Zlatan Todoric, ex CTO di Purism, mostra il lato nascosto dell’azienda

Purism Logo

Abbiamo parlato spesso di Purism su queste pagine e, che si trattasse di computer portatili, telefoni o token hardware, l’interesse per questi prodotti totalmente (almeno sulla carta) open è sempre stato alto.

Ed è con curiosità che ci siamo trovati a leggere l’intervista che Zlatan Todoric ha rilasciato a Phoronix; curiosità infine tramutata in perplessità.

Ma facciamo un passo indietro: Zlatan Todoric è stato uno dei membri originali di Purism dalla sua nascita (nel 2015) fino alle sue dimissioni avvenute a settembre dell’anno scorso. Passato il consueto anno e scaduta l’NDA (Non Disclosure Agreement, quella clausula contrattuale che ti vieta di parlare pubblicamente di informazioni interne aziendali) possiamo quindi avere uno sguardo a cos’è Purism, non guardando i prodotti e gli annunci fatti dall’azienda californiana (come abbiamo sempre fatto), ma sbirciando a come funziona l’azienda internamente. E la situazione pare essere tutt’altro che rosea.

Dopo un primo periodo di difficile crescita, data dalla necessità di sistemare l’asset aziendale per quanto riguarda sito/server/repository e dalla necessità di assumere personale con un budget estremamente limitato, l’azienda sembrava avere un’impennata di notorietà grazie allo sviluppo del porting di Coreboot, che ha portato un BIOS totalmente free sui sistemi di Purism.

Da quel momento però ci fu il declino: da una parte Todd continuava a fare annunci e promesse pubbliche che il team di sviluppatori continuava a dirgli non essere solo irrealistiche, ma totalmente non mantenibili, dall’altro si è insediato il progetto “telefono”. La volontà del CEO di far partire quel progetto (nonostante fosse l’unico nell’azienda a ritenerlo praticabile) ha portato a tagli degli stipendi di diverse persone (Zlatan incluso, anche se successivamente è stato rimborsato) ed ulteriori promesse irrealizzabili verso la community che, nel frattempo, si era formata intorno a loro.

Smartphone Purism

Il progetto però è partito (nonostante una campagna di finanziamento chiusa sotto l’obiettivo) e si è formata una divisione netta all’interno dell’azienda: da una parte i vecchi dipendenti (che lavoravano a PureOS, Coreboot, etc.) e dall’altra il “Team Phone” con i nuovi assunti presi specificatamente per quel motivo. Una separazione netta che ha portato a pochissima collaborazione tra i due gruppi di lavoro, entrambi già in ritardo sulle promesse fatte dal CEO.

Con l’uscita dello sviluppatore dedicato a Coreboot ed un’ulteriore revisione dei contratti, la situazione è diventata insostenibile per il CTO, che appunto a settembre 2018 ha rassegnato le sue dimissioni. Poco dopo una sorta di “rivolta interna” ha portato molti dipendenti a lamentarsi animatamente della situazione aziendale, rivolta sedata con il licenziamento di tutti gli interessati.

Al netto di tutti questi eventi, comunque, quello che ha visto Zlatan Todoric durante la sua esperienza è la potenzialità dei team al lavoro su progetti open:

We were happy little group with big goals. And honestly, FLOSS world doesn’t lack the strength to pair Apple or Google or any giant, we just lack funds to unify into one group. So many talented people that I met through years and befriended, I am telling you, we can do miracles if we had just funds behind us and I hope someone realizes this and takes the torch forward.

Eravamo un piccolo gruppo felice con grandi obiettivi. Ed onestamente, al mondo FLOSS [Free Libre Open Source Softare, ndt.] non manca la forza di pareggiare con Apple, Google, o qualsiasi altro gigante, ci mancano solo i fondi per unificarci dentro un’unico gruppo. Ci sono state tante persone di talento che ho conosciuto e di cui son diventato amico in questi anni e, credetemi, potremmo fare miracoli se avessimo fondi a supportarci, e spero che qualcuno se ne renda conto e porti avanti la fiaccola.

Per quanto riguarda invece l’ambiente mobile open, ripone molta speranza nel progetto PinePhone e crede che quello sarà non solo il dispositivo giusto, ma quello che renderà i telefoni Linux uno standard per la nostra community.

Terremo un occhio anche su quello, ma sicuramente la lunga intervista ci farà guardare agli annunci di Purism con un occhio più attento.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

Fonte: https://www.miamammausalinux.org/2019/10/zlatan-todoric-ex-cto-di-purism-mostra-il-lato-nascosto-dellazienda/

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