Guido Van Rossum, il creatore di Python, ritorna dal ritiro per… Microsoft!
Poco più di un anno fa vi avevamo raccontato delle dimissioni da Dropbox di Guido Van Rossum il creatore di Python.
All’interno di Dropbox, il ruolo di Van Rossum era quello di formare gli ingegneri al lavoro sulla piattaforma e le dimissioni facevano seguito all’abdicazione dello stesso anche dal ruolo di principale responsabile del progetto.
Insomma, il buon Guido pareva davvero avercene piene le scatole di lavorare su quelle tematiche ed aveva deciso, in maniera del tutto legittima, di darci un taglio. Le cose però cambiano, si sa, e in un mondo come quello dell’informatica ancor più velocemente che nel mondo normale, tanto che recentemente è apparso questo tweet a ribaltare la situazione:
I decided that retirement was boring and have joined the Developer Division at Microsoft. To do what? Too many options to say! But it’ll make using Python better for sure (and not just on Windows :-). There’s lots of open source here. Watch this space.
— Guido van Rossum (@gvanrossum) November 12, 2020
Poche parole quindi per spiegare la situazione:
I decided that retirement was boring and have joined the Developer Division at Microsoft. To do what? Too many options to say! But it’ll make using Python better for sure (and not just on Windows :-). There’s lots of open source here. Watch this space.
Ho deciso che la pensione era noiosa così sono salito a bordo della divisione sviluppo di Microsoft. Per fare cosa? Troppe cose per raccontarle tutte! Sicuramente farò in modo di rendere Python più utilizzabile (e non solo in Windows :-). C’è tanto open-source qui. Seguite questo spazio.
Ovviamente sarebbe un eufemismo non definire in qualche modo shockante questa notizia, e lo si comprende perfettamente dalle risposte al tweet che sono divise tra chi da entusiasticamente il benvenuto a Van Rossum (i nuovi colleghi) e quanti mostrano preoccupazione (eufemismo) per il futuro dell’open-source, vedendo questa come l’ennesima mossa di Microsoft per attaccare il suo nemico di sempre: Linux.
Tralasciando però paranoie ed insensati entusiasmi, c’è una realtà oggettiva da raccontare che parla di un mercato libero, di una società (ormai) leader dell’open-source e di una persona che per la sua carriera professionale cerca le sfide più avvincenti.
Se vi stanno venendo in mente delle critiche verso Microsoft, provate a domandarvi: perché mai nessuno polemizza quando Red Hat assume tutti gli sviluppatori di un progetto qualsiasi (per esempio CentOS) per (implicitamente) inglobarlo?
Buon lavoro Guido!
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