Linux, perché ti amo…
No, non sono impazzito, ricordo bene gli editoriali che ho scritto di recente su questo blog e, non li rinnego. Ma voglio essere provocatorio e, condividere perché, nonostante io non mi rimangi nemmeno una parola di quanto ho scritto, io sia irrimediabilmente innamorato di Gnu/Linux e della filosofia Open. Perché dovreste sapere, che quando si ama qualcosa, non necessariamente si smette di vederne i difetti, di percepirne i limiti, magari si diventa anche il più feroce dei critici perché è grande il trasporto. Quindi perché non scrivere un pezzo su quanto io ami questo sistema operativo?
La scelta
Ve l’ho confessato, iniziai con Linux (passatemi la sintesi, Linux inteso come il complesso del sistema operativo) per curiosità e perché era strano, era una cosa con la quale potevo differenziarmi, pensavo di potermi bullare. Il risultato è stato un filo diverso.
“Fammi capire, sei stato sveglio fino alle 4 della mattina, solo per far andare internet?”
Io a questo punto, cercavo di spiegare che tecnicamente non stavo cercando di far andare internet, ma la scheda Lan che, tra le varie cose serve anche per internet..
Alla fine, non potevano capire la soddisfazione per aver risolto quello che per era diventato un puzzle, Linux mi stava conquistando nel migliore dei modi, sfidandomi.
Come una donna che ti vuol mettere alla prova, quella che vuole vedere davvero chi sei, prima di uscire finalmente con te. Alla fine uscivo con:
“Guarda, mi rendo conto, semplicemente non puoi capire, ma diciamo che è passione”
Filosofia
Io sono appassionato, tra le altre cose di filosofia, le implementazioni etiche di un pensiero mi affascinano. Il concetto di vivere per un principio è una sorta di filosofia di vita, un filo diverso che vivere di principi.
La sfida Linux la lancia, ma se sei furbo non la affronti da solo, non devi affrontarla da solo, altrimenti non hai capito niente del perché ti viene lanciata la sfida. La sfida non è solo risolvere il problema, ma trovare alleati per risolverlo e… se li cerchi li trovi.
Altre persone che sono di razze diverse, genere diverso, luoghi diversi ma che hanno tutte la tua stessa faccia anche se non le hai mai viste, tu sai che hanno tutte quella tua stessa espressione, quel sorriso a mezza bocca di chi è consapevole, quella luce negli occhi di chi non venderà a basso presso la pellaccia.
La intuisci la filosofia che muove la comunità, l’energia che ti da.
Comunità
Forse i linari di vecchia data capiranno al volo quello che sto per dire. Ma nelle community Linux, anche persone che su mille argomenti la pensavano in maniera differente, si trovava quasi sempre un punto di incontro. Forse perché l’aver gioito insieme del fatto che siamo riusciti a far andare la stampante di un tizio a 400km da entrambi fosse più importante. Forse questa è la cosa che più mi ha attaccato a Linux, la gioia nel fare cose anche banali e nel trovare e condividere soluzioni sempre più sofisticate per risolvere i problemi.
Spesso, per riuscire ad ottenere dei risultati decenti, dovevi entrare proprio in profondità dell’argomento, più di quanto avevi davvero voglia di fare.
“Ragazzi, dovrei scontornare questa foto per fare un fotomontaggio, mi date una mano?”
L’avete fatta voi una domanda del genere in una comunità Linux? Trovi una serie di risposte:
La prima ed è quella che in fin dei conti apprezzo, anche se alcuni non la capiscono.
1) RTFM e, se non capisci qualche cosa torna da me che te la spiego
3) Passa la foto che lo faccio io.
Voi l’avete mai ricevuta? Io una volta al massimo e, sapete perché non viene quasi mai data? Perché il linaro medio ti risponde:
“Col cazzo! Voglio farlo io”
Ammettiamolo che la pappa pronta a noi fa schifo.
Tutti simili, nessuno uguale
Linux ti permette di essere quello che vuoi, puoi davvero cucirti il sistema operativo addosso. All’inizio si usa la distribuzione secondo quelli che sono i suoi default e sarà come prendere un abito da OVS, funzionale ma di certo non un Armani.
Poi, pezzo per pezzo si inizierà a personalizzare. Prima il DE e poi i pezzi del sistema operativo, i servizi, come e quando caricarli, ottimizzare il kernel.
Le sfide a chi ha il DE più bello a colpi di screenshot? Perdere ore… letteralmente ore dietro ad un Conky per allineare quella maledetta percentuale di cui nemmeno ti frega, se non fosse stata disallineata l’avresti levata, ma prima tu allinei e poi, se proprio ti gira la levi… non prima.
Lo scontro con la realtà
Fino ad ora, ho descritto una passione, un Hobby. Ma per alcuni questo diventa un lavoro, altri provano a farlo diventare un lavoro, provano a rispondere alle esigenze della vita informatica tramite quella che è una tua passione.
Spesso, sinceramente molto spesso ho ottenuto risultati con gli strumenti di Linux che utenti anche piuttosto esperti su sistemi proprietari, con strumenti proprietari, non sapevano nemmeno di poter raggiungere.
Ma tu lo sai la fatica, li hai percepiti i limiti, i difetti, i maledetti crash al progetto che non hai mica capito perché deve andare per terra.
Ma a te non importa, perché stai usando qualche cosa che senti tuo, qualcosa di cui senti di far parte. Linux non ti usa, anche se ti sfianca.
Ma allora perché hai scritto quegli editoriali?
Perché quando ami qualcuno, non ti accontenti, vorresti vederlo primeggiare. Perché facendone parte, primeggeresti un pochino anche tu, al grido di io c’ero dalla prima ora.
Ma al netto di questo, perché ho la percezione che, non essendo cresciuto abbastanza, il mondo sia diventato un posto troppo scuro, che il non crescere alla fine, significhi di fatto sparire. Diventare come AmigaOS, all’avanguardia, bellissimo e raffinato con ancora un gruppo di utenti appassionati che ogni tanto ci fanno un giro sopra, ma di fatto relegato nel passato dell’informatica e sarebbe un peccato.
Si può amare un codice?
No, un codice non si può amare, ma si può amare lo spirito che ha spinto le persone a scriverlo.
Io sono stato formato con una cultura giapponese un filo rigida e, per me la comunità viene prima del singolo, il gruppo prima del singolo ma all’interno del gruppo, il singolo ha importanza dignità e rispetto.
Speravo che la comunità superasse l’individuo e che i risultati potessero essere migliori di quello che sono stati, anche se in diversi non sono d’accordo con me e, va bene così.
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Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/MarcosBox/~3/FVzdGgytLjs/linux-perche-ti-amo.html
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