Thunderbird, bene ma non benissimo …

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Negli ultimi periodi mi sono accorto di una serie di problemi sul mio client di posta preferito che, a seguito di una reinstallazione, sono saltati fuori tutti di nuovo. Problemi che purtroppo, anche se non in maniera grave visto che sono stati tutti in qualche modo risolti, potrebbero causare disagi all’utilizzatore meno esperto e quindi indurre all’abbandono visto che le alternative di certo non mancano.

Il primo problema è la mancanza di un integrazione nativa con Google Calendar; Thunderbird ha integrato la componente del calendario Lightning ma la parte di sincronizzazione è gestita da plugin esterni che… non sempre funzionano alla grande.

Tempo fa avevo scritto un articolo nel quale spiegavo, visto che al tempo l’estensione Provider per Google Calendar non funzionava sulla versione 78 di Thunderbird, come ovviare il problema utilizzando insieme 2 estensioni: TbSync e Provider CalDAV e CardDAV.

Mentre ieri reinstallavo thunderbird ho notato che quest’estensione non mi permetteva più di collegare Google Calendar visto che big G non era tra le scelte di provider disponibili. Non ho indagato ulteriormente e sono tornato a controllare se, lato Provider for Google Calendar, fosse cambiato qualcosa.

Estensione compatibile, ottimo ma … sembra che in qualche modo i calendari siano sempre abilitati ma nascosti, ogni volta devo mostrarli esplicitamente. Fortunatamente già 2 bachi sono aperti sull’estensione, uno dei quali l’ho aperto io tempo fa:

https://github.com/kewisch/gdata-provider/issues/105

e

https://github.com/kewisch/gdata-provider/issues/120

Sembra un problema di stato non consistente, in qualche modo chiudendo l’app dalla vista calendari con il calendario abilitato o disabilitato in qualche modo risolve la cosa. Ok figo, ma ne avrei fatto volentieri a meno.

E’ capitato poi mi venisse chiesto di svuotare e archiviare degli account GMail per scaricare la quota di alcuni account … e per velocizzare un po’ il client alleggerendo la sincronizzazione con l’account di posta. GMail permette il takeout dell’account tramite un archivio di tipo mbox, chiaramente tipo di file non supportato nativamente da Thunderbird ma il problema è risolvibile facilmente con l’estensione ImportExportTools NG, estensione che funziona alla grande, ma anche quella non sarebbe male fosse integrata.

Il problema è che per utilizzare Thunderbird solo per questo scopo le cose non sono così semplici, il wizard iniziale forza l’utente ad agganciare un indirizzo di posta e non c’è la possibilità di saltare questo procedimento e creare un ‘profilo vuoto’. L’unico modo è di agganciare una mail, far creare il profilo, e poi eliminare l’account; quindi installare l’estensione e importare il file mbox.

Un altro fastidioso problema, ma non vitale è quando il processo di compattazione delle cartelle (che mi pare sia abilitato di default) cerca di compattare una cartella sotto sincronizzazione. Nessun problema di utilizzo ma farei volentieri a meno di quel pop-up minaccioso che salta fuori.

Ultima nota, avevo trovato un fortissimo lag della UI in certi momenti, per dare un’idea passavano anche un paio di secondi di ritardo nella digitazione della singola lettera. Non ho mai capito il motivo di questa cosa, ho pensato che una reinstallazione mi avrebbe in qualche modo aiutato. Disinstallando e reinstallando il client mi sono tristemente accorto che tutti i miei dati erano ancora lì e la nuova installazione non ha nemmeno chiesto la password.

Inutile precisare che forse un’opzione in fase di disinstallazione, default on, Elimina i dati del profilo utente, sarebbe da implementare. Gli account di posta con i loro indici occupano parecchio spazio per non parlare del problema della sicurezza visto che stiamo lasciando in giro dei dati personali e, in questo caso, anche delle informazioni che garantiscono l’accesso alla nostra casella di posta.

Qualche conclusione.

Tutti i problemi che ho trovato li ho in qualche modo risolti, ma provate ad immaginare un utente meno skillato o, peggio ancora, un’azienda dove molti utenti usano Thunderbird su Ubuntu e quindi l’alternativa prezzolata non è disponibile.

Adoro questo programma, lo uso da anni e questi problemi non mi freneranno dal continuare ad usarlo. Ma questo vale per me e in un periodo dove i client web funzionano benissimo e le soluzioni proprietarie possono essere acquistate con davvero pochi soldi (su Amazon ho trovato licenze di Office 2019 tra i 15 e i 30 euro, sì funzionano, ne ho già acquistate), l’abbandono e il conseguente calo di interesse verso questi progetti è un pericolo reale.

Vero, sono open, sono gratis, e accettano donazioni che non tutti fanno.

Però

Non sarebbe forse il caso, magari tramite qualche sondaggio e non tramite forum (che nel 2021…) identificare delle aree di miglioramento e proporre raccolte fondi mirate? Questo potrebbe valere per Thunderbird ma anche per altri applicativi open come libreoffice o gimp o qualche programma di cad? Probabilmente lanciare qualche euro in questo modo potrebbe essere un buon compromesso tra il dare e l’avere per l’utente finale; e magari qualche azienda, a fronte di un miglioramento tangibile e con tempi definiti potrebbe per lo meno considerare un supporto economico, per lo meno io lo farei.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/MarcosBox/~3/6b1SY-2jt1c/thunderbird-bene-ma-non-benissimo.html

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