GitHub (cioè Microsoft) offre repository privati illimitati agli utenti
Del fatto che GitHub è stata comprata da Microsoft nel corso del 2018 ci ricordiamo tutti vero? È stato un attimo e ne siamo andati avanti a discutere per molto tempo. Qualcuno aveva previsto tempi bui all’orizzonte per gli utenti del servizio, qualcun altro aveva previsto migrazioni in massa verso altre piattaforme quali Gitlab.
Cosa è successo a più di sei mesi dall’annuncio originario? Nulla. O meglio, tutt’altro. Nessuna apocalisse per il servizio, nessuna cessazione di attività, GitHub è vivo e vegeto e non solo. Dalla scorsa settimana infatti un servizio che in precedenza era dedicato solo agli utenti paganti è gratuito. Infatti i free users, coloro i quali non pagano alcun costo per usufruire del servizio, possono oggi creare un numero illimitato di repository privati.
Sembra nulla, ma questo genere di feature è seriamente apprezzata da chi vuole usare GitHub come base per i propri progetti non pubblici. Privati e piccole aziende avranno quindi la possibilità di utilizzare la piattaforma più popolare per il deposito del codice condividendo i progetti fino a un massimo di tre persone.
Ma come hanno preso la notizia i competitor? Sid Sijbrandij, CEO di GitLab ha commentato:
GitHub today announced the launch of free private repositories with up to three collaborators. GitLab has offered unlimited collaborators on private repositories since the beginning.We believe Microsoft is focusing more on generating revenue with Azure and less on charging for DevOps software. At GitLab, we believe in a multi-cloud future where organizations use multiple public cloud platforms.”
GitHub oggi ha annunciato il lancio di repository privati liberi fino a tre collaboratori. GitLab ha offerto collaboratori illimitati su repository privati sin dall’inizio. Crediamo che Microsoft si stia focalizzando più sul generare guadagni con Azure e meno sul far pagare per i software DevOps. In GitLab crediamo in un futuro multi-cloud dove le organizzazioni useranno piattaforme cloud pubbliche.
Nessun timore quindi per il CEO di GitLab, anzi, quasi un benvenuto. Una riflessione però nasce spontanea: perché mai qualcuno dovrebbe creare un repository privato sulla più grande piattaforme di scambio di codice… Pubblico?
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