Per utilizzare Docker Desktop a livello aziendale bisognerà pagare una subscription
Fermi tutti, non spaventatevi. Non è dell’engine Docker che stiamo parlando. L’azienda Docker, recentemente passata sotto la proprietà di Mirantis, non ha deciso di far pagare una subscription a chi utilizza le componenti open-source per lavorare con i container ogni giorno, quindi il motore Docker o tutte le componenti fornite dal progetto Moby.
Quelle sono e resteranno sotto licenza Apache v2.
La notizia (che leggiamo da ZDNet) riguarda solo Docker Desktop, un’applicazione pensata per gli ambienti Mac o Windows che consente di costruire e condividere applicazioni e microservizi containerizzati mediante la fornitura, questo sì, di strumenti integrati come Docker Engine, Docker CLI client, Docker Compose, Docker Content Trust, Kubernetes e Credential Helper.
Ebbene, il piano di licenze per Docker Desktop è cambiato: il prodotto rimane gratuito per le piccole imprese (meno di 250 dipendenti e meno di 10 milioni di dollari di entrate annuali), uso personale, educazione e progetti open-source non commerciali. Richiede invece un abbonamento a pagamento (Pro, Team o Business), a partire da 5 dollari per utente al mese, per l’uso professionale nelle grandi aziende.
La nuova politica è stata attivata dal 31 agosto 2021, ma c’è un periodo di “grazia” fino al 31 gennaio 2022 per coloro che avranno bisogno di un abbonamento a pagamento per utilizzare Docker Desktop.
Va inoltre notato come per quanti già pagassero le subscription esistenti sugli altri prodotti commerciali di Docker, quindi Docker Pro, Docker Team e Docker Business, Docker Desktop sarà “incluso nel prezzo”.
Niente di cui allarmarsi quindi, a meno che non siate un’azienda in cui Docker Desktop ricopre parte del vostro processo produttivo, nel qual caso bisognerà scegliere di pagare le subscription oppure cambiare strategia.
Per quanto ci riguarda la mossa è interpretabile come nuovo passo dell’azienda per rimanere a galla dopo le difficoltà degli ultimi anni. Un passo in linea con le recenti limitazioni di banda inserite nel Docker Hub ed insieme una giustificazione all’esistenza ed al mantenimento del prodotto in sé.
Del resto, al netto delle ovvie lamentele degli utenti, non è con i soli ideali open-source che si mantengono i dipendenti.
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