Amazon apre un’indagine interna per investigare sui propri dipendenti
Domenica 16 Settembre, il Wall Street Journal pubblica un reportage riguardante Amazon. Pare infatti che il noto sito di e-commerce abbia scovato autonomamente delle irregolarità all’interno del proprio sistema. Il gigante delle vendite online ha difatti scoperto casi importanti di corruzione fra i suoi dipendenti.
Venditori pagano tangenti agli impiegati per aumentare i profitti
Si tratta, nello specifico, di accettazione di tangenti da parte di intermediari di alcuni commercianti presenti sul Marketplace di Amazon. I casi avrebbero coinvolto maggiormente Cina e Stati Uniti, in cui, i venditori avrebbero offerto ripetute tangenti per ottenere preziose informazioni dai dipendenti, quali ad esempio: abitudini d’acquisto degli utenti, ricerche frequenti e altre tipologie di informazione strettamente segreta. Informazioni usate per aumentare l’indicizzazione di ricerca dei propri prodotti.
Ma i commercianti pare non si siano fermati solo a questo. Essi hanno richiesto agli impiegati di agire internamente al sistema e cancellare recensioni negative circa i loro prodotti. Il Wall Street Journal riporta un costo pari a circa $300 per la cancellazione di una singola recensione, ove però, gli intermediari pare abbiano richiesto “un minimo di 5 recensioni” eliminate per transazione.
Amazon ha subito risposto alla faccenda ed ha annunciato al WSJ di aver implementato “un sistema per revisionare e restringere le informazioni a cui i dipendenti possono accedere.”
Ebbene sì, al giorno d’oggi le battaglie, anche quelle di vendita, si basano sui dati rubati e raccolti dalle aziende. In gioco c’è il guadagno, ed il mezzo tramite il quale raggiungerlo è rappresentato dalle informazioni dell’utente medio. È un mondo digitale quello in cui viviamo, e anche la corruzione ora lo riguarda, ma non c’è da stupirsi per tutto ciò. Da sempre la mera informazione ha giocato un ruolo chiave nelle vicende umane, decretando di volta in volta chi sarebbe andato avanti e chi sarebbe invece rimasto indietro.
“Di regola, l’uomo che ha più successo nella vita è colui che ha più informazioni”. (Benjamin Disraeli, politico e scrittore britannico)
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