Nuove frontiere del cinema horror: i container all’interno di JavaScript!
Okay, okay, abbiamo sicuramente usato un titolo esagerato, ma il brivido ci è corso lungo la schiena dopo aver letto questo blog post nel quale Ryan Dahl, creatore delle runtime JavaScript Node.js e Deno, ha affermato come, nel prossimo futuro, verrà sviluppata la tecnologia dei container JavaScript.
Ora prima di scappare per la stanza urlando con le braccia alzate, è bene ridimensionare un poco l’annuncio e contestualizzare quanto Ryan Dahl ha indicato.
Intanto la similitudine: così come i container consentono di soddisfare tutte le dipendenze di un’applicazione in maniera autonoma ed indipendente dal sistema operativo in cui vengono eseguite, anche nell’ambito degli ambienti JavaScript dei browser avviene qualcosa di simile. E allora perché non fornire questi ambienti direttamente da JavaScript stesso?
Ma come si traduce questa cosa nella pratica? Anzitutto l’orizzonte temporale indicato dall’autore per vedere le prime applicazioni di questo genere di tecnologia non è inferiore ai 2 anni, quindi non proprio dietro l’angolo, ma l’idea di base è già presente all’interno di Deno Deploy un prodotto nato con l’idea di velocizzare ed automatizzare il deploy di applicazioni JavaScript.
Quindi ciò di cui si sta parlando è l’estremizzazione di questo concetto, per portare la sandbox utilizzata da JavaScript per l’esecuzione degli script a livello dei container.
Obiettivo finale di questo lavoro sarà quello di rendere la scrittura mediante linguaggi di scripting più veloce e conveniente.
Come detto, l’orizzonte temporale è piuttosto ampio, ma siamo sicuri che sentiremo ancora parlare di questa cosa, se è vero, come scrive l’autore, che:
JavaScript is the universal scripting language
JavaScript è il linguaggio di scripting universale
Perché è vero, giusto?
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