Disponibile Oracle Linux Virtualization Manager
Oracle continua a puntare su Linux, e in particolare su Red Hat. Non è infatti mistero che l’attuale Unbreakable Linux non sia molto altro che un rebranding di RHEL 7, tanto da condividerne spesso i bug, anche a livello kernel.
Non sapevamo, facciamo ammissione di colpa, che Oracle avesse intenzione di fornire un gestore centralizzato di macchine virtuali. Anche perché almeno un gestore esiste, oVirt, e ne abbiamo già parlato altre volte. A parere nostro funziona, è FOSS (gratis ed open-source) e attivamente sviluppato.
Red Hat è il partner principale della community oVirt, e con interesse, visto che oVirt è la base di RHV (Red Hat Virtualization, ex RHEV – Red Hat Enterprise Virtualization), ovvero della sua soluzione di gestore di macchine virtuali.
Avete già capito: Oracle ha presentato la sua soluzione, rendendola disponibile al pubblico. Sviluppando VirtualBox si potrebbe pensare che abbia puntato sulla propria tecnologia. E invece…
Su cosa si basa? Su oVirt. Cosa richiede? Oracle Linux. Come si chiama? Oracle Linux Virtualization Manager.
Il prodotto, in sé, sarebbe gratuito, ma la licenza rientra in quella di Oracle Linux (che è anche un requisito), rendendo la soluzione completa a pagamento.
Ma il punto non è questo.
La parte bella dell’open-source è sempre stata poter prendere il prodotto di qualcuno e modificarlo a proprio vantaggio, ma l’accordo (più o meno esplicito) è sempre stato anche di rendere disponibile quanto fatto, magari integrandolo nel prodotto originale per migliorarlo.
Quanto fatto da Oracle sembra più un’appropriazione di lavoro altrui, e per di più a pagamento. Certo, offrirà assistenza aggiuntiva, ma moralmente è abbastanza discutibile.
Se poi aggiungiamo che l’obbiettivo di queste appropriazioni continua ad essere Red Hat, il tutto potrebbe risultare scorretto anche commercialmente. Soprattutto ora che dietro a Red Hat (sopra, assieme?) si trova un nome piccolo piccolo: IBM.
Quindi in definitiva: non sarebbe stato più semplice, e sicuro, collaborare con la community di oVirt? Magari cercando di integrare la propria tecnologia VirtualBox e proporla come alternativa a KVM?
IBM si muoverà per evitare questi rebranding o dovrà continuare a fare buon viso a cattivo gioco?
Staremo a vedere. E voi, che fareste?
Fonte: https://www.miamammausalinux.org/2019/06/disponibile-oracle-linux-virtualization-manager/
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Non esiste alcuna licenza per Oracle Linux e la soluzione puo’ essere scaricata, utilizzata ed aggiornata gratuitamente; il supporto, fornito da Oracle, e’ opzionale.
Le informazioni andrebbero riportate correttamente.
Penso sia una questione di intendere i termini perchè come scritto nell’articolo:
“Il prodotto, in sé, sarebbe gratuito, ma la licenza rientra in quella di Oracle Linux (che è anche un requisito), rendendo la soluzione completa a pagamento.”
Inoltre l’articolo risale al 14 Giu 2019 e non so se nel frattempo qualcosa è cambiato.