3 spunti di approfondimento sul film Bohemian Rhapsody, per scoprire il vero valore dei Queen
Ma non voglio fare l’ennesima recensione amatoriale del film (credo ne siano circolate fin troppe, anche in virtù de principio per cui ormai basta avere una connessione internet e un account sui social media per diventare tuttologi); voglio invece darvi alcuni spunti di approfondimento di carattere strettamente musicale (andando a rispolverare il mio passato da musicista e di autore di un programma radio), poiché credo che, fin dai tempi in cui Freddie era in vita, la sua eccentricità come personaggio e il mastodontico valore di cantante e frontman nonché il gossip sulle sue vicende personali, abbiano messo in secondo piano l’aspetto musicale troppo spesso. Ciò si sta secondo me replicando in questi giorni con l’uscita del film.
Primo spunto
Oltre al preclaro brano Bohemian Rhapsody che dà il titolo al film e che rappresenta l’indiscusso cavallo di battaglia dei Queen nonché uno dei punti più elevati della musica rock e pop, l’altro brano musicale protagonista dell’opera cinematografica è Love of my life, uscito anch’esso sull’album capolavoro A night at the opera del 1975. Ecco, a chi avesse una conoscenza solo superficiale della musica dei Queen, mediata solo dalla radio o dalla tv o da YouTube, o al massimo da qualche CD raccolta ritrovato in casa, suggerisco di prendersi 4 minuti e ascoltare il brano nella sua versione originale. Anche nel film se ne ascolta solo un breve estratto dal vivo, quindi eseguito “unplugged” solo chitarra e voce, per di più cantato in buona parte dal pubblico.
Ascoltando la versione originale potete capire davvero che cosa sono stati i Queen da un punto di vista musicale e in che cosa sono stati maestri e innovatori. Se nella prima strofa il brano può sembrare una buona ballad romantica al pianoforte come ce ne sono tante, ascoltate le voci polifoniche che compaiono dalla seconda strofa (min. 1:20 circa); e tenete presente che quelle polifonie sono registrate da tre persone (è noto che il bassista Deacon non contribuisse alle voci) con numerose sovraincinsioni vocali. Inoltre dopo la seconda strofa ascoltate l’ingresso di suoni simili a un violoncello, a un flauto e poi a un’intera sezione archi, che danno la sensazione di un’orchestra classica; quei suoni sono realizzati da quel genio di Brian May utilizzando la sua storica chitarra elettrica Red Special.
Si tenga poi conto che tutto ciò (sovraincisioni e suoni) viene realizzato senza l’ausilio di mezzi digitali ma solo “giocando” con le regolazioni analogiche disponibili all’epoca. Oggi sarebbe davvero facile processare le varie tracce con un software per la rielaborazione del suono e per la post-produzione musicale per duplicare le varie parti vocali e attribuire effetti sonori “artificiali” alla chitarra. All’epoca era tutto diverso e davvero loro hanno sperimentato nuove frontiere del sound.
Riporto qui il video con la versione originale del brano tratto da YouTube, anche se, volendo proprio fare i puristi del suono, sarebbe meglio ascoltarlo da un supporto a piena definizione (ad esempio un CD originale) e possibilmente con impianto audio o cuffie di alta qualità che permettano di apprezzare tutte le frequenze.
Secondo spunto
Nel film si vede la scena del produttore che critica pesantemente il testo del brano Bohemian Rhapsody definendolo insensato e incomprensibile. In effetti se provate a leggerlo attentamente sembra davvero che in alcuni passaggi, soprattutto la parte “operistica”, riporti delle parole a caso scelte unicamente per il loro effetto fonetico. In realtà il brano parla del conflitto interiore vissuto dal suo autore (Freddie) in quella specifica fase della sua vita, legato all’abbandono della sua immagine ideale di figlio maschio erede di una famiglia “ben pensante” e conservatrice verso una sua immagine più aderente alla sua personalità istrionica e creativa. Il testo è ben spiegato in questo video del canale YouTube “L’inspiegabile”.
https://www.youtube.com/watch?v=w-ZGKUQUt4k
Terzo spunto
Il terzo spunto di approfondimento è un po’ tecnico e per “nerd” della musica suonata: il minidocumentario “Inside The Rhapsody”. Si tratta di un video in cui Brian May, seduto di fronte al mixer di uno studio di registrazione e post-produzione, illustra il “making of” in studio del brano Bohemian Rhapsody, facendo ascoltare le varie tracce separate e come sono state poi miscelate. Abbastanza lungo e non ha sottotitoli in italiano. Ma merita guardarlo per comprendere la complessità del lavoro di produzione e post-produzione del brano.
Eccolo.
Source: http://aliprandi.blogspot.com/2018/12/3spunti-approfondimento-bohemian-rhapsody-valore-queen.html
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