″ a 5,25″

Il risultato del nostro montaggio finale comprendente sia la nuova unità DVR-ROM slim (che comunque non è obbligatorio montare se non lo si desidera) dovrebbe apparire come dall’immagine seguente:

51DaEj5yZrL. AC SL1000
Esempio di applicazione del Rack Estraibile Rimovibile SSD o HDD da 2,5″ SAS/SATA

A questo punto non resta che scegliere i nostri dischi da 2,5″ da inserire nel rack. Si possono usare dei dischi recuperati da notebook non più utilizzati ma meglio acquistarli nuovi, che avremo meno possibilità di guasti a breve, come ad esempio tra i seguenti “disco rigido interno 2,5” su Amazon.

Una scelta tra le tante è la seguente:

Montato il tutto e fatti i dovuti collegamenti interni al PC si può iniziare a considerare come metterlo in funzione e realizzare il nostro sistema RAID.

Per ottenere il nostro scopo di un Back-Up in tempo reale ovvero di una copia istantanea dei nostri dati digitali memorizzati, il sistema RAID da usare in questo caso è il RAID 1 cosiddetto mirror.

RAID software e RAID hardware

Adesso, se la nostra scheda madre supporta il RAID nativamente (via hardware), non dovremo far altro che andare nel BIOS e indicare le unità che sono state aggiunte al sistema come i 2 dischi necessari per realizzare il RAID 1 e confermare le scelte così che il sistema si appresterà a utilizzarle dal prossimo riavvio. Per fare di questo seguite le istruzioni scritte nel manuale di istruzioni allegato ad ogni scheda madre oppure cercate tramite Google su internet nelle FAQ o nel sito di assistenza software della casa produttrice della vostra scheda madre il suddetto manuale o le relative istruzioni per procedere. Questo è un link di esempio per le schede madri ASUS.

Se su scheda madre non è presente un controller ovvero l’hardware necessario per gestire un sistema RAID allora potete optare per l’acquisto di un controller RAID e procedere alla sua installazione ma il loro costo non è economico e quindi non lo consiglio anche se le prestazioni di una soluzione implementata via hardware è sicuramente più performante di una equivalente via software. Inoltre la soluzione hardware esula dal contesto del nostro articolo che vuole suggerire una soluzione semplice ed economica per non perdere i nostri archivi di dati digitali. Oltre a ciò bisogna aggiungere che i PC moderni hanno tali prestazioni che all’atto pratico una soluzione via software è altrettanto sicura e veloce ma decisamente più economica e alla portata di tutti.

La soluzione software è quella di utilizzare un programma ormai storico e con una grande documentazione in rete che si chiama mdadm. Qui ad esempio una guida a mdadm in inglese. Questa invece è una guida alla creazione di un RAID 1 in italiano. In rete abbondano le guide per ottenere una configurazione RAID 1 su sistemi GNU/Linux e nel caso Google vi sarà di aiuto.

Conclusione

Alla fine del nostro lavoro otterremo nel nostro computer un nuovo drive o disco logico basato su 2 dischi fisici e sul quale salveremo tutti i nostri files che non vogliamo assolutamente perdere. O ridurre la possibilità di perderli ad un valore estremamente piccolo da considerarsi quasi nullo … poi si sa, la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo 🙂

Ad esempio sulla nostra distribuzione GNU/Linux preferita potremmo scegliere di duplicare le nostre cartelle Documenti, Immagini, Musica e Video sul nuovo drive e scegliere di volta in volta cosa voler salvare in sicurezza e cosa no oppure potremmo creare dei collegamenti simbolici alle voci delle nostre cartelle Documenti, Immagini, Musica e Video in modo che tutto ciò che andremo a salvare sulle rispettive cartelle venga salvato direttamente sul nostro nuovo drive logico. In questo caso dovrete prima creare le cartelle sulla nuova unità e poi riempirle svuotando quelle di base sul disco originale e solo dopo procedere con la creazione dei link simbolici.

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