Non solo cloud: arriva RedHat Virtualization 4.4, con il supporto a… OpenShift!
Certo, il cloud è bello, e prodotti basati su Kubernetes sono sempre sulla cresta dell’onda. La stessa Red Hat punta molto su OpenShift e su tutto quello che ci gira in torno.
Però, non bisogna dimenticarsi anche che non tutto il mondo vuole (o è pronto ad) abbracciare questo nuovo paradigma. Racchiudere le applicazioni in strutture ben definite e portatili, passando da monoliti a microservizi può avere un senso, ma alcune aziende preferiscono le buon vecchie macchine virtuali.
Sicuramente questo uno dei motivi che spinge aziende come Red Hat ad avere a catalogo anche soluzioni di virtualizzazione, come l’ottimo RHV, Red Hat Virtualization che in questi giorno ha raggiunto la release 4.4.
Basato sull’ultima release della loro RHEL, Red Hat Enterprise Linux, la 8.2, adesso ovviamente ne guadagna in stabilità, performance e sicurezza, oltre a contenere un miglioramento di visibilità sui Data Warehous (DWH) con delle nuove dashboard pensate apposta, ed una gestione della rete migliorata basata (come c’era da aspettarsi) su NetworkManager.
Ma la vera novità è un’altra, già perchè qualche tempo fa Red Hat ha annunciato la sua soluzione per la “virtualizzazione ai tempi del cloud”, ovvero Red Hat OpenShift Virtualization, di fatto il supporto all’esecuzione di intere VM all’interno di container erogati da OpenShift (di quanto questo sia sbagliato o giusto, ne potremo discutere in altri articoli), che permette anche a chi non ha tempo (o possibilità) di riscrivere le proprie applicazioni di eseguire intere VM sulla piattaforma container di Red Hat.
Questa versione RHV 4.4 adesso può gestire anche le VM deployate su OpenShift, rendendola di fatto una dashboard univoca per la gestione delle macchine virtuali, indipendentemente dal fatto che siano erogate tramite KVM (alla vecchia maniera) o racchiuse in un container.
Se uniamo a questa funzionalità anche un’automazione introdotta sempre in RHV che semplifica ed automatizza enormemente la preparazione di un cluster OpenShift su macchine virtuali erogate da RHV, vediamo come questi due prodotti si abbraccino sempre di più permettendo, anche a chi ancora è legato al “vecchio”, di dare una sbirciata al “nuovo”.
Non resta che leggere il post di rilascio di Red Hat per maggiori informazioni. Chissà che non sia una buona scelta anche per voi?
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