Bruxelles ha detto sì all’acquisizione di Red Hat da parte di IBM
Ne parliamo da mesi come di qualcosa di già fatto, ma è bene ricordare come l’acquisizione di Red Hat da parte di IBM per la cifra monstre di 34 miliardi di dollari sia ancora in corso d’opera.
Fermo restando la volontà delle parti, le fasi per il completamento dell’operazione passano anche da elementi terzi, come ad esempio l’antitrust.
Ed il pronunciamento del parlamento europeo con sede a Bruxelles ha confermato, il 27 di giugno, come il matrimonio si potrà fare:
The European Commission has approved unconditionally, under the EU Merger Regulation, the proposed acquisition of Red Hat by IBM, both information technology companies based in the US. The Commission concluded that the transaction would raise no competition concerns.
La commissione europea ha approvato incondizionatamente, sotto le regole UE delle acquisizioni, la proposta di acquisizione di Red Hat da parte di IBM, entrambe aziende informatiche con sede negli stati uniti. La commissione ha concluso come la transazione non sollevi alcuna problematica di tipo competitivo.
Quindi, per quanto la CEO di IBM Jimmy Rometty abbia da sempre spiegato come l’acquisizione servisse per creare il principale player del mondo cloud (di fatto asserendo come nelle intenzioni a cose fatte il valore totale della nuova entità andrà oltre il TRILIARDO di dollari), la commissione europea ridimensiona questo tipo di idea, o quantomeno specifica come si tratti di una normale, per quando gigantesca, acquisizione.
Ora che quindi, almeno a livello europeo, l’operazione è stata certificata come avallata, è tempo per IBM di mettere le cose in pratica. Infatti un conto è convincere la legge che tutto è in regola, un altro è realizzare una fusione che sarà più di una prova per entrambe le aziende.
La questione è chiaramente seguita da tutti. DevClass.com oltre a riportare la notizia che vi stiamo raccontando spiega anche come una delle potenziali problematiche potrebbe essere la gestione vera e propria: IBM è un gigante che continua ad acquisire altre aziende, nel caso in questione HCL, colosso indiano che si occupa di ottimizzare processi e infrastrutture (anche a livello di codice).
Come si sposerà tutto questo con la gestione adottata sinora dalla Open Organization (Red Hat)? Come si collocherà tutto questo nello scacchiere del mondo open-source e delle community? Una cosa è certa, nel prossimo futuro vedremo ridistribuirsi molti degli equilibri a cui eravamo abituati, rimane da capire come.
Se vuoi sostenerci, puoi farlo acquistando qualsiasi cosa dai diversi link di affiliazione che abbiamo nel nostro sito o partendo da qui oppure alcune di queste distribuzioni GNU/Linux che sono disponibili sul nostro negozio online, quelle mancanti possono essere comunque richieste, e su cui trovi anche PC, NAS e il ns ServerOne. Se ti senti generoso, puoi anche donarmi solo 1€ o più se vuoi con PayPal e aiutarmi a continuare a pubblicare più contenuti come questo. Grazie!
Hai dubbi o problemi? Ti aiutiamo noi!
Se vuoi rimanere sempre aggiornato, iscriviti al nostro canale Telegram.Se vuoi ricevere supporto per qualsiasi dubbio o problema, iscriviti alla nostra community Facebook o gruppo Telegram.
Cosa ne pensi? Fateci sapere i vostri pensieri nei commenti qui sotto.
Ti piace quello che leggi? Per favore condividilo con gli altri.