La stupidità di Facebook e del suo sistema di censura
All’epoca l’assurdità dei criteri di censura decisi (arbitrariamente) da Facebook sotto forma di “standard della comunità” e l’incoerenza del sistema di controllo messo in atto dal social network di Zuckerberg erano state egregiamente messe in luce da alcuni post di inchiesta/protesta del sito web ValigiaBlu.it (vedi).
Pochi giorni fa ho ricevuto una comunicazione da Facebook che mi ha fatto capire che le cose non sono cambiate molto: uno dei post del mio profilo privato è stato censurato perché – attenzione – “Facebook non consente la presenza di simboli, elogi o supporto a persone o organizzazioni pericolose”. Che cosa avrò mai condiviso?!
Guardate l’immagine qui sotto e capirete.
Si trattava di una classica vignetta-meme tratta dal film “Corsa a Witch Mountain” che ritrae l’attore Dwayne Johnson al volante. La vignetta (che a dire il vero non avevo realizzato io, ma avevo semplicemente trovato in rete) voleva sbeffeggiare un episodio di cronaca risalente a inizio settembre quando alcuni “fenomeni” avevano manifestato in piazza per chiedere elezioni anticipate (cosa più che legittima) e l’avevano inneggiando al Duce con saluti romani e cori fascisti (cosa molto meno legittima, e soprattutto poco sensata). Qui trovate un articolo di cronaca del 10 settembre che racconta e commenta l’episodio.
Non ci vuole né grande sagacia né un master all’Alta Accademica di Umorismo per capire il tono ironico della vignetta. Di certo non è una vignetta che inneggia al fascismo o a qualche altra “filosofia” pericolosa, bensì – al contrario – è una vignetta che fa sarcasmo sull’assurdità di chiedere libere elezioni e contemporaneamente inneggiare al fascismo.
Quando ho ricevuto la notifica, ho pensato: “Può essere che il sistema automatizzato di Facebook abbia rilevato asetticamente la parola DUCE e quindi abbia segnalato il contenuto come pericoloso”. Ho quindi chiesto il riesame del caso confidando che in quel modo la vignetta finisse in mano a un essere umano… ma meno di 24 ore dopo ho ricevuto la risposta che leggete nello screenshot.
I casi sono due: o anche il riesame è stato gestito da un software (che ovviamente non può percepire queste sfumature), oppure gli addetti alla censura di Facebook sono dei poveri imbecilli.
Resta il fatto che tutto ciò è per me profondamente fastidioso e inaccettabile.
Un altro mio articolo sulla stupidità della censura dei principali social media:
– Censure a nudo: https://www.apogeonline.com/articoli/censure-a-nudo-simone-aliprandi/.
Fonte: http://aliprandi.blogspot.com/2019/11/stupidita-facebook-sistema-censura.html
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