Apple lascia Intel per Silicon (su ARM)
Apple produrrà le CPU per desktop e laptop in proprio, con architettura ARM: Apple Silicon. Sciogliendo così il sodalizio con Intel visto negli ultimi 15 anni.
Il proclama dell’azienda assicura i primi prodotti per la fine di quest’anno (quindi meno di 6 mesi per la transizione, davvero notevole), e una fase di transizione di due anni. Anche dopo il supporto agli attuali prodotti con Intel è assicurato, ma sembra che tutto sia già pianificato per permettere il passaggio alla nuova piattaforma mantenendo la compatibilità con il software attuale.
Ma il punto più sbandierato è la convergenza del software: lo stesso programma potrà girare su iPhone (con iOS), iPad (con iPadOS) e PC (con macOS), ma anche iWatch (watchOS) e Apple TV (tvOS). Il progamma dovrà limitarsi ad adattare l’interfaccia utente, ma la parte principale sarà eseguita direttamente. Di solito, in queste operazioni, è coinvolto qualche tipo di traduzione, quindi uno strato software: Java funziona in questo modo, specializzando per piattaforma un interprete (il JRE, Java Runtime Environment) e interpretando il codice scritto per questo programma. L’uso dello stesso set di istruzioni base (appunto, la medesima architettura delle CPU) permetterà di saltare l’interprete, permettendo più ottimizzazioni e promettendo più velocità.
Apple non è affatto nuova a personalizzazioni dell’hardware così profonde, anzi: prima degli accordi con Intel, infatti, esisteva un accordo con Motorola e IBM per usare processori PowerPC, e ne era anche virtualmente l’unica utilizzatrice. Curiosamente, anche quella collaborazione durò 15 anni, quando il disinteresse di Motorola per la produzione e di IBM per lo sviluppo fece decidere ad Apple di cercare altre fonti – ed altre architetture. Approdando ad Intel.
Stavolta però la decisione sembra propria e non dettata da indisponibilità del mercato. Forse grazie all’esperienza accumulata nella progettazione e realizzazione delle CPU per i propri iPhone, anch’essi ARM, è arrivata alla decisione del grande salto. Prendendo una posizione abbastanza chiara nella lotta che va inasprendosi tra architetture x86 e ARM: quest’ultima può soppiantare la prima.
La trasformazione è di portata epocale, perché ARM già domina i dispositivi portatili grazie alla sua efficienza energetica, e per la stessa ragione è stato adottato anche in ambito server. L’operazione avviata da Apple è un ingresso in grande stile nel mercato consumer, forse non il più ricco ma sicuramente il più vasto. Dove il monopolio dell’architettura x86 potrebbe essere a rischio per davvero, per la prima volta in 50 anni.
Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.
Fonte: https://www.miamammausalinux.org/2020/06/apple-lascia-intel-per-silicon-su-arm/
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