Microsoft si unisce all’OIN e rende open source 60mila brevetti
By Matteo Gatti
Dopo essere entrata come Premium Member nella Open Source Initiative dopo aver rilasciato SQL Server per Linux, dopo aver portato Linux su Windows, dopo aver rilasciato Skype e Powershell in formato Snap Microsoft ha deciso di unirsi all’OIN (Open Invention Network). La decisione è stata ufficializzata direttamente da Microsoft. l’Open Invention Network, comunità finalizzata alla protezione di Linux e altri software open source dal rischio brevetti.
“Sappiamo che la decisione di Microsoft di entrare a far parte di OIN apparirà sorprendente ai più; non è un segreto che ci siano state frizioni tra noi e la comunità open in passato. Crediamo che questa mossa ponga fine alle polemiche e speriamo che questo annuncio sia visto come il prossimo passo logico per un’azienda che sta ascoltando clienti e sviluppatori ed è fermamente impegnata su Linux e altri programmi open source.” queste le parole di Erich Andersen – Deputy General Counsel Microsoft.
Linux vs Microsoft: scorie che fanno parte del passato
Come detto all’inizio dell’articolo Microsoft è da tempo che sta abbracciando Linux e il mondo open (non va dimenticata la recente acquisizione di GitHub). Microsoft e Linux non sono più in opposizione bensì due poli che si attraggono… o almeno due soci in affari, l’artefice di questo cambio di rotta è Satya Nadella il quale ha capito che i developers vogliono piattaforme che supportino tutte le tecnologie. L’azienda di Redmond si sta concentrando sul cloud ed è proprio su questo tema che gli interessi del mondo Microsoft e del mondo Linux possono convergere.
Microsoft contribuisce quindi con ben 60 mila brevetti al portfolio di OIN e può sedersi al tavolo dei grandi insieme a Google, IBM, Canon, Daimler, Red Hat, SUSE, SpaceX, SAP, Sony, Canonical ed oltre 2000 gruppi già allineati in OIN. Inutile dirlo, rimangono esclusi dai brevetti i sistemi operativi Windows e le applicazioni desktop. Linux oggi è più forte.
Questa mossa dovrebbe quindi scacciare ogni dubbio circa la reale volontà di Microsoft di aprirsi sempre di più verso la comunità open-source. Siete d’accordo?
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