Diffusione di GNU/Linux: cosa è cambiato in 10 anni?
In questi articolo ho analizzato le cause della mancata diffusione dei sistemi operativi GNU/Linux in ambito desktop.
Sono passati ormai 10 anni da quel primo post e fortunatamente alcuni problemi son un lontano ricordo anche se il grosso dei problemi sembra essere ancora li.
Ecco cosa ne penso.
L’hardware & driver
Il problema del riconoscimento dell’hardware è ancora li e anzi, in un certo senso, in alcuni casi specifici, la situazione è addirittura peggiorata. Partiamo dall’hardware più recente. Qualche mese fa un mio lettore ha acquistato un assemblato nuovo e ha avuto una serie di disavventure con la sua scheda madre che, ancora ora, con gli ultimi kernel, è riuscito a risolvere. Questo è un problema di vecchia data, l’hardware nuovo difficilmente vien subito supportato e spesso ci si ritrova a dover compilare kernel o, se poco pratici, nell’aspettare che la nostra distro preferita si aggiorni di release per poter sfruttare appieno l’hardware che abbiamo comprato.
Come vi dicevo prima ora la situazione è peggiorata per chi ha vecchio hardware. Sempre meno distro supportano l’architettura i386 e, chi ha vecchi computer che vuole mantenere in attività, ha sempre meno possibilità di farlo. Cade così il mito di Linux, il sistema in grado di riportare in vita vecchi PC.
Latro driver video la situazione è invece migliorata grazie anche al supporto inaspettato di NVIDIA e a Valve che sta spingendo il settore del gaming su Linux.
I problemi di tearing invece, almeno nel mio caso, continuano anche con il PC nuovo e driver NVIDIA proprietari, ma si sa, io son sfigato di natura.
Nel vecchio articolo vi avevo parlato anche dei successori di Xorg (all’epoca Mir e Wayland). Cosa è cambiato in tutti questi anni? Be, lo sviluppo di Mir continua ma non è più indirizzato lato desktop dove, anche Ubuntu, è capitolata in favore di Wayland. Lo sviluppo di Wayland continua così come il lavoro per garantire il supporto con GNOME e KDE Plasma ma il tutto va a rilento e, dopo tanti anni, stiamo ancora appresso a Xorg.
Le killer application
Dal 2011 ad oggi sono arrivati i software professionali? Ni.
Parlando del mio settore abbiamo finalmente alcuni CAD 2D degni di nota come BricsCAD (a pagamento ma con costi umanamente sostenibili). Altri software professionali non pervenuti (e credo non arriveranno mai).
Ultimamente, parlando sempre del mio orticello, sto anche avendo problemi con il software per la firma elettronica, software che è disponibile nativamente per Ubuntu e derivate e che in passato riuscivo a far funzionare correttamente anche su Fedora e Arch Linux. Perché ho detto in passato? Be, perché a seguito dell’aggiornamento di alcuni pacchetti sulle suddette distro il software ha smesso di funzionare ovunque tranne che su Ubuntu.
Il resto dei software ancora latita e, in caso di stringente necessità nell’uso di un software specifico, ci si deve accontentare di usare Wine e sperare di non avere problemi nell’emulazione (e lo sappiamo che shit happens).
I grandi utenti e la Pubblica Amministrazione
La piccola utenza
E per chi spera in nuova linfa da parte degli utenti Windows 10 che non possono aggiornare a Windows 11 per via dell’hardware non supportato be… ci sarà da aspettare visto e considerato che Windows 10 sarà supportato sino al 14 Ottobre 2025.
La logica del castello e la frammentazione
Nel vecchio articolo avevo coniato la teoria della logica del castello. In cosa consiste? Be, nella continua presa di posizione da parte di alcuni utenti e programmatori che portano avanti la loro visione a discapito del bene comune, del realizzare qualcosa che va bene per tutti.
Come potete ben capire siamo sempre alle solite, anziché portare avanti un progetto con contributi di tutti preferiamo farne due, o magari tre o quattro. E chi ci perde in tutto questo? Tutti, sia noi utenti, che chi scrive software e vuole fare il porting del proprio software per Linux.
I Big del mondo GNU/Linux
Red Hat, Canonical e Suse continuano a fare soldi con il settore enterprise. Si, sono aziende che contribuiscono a monte allo sviluppo del kernel Linux e con altri progetti foss ma non si impegnano, giustamente, nel settore consumer che non è considerato redditizio.
Canonical ha ormai da tempo smesso di spendere risorse importanti per Ubuntu Desktop e questo è sotto gli occhi di tutti.
E tu che già usi GNU/Linux?
Noi continuiamo, anche se meno numerosi di prima, a portare avanti i principi del software libero e di quello open source ma non possiamo fare poi molto, forse l’unica cosa che possiamo fare è quella di smettere di usare termini come “alternativa a” quando parliamo di software libero e open source ma definiamoli per quel che sono ovvero semplicemente software. Poi lasciamo all’utente la decisione in merito, se sono o meno software validi e utili al loro scopo.
Fonte: http://www.marcosbox.org/2021/10/diffusione-gnu-linux-cosa-e-cambiato-in-10-anni.html
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