Le opinioni di Linus Torvalds all’OpenSource Summit, tra passato e futuro
L’evento Open Source Summit North America tenutosi a Seattle è stato, come ormai da anni è consuetudine, il momento ideale per carpire dalla voce di Linus Torvalds, creatore e manutentore del Kernel Linux, lo stato dell’arte sui temi caldi del mondo open e non solo. Lo racconta thenewstack.io in questo lungo articolo.
La discussione ha toccato tanti temi, tra cui l’immancabile e doverosa celebrazione del trentennale di Linux, sulle cui date abbiamo parlato approfonditamente e per cui il buon Torvalds ha raccontato retroscena interessanti, come l’iniziale idea di chiamare il sistema Freax cambiata poi per ragioni meramente pratiche in Linux, per via di una directory già esistente sul server FTP in cui vennero caricati i sorgenti:
I had already been told that the FTP site that I put it on, that I did not maintain, had a directory called Linux. So I had actually changed the name in the kernel main make file to be Linux at that point.
Mi era stato detto che sul sito FTP, che io non mantenevo, dove ho messo i sorgenti aveva una cartella chiamata Linux. Quindi ho cambiato il nome nel make file del Kernel affinché puntasse alla cartella Linux.
E via così anche su altri retroscena relativi alla pubblicazione di “Just for fun”, il primo libro che racconta la creazione di Linux ed una riflessione in particolare al passaggio del tempo ed a come le cose sono diverse oggi.
Cosa sarebbe successo se oggi avesse voluto creare un suo sistema operativo:
If I grew up today I’m not sure if I would get close enough to the hardware where I would feel comfortable understanding.
Fossi cresciuto oggi non penso avrei potuto avvicinarmi abbastanza all’hardware in modo da essere a mio agio nel comprenderlo
Non così scontato in effetti, ma riferendosi ad altri aspetti del mercato odierno ha precisato che la disponibilità di hardware accessibile come il RaspBerry certamente avrebbe giovato.
Una chiosa poi sui linguaggi disponibili oggi. Sebbene infatti da trent’anni il Kernel Linux è sviluppato in C, Linus si è detto aperto alla possibilità di avere linguaggi alternativi (vedi i moduli scritti in Rust) nel Kernel Linux. Il punto è, conclude, che finché un progetto rimane interessante e divertente allora vale la pena giocarci.
Come finirà? Lo dice lui stesso:
Somehow I don’t see myself doing kernel programming when I’m 70. But on the other hand, I didn’t see myself doing kernel programming when I was 50 either, a few years back. So… we’ll see.
In qualche modo non mi vedo a programmare il Kernel a settantanni. D’altra parte però non mi vedevo a programmare a cinquant’anni nemmeno qualche anno fa, quindi… Vedremo.
Non so, ma se avessi 5 euro da scommettere, lo farei su un commit di Linus Torvalds del 2051. Voi?
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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