Chromebook in maglietta bianca
Chromebook, oggi e domani
Chi ha avuto la sfortuna di leggermi, sa bene che io prima di iniziare confesso le mie colpe, in modo che il lettore sappia già a cosa può andare incontro. Se un fanboy Apple viene chiamato “macaco” io mi posso definire tranquillamente un “gibbone” perché ammetto di essere un fanboy Google e, questa recensione viene da un fanboy, prendetela per quello che è quindi.
Perché lo hai fatto?
Ad un certo punto, mi sono imbattuto in un paio di recensioni su ChromeOs e mi è venuta la scimmia, quella cosa urlante che ti si piazza su una spalla e, ti grida fortissimo nell’orecchio “PRENDI IL CHROMEBOOK!!!”
Questa cosa si risolve in due maniere, almeno sei mesi di terapia da uno bravo, oppure prendi il Chromebook, se ci fate i conti, aver preso il Chromebook mi è costato meno, lasciate che io pensi questo.
Che ferro hai preso?
Quando prendete un Chromebook, dovete guardare alcune cose importanti che, se non hai mai messo il naso all’interno di quel mondo, non sono scontate. Vi lancio alcune dritte.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti, non funziona come su Android, in pratica tutti i Chromebook vengono aggiornati alla stessa maniera, alla stessa versione e, magari con una differenza di qualche giorno, allo stesso momento. Ma non tutti i terminali vengono aggiornati per lo stesso periodo di tempo. Quindi date un occhio a questa pagina (link).
A volte, ci sono offerte molto buone su terminali che hanno però ancora solo 6 mesi di supporto. Fate la vostra scelta, ma tenete conto di questo particolare.
Secondo elemento da tenere in considerazione, se volete il supporto a Linux, non potete prendere un Chromebook con processore Mediatek, perché non lo supporta e probabilmente non lo supporterà mai. Google ha chiamato il supporto a Linux Crostini, solo per questo vale la pena averlo…dico Crostini!
I Chromebook nuovi, dovrebbero avere tutti il supporto a Linux, almeno così ha dichiarato Big G.
Informatevi se il Chromebook che volete prendere ha o meno il supporto al play store nativo, per avere le vostre applicazioni android sul Chromebook.
Ultimo elemento, se lo schermo non è touch, rischiate di avere più di una applicazione Aandroid che funziona non benissimo.
Vedrete che il mito del ChromeBook che costa poco, soprattutto in Italia è appunto, un mito. Io ho preso un HP X2, che è un convertibile con tanto di penna, ma l’ho pagato il giusto. Ovviamente, mi sono dovuto accontentare della tastiera americana, che ha qualche asperità in più se volete usarla e scrivere in italiano. Non dico che sia un problema insormontabile, alla fine, con l’americana internazionale è più una questione di abitudine, però è un altro gradino che va salito, sappiate anche questo.
Come va e cosa ci puoi fare?
Bellissima domanda. Il sistema si presenta con una barra di preferiti e poco altro.
Il sistema è veloce, davvero veloce, non c’è che dire, ogni interazione (almeno sul mio) è pressoché immediata. Le gesture sul trackpad sono funzionali e molto presto ci farete l’abitudine. Dal punto di vista dell’interazione non c’è nulla da dire, l’hanno pensata e realizzata piuttosto bene, certo non vi farà gridare al miracolo.
Ma cosa ci si può fare? Ma è vero che è un portatile che funziona solo online? La risposta oggi è ni, perché sicuramente lo si può usare anche offline con alcune accortezze, ma di certo da il meglio di se, sfruttando le potenzialità di Chrome. Quindi la suite Gdoc e tutto quello che gira per il browser. La suite di Google, può essere usata anche offline, sta migliorando di giorno in giorno e, se non l’avete mai approfondita vale la pena farlo, la troverete probabilmente meglio di quanto non la ricordavate.
Anche qui, per usarla al meglio, c’è una curva di apprendimento non banale, per fare cose che invece banali lo sono. Per dire, installare font non è possibile, si deve andare tramite una estensione che ne aggiunge molti (ma non tutti i possibili), anche numerare i capitoli deve essere fatto tramite una estensione. Una volta installata, nemmeno vi renderete conto che c’è, semplicemente la funzionalità compare all’interno di gdoc. Quando sapete come fare è tutto semplice, ma io ci ho messo del tempo prima di capire che Google ha pensato di far uscire un word processor senza la numerazione automatica dei capitoli. Benvenuti nel 2019!
Ma supponiamo di essere maghi della suite Google, il Chromebook è adeguato? Assolutamente sì, funzionerà bene, veloce, con una batteria davvero importante (io ci ho fatto una decina di ore).
Quindi abbiamo capito capito che per navigare e usare strumenti online è ottimo, peccato che da un portatile, dopo averci lasciato più di 500 banane (e per un Pixelbook o uno slate, nel lasciate un migliaio se non di più), magari vi aspettate qualcosa più di ci navigo bene.
Supporto ad Android
E qui entra il supporto ad Android. Se il Chromebook lo supporta, potete installare praticamente tutte le applicazioni Android, quindi giochi e strumenti utili a vostro piacimento. Quindi abbiamo risolto? Abbiamo le app e i giochi in un sistema velocissimo, siamo a cavallo no? Ehm, non proprio, almeno non adesso e vi spiego perché.
Primo, non tutte le applicazioni Android sono ottimizzate per usare tastiera e mouse e quasi nessuna per un form factor tipicamente più largo che alto.
Linux
E poi, Crostini che per me che sono di Ferrara “città del pane” che ha come specialità la ciùpeta, che è il modo dialettale di chiamare il crostino, voi capite che io mi sono subito commosso.
Il supporto è relativamente semplice se siete linari mediamente esperti. Si abilita con una opzione, vi installerà la macchina virtuale e avrete a vostra disposizione un terminale. La sintassi per gestire il sistema è quella di Debian/Ubuntu e, per installare, rimuovere ed aggiornare applicazioni, dovrete usare la riga di comando. Ovvio, questo significa che il supporto a Linux è ancora embrionale e, allo stato attuale non supporta l’accelerazione hardware, ma sta facendo passi da gigante e, una volta installate le applicazioni sembreranno native…tranne per che per un piccolo, piccolissimo particolare. Essendo una macchina virtuale, il filesystem è separato dal resto del sistema, quindi voi avrete nel file manager una bella cartella file linux nella quale mettere i file che volete lavorare con Linux e, in quella cartella i programmi linux potranno salvare i prodotti finiti. Ho trovato una opzione per condividere con Linux una cartella, la cosa funziona ma più di una volta il modulo fuse che si occupa dello share, mi ha dato più di un problema.
Stabilità e funzionamento generale
Vorrei da fanboy, davvero vorrei poter dire che è una roccia, senza nessun problema, senza nessun riavvio, senza nessuna sbavatura, ma non è così.
Diciamo che io gli ho tirato il collo ed ho usato in maniera piuttosto pesante le applicazioni Linux, ma ho visto diversi riavvvii spontanei o crash di sistema. Li ho sempre visti lavorando con applicazioni linux o interagendo con i file nella sandbox linux, quindi può essere che sia quello il problema, però c’è.
Proprio ieri sera, ho fatto un powerwash che è il modo in cui viene chiamato il reset. Ripristinare è banale, dato che tramite il vostro account, vi ritroverete il vostro ambiente letteralmente in due minuti. Questa cosa, funziona anche se vi doveste loggare su un Chromebook di un amico, ottima cosa.
Ma la mia esperienza, non posso dirla totalmente positiva. Vedremo se dopo il ripristino tornerà tutto alla normalità.
Piccole cose che mi hanno fatto storcere il naso
Ok, abbiamo per le mani un prodotto particolare, che ha del potenziale e dei limiti. Supponiamo di volerlo usare più o meno per come è pensato, quindi ipotizziamo un mondo business consulenziale.
Mi mandano un PDF e voglio annotarlo, dall’ultima versione attuale del sistema (v.74) è possibile farlo senza strumenti di terze parti, ma funziona solo su file locali e poi, ci dobbiamo ricordare di salvare il file. Allo stato attuale, la cosa funziona non male, ma il workflow non è liscio. Non so come spiegarlo, per fare una cosa che un utente percepisce come banale e ordinaria, vorrei poterlo fare quasi senza pensarci e invece, tempi di attesa, caricamenti, zoom non velocissimi, insomma un ipad fa questo mestiere meglio…e lo so…mi è costato il fegato dirlo.
Voglio fare uno screenshot, magari di una porzione di schermo, annotarlo e spedirlo.
Ok, qui sarò io a non aver trovato il modo giusto per farlo, ma è una spina nel sedere. Fai il tuo screenshot per la porzione che ti serve e, a questo punto compare Keep, che se non hai fatto lo screenshot di tutto lo schermo, zooma troppo, non ti consente di zommare indietro fino a vedere completamente lo screenshot e poi, non condivide copiando in memoria quanto fatto, ma ha le condivisioni di keep.
Per fare un esempio, ho capito come “ovviare” al problema. Bisogna premere il tasto che manda in finestra keep, a questo punto, lo zoom out ti fa vedere tutto lo screenshot. Insomma, di certo una cosa che dovrebbe decisamente essere migliorata.
Sarò io che non ho capito bene come fare, ma anche in questo caso, per una cosa così non dovrei capire come fare.
Esempio di nota presa a mano |
La tastiera su schermo, lo stanno sistemando, ma una volta su due non ridimensiona lo schermo e copre la casella di chat (bug aperto).
Insomma, il sistema ha ancora qualche angolo acuto da sistemare, ma Google sta davvero investendo tantissimo.
Vale la pena?
La mia opinione è che questo, o un sistema analogo sia il futuro, peraltro anche molto prossimo. Ma se non siete nel mondo della scuola, dove google investe davvero tanto, tra classroom, la suite gdoc ecc ecc, probabilmente spenderete i vostro denari per un prodotto che oggi vi potrebbe risultare limitato.
Io sono sinceramente contento di averlo preso, perché al netto delle critiche è divertente da usare e sto imparando un workflow nuovo, strumenti nuovi, soluzioni nuove. Faccio una previsione, non comprerò un nuovo computer, ma userò questo come workstation collegato ad un monitor, perché sto vedendo le cose migliorare ad una velocità oggettivamente impressionante.
Ma ad oggi, vi deve spingere la curiosità, oppure la vostra azienda (o voi) usa in maniera massiva Gdoc, allora è una soluzione ottima.
Usando questo Chromebook mi è parso di vedere un calciatore di 13 anni con un talento straordinario. Lo sai che adesso non giocherebbe in serie A, ma hai anche la certezza che da qui a qualche anno, sarà il protagonista del gioco.
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/MarcosBox/~3/LrFFg0EBstU/chromebook-in-maglietta-bianca.html
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