Google attiva il risparmio energetico da remoto su alcuni dispositivi con Android Pie
By Francesco
Android 9.0 Pie è stato rilasciato ormai da quasi un mese ed alcuni dispositivi, oltre ai Pixel (prodotti da Google stessa), hanno cominciato a ricevere in via ufficiale o in versione beta, l’aggiornamento all’ultima versione del robottino verde. Prima del rilascio ufficiale in versione stabile di Android Pie, Google ha rilasciato diverse versioni beta (questa volta anche su dispositivi esterni ai Pixel).
Durante un’intervista, alcuni sviluppatori Google dissero di non fare affidamento alle performance della batteria e in generale del sistema operativo durante il periodo beta in quanto vengono effettuati dei test su alcuni dispositivi. Nello specifico, gli sviluppatori dissero di poter modificare porzioni del sistema operativo in remoto e senza alcuna necessità di un aggiornamento del sistema o un riavvio del dispositivo. Per questo motivo l’esperienza di un utente in particolare, può essere diversa da un altro con la medesima versione del sistema operativo e con il medesimo dispositivo. Tutto questo si pensava si potesse applicare soltanto alle versioni in beta o developer preview ma così non è.
Nella giornata di ieri, un gran numero di utenti ha riportato su Reddit un’insolita attivazione della modalità di risparmio energetico. Anche con la percentuale della batteria pari al 99% alcuni dispositivi con Android Pie, sia stabile che in beta, hanno deciso di attivare in maniera autonoma il risparmio energetico. Google ha risolto il problema e in seguito ha rilasciato il seguente comunicato:
“Ciao a tutti, alcuni di voi potrebbero aver notato che il risparmio energetico della batteria si è attivato automaticamente oggi. Questo è stato un esperimento interno per testare le funzionalità di risparmio energetico della batteria erroneamente distribuito a più utenti del previsto. Ora abbiamo ripristinato le impostazioni di risparmio energetico della batteria ai valori predefiniti. Configuratelo pure a vostro piacimento. Ci dispiace per la confusione.”
Si trattava quindi di un test interno che sarebbe dovuto essere applicato soltanto a un ristretto numero di utenti ma che per errore è stato abilitato su molti più dispositivi del previsto. Il tutto è stato eseguito in remoto, da Google stessa, senza la necessità di riavviare o aggiornare il dispositivo ed anche il fix stesso è stato applicato nella stessa modalità.
Google può quindi eseguire modifiche importanti al sistema operativo da remoto, senza che l’utente si accorga di nulla anche nel ramo stabile di Android, sicuramente una funzionalità che può spaventare alcuni utenti.
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