ARK OS: così Huawei chiamerà il suo OS?
Il colosso cinese Huawei capitanato da Ren Zhengfei non ha perso tempo e ha deciso di confermare ufficialmente che un sistema operativo proprietario è effettivamente in fase di sviluppo. Probabilmente il nome commerciale dell’OS depositato potrebbe essere Ark OS.
Alla fine della scorsa settimana Huawei ha registrato in Europa il marchio Ark OS. Lo ha fatto dopo aver registrato, in Cina, il marchio HongMeng. Questi dovrebbero essere i 2 nomi scelti da Huawei per quello che sarà il suo prossimo sistema operativo. La scelta di 2 differenti nomi, 1 cinese e 1 più occidentale, è in piena sintonia con la filosofia orientale: Yu Chengdong, il CEO di Huawei Consumer Business Group, quando mette piede in Europa diventa Richard Yu un nome e cognome più occidentale e inglese.
Già diversi mesi fa sono emerse le prime indiscrezioni a riguardo della possibilità che Huawei stesse lavorando a un proprio sistema operativo, dopo l’inserimento di Huawei e di 70 affiliate nella Entity List statunitense, la lista nera del commercio americano, e la conseguente sospensione della licenza per utilizzare i servizi Google legati ad Android e di altre licenze da parte di ARM, Qualcomm, Intel, Microsoft e altre società bloccando tutta l’attuale produzione e commercializzazione dei prodotti ma sopratutto futura del colosso cinese.
ARK OS: così Huawei chiamerà il suo OS?
A far sospettare che il nome del sistema operativo proprietario del colosso cinese possa essere questo è il deposito di diversi marchi commerciali all’EUIPO (ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) e anche in Germania presso il DPMA (German Patent and Trademark Office). La scelta potrebbe essere fra “HUAWEI ARK OS, HUAWEI ARK, ARK e ARK OS“. Chiaramente, si tratta di congetture ma le tempistiche tornano: il deposito del marchio è stato registrato il 24 maggio 2019, proprio poco dopo l’inizio della bufera scatenata dall’inserimento nella Entity List.
Stando alle indiscrezioni, dovrebbe trattarsi di una personalizzazione del sistema operativo Android (utilizzato nella sua versione open source) basato sull’interfaccia utente EMUI, quella che già utilizziamo.
Inoltre per sopperire alla mancanza del Google Play Store, il colosso cinese Huawey potrebbe stringere una collaborazione con l’azienda sviluppatrice di Aptoide, il più grande store di applicazioni Android alternativo a quello ufficiale, avendo Paulo Trezentos, CEO dell’azienda di Lisbona e numero uno dello store portoghese Aptoide, confermato che sono in corso trattative con Huawei. L’azienda cinese potrebbe disporre di 900mila app Android già pronte per non far sentire troppo agli utenti la mancanza del Play Store di Google.
Aptoide, come detto è una azienda portoghese, quindi al di fuori del bando USA di Trump.
Quindi, se così è in realtà, significa che Ark OS sarà ovviamente compatibile con tutte le app sviluppate per Android!
Tra l’altro sembra che Ark OS è in sviluppo dal 2012 ed era già pronto a gennaio 2019 ma l’uscita è stata rimandata per questione probabilmente politiche. Insomma, se ancora non usiamo Ark OS è perché l’azienda preferiva mantenere buoni rapporti con Google e gli altri partner americani all’epoca ma oggi i tempi sono cambiati!
Dunque, in breve, si tratterebbe di un fork di Android, senza i servizi Google, con l’interfaccia EMUI e un market di app alternativo: potrebbe essere sufficiente? Forse in autunno o comunque entro fine anno 2019 lo scopriremo essendo questo il periodo presunto di rilascio della prima release al pubblico.
Del resto Ren Zhengfei, il fondatore di Huawei, aveva fatto sapere al mondo la sua smisurata ammirazione per Apple nel corso di una intervista a Bloomberg, dichiarando anche che si sarebbe opposto ad ogni possibile ritorsione sul marchio americano operato del Governo Cinese:
“Apple è la compagnia leader nel mondo. Senza Apple non avremmo internet mobile. Se non ci fosse stata Apple a mostrarcelo non avremmo visto la bellezza di questo mondo. Apple è per me una maestra”.
Infatti Huawei è l’azienda che più si avvicina alla filosofia di Cupertino nei modi di operare. Ha creato Kirin il processore dedicato ai suoi prodotti, ha creato un nuovo chip GPS, perché era insoddisfatta di quello che si trovava sul mercato OEM, ha progettato un sensore fotografico inedito (quello del P30), creando qualcosa che non si era mai visto neppure sulle macchine fotografiche, si è costruita un modem 4G e 5G, si è fatta un chip wi-fi più efficiente. Uno smartphone Huawei oggi ha molti più componenti fatti in casa di quanti ne abbia un iPhone o un Samsung Galaxy.
E se Apple ha un suo ecosistema proprietario e va alla grande, perchè un colosso delle dimensioni di Huawei non potrebbe fare altrettanto basandosi oltretutto sulla più grande base utenti del mondo, i cinesi, ovvero oltre un miliardo di potenziali clienti!
In ogni caso è e sarà sempre un ottimo acquisto uno smartphone Huawei.
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