Dieci cose che (forse) non sai su Xiaomi!
Nelle prossime righe siamo ben lieti di rivelarvi dieci cose che (forse) non sai di Xiaomi, un brand che da poco tempo è presente in via ufficiale anche qui in Italia grazie alla presenza di un flagship store aperto a Milano.
Xiaomi è sinonimo di qualità e attenzione al consumatore, e molti di voi conosceranno questa azienda cinese per l’altissimo rapporto qualità/prezzo dei suoi smartphone, ma Xiaomi è molto di più. Ecco perché abbiamo raccolto dieci cose che (forse) non sai di Xiaomi, così da potervi regalare qualche piccola curiosità in più su uno dei brand che più faranno parlare di sé in questo 2018!
Il nome Xiaomi
Il nome è composto da due sostantivi: Xiao significa piccolo, carino, giovane; Mi invece stava per la MIUI, uno dei fork di Android a cui l’azienda lavorava inizialmente (e tutt’ora, NdR). Insieme formano una nuova parola, che in inglese sta per ‘millet‘, un tipo di cereale utilizzato tantissimo in Cina.
La parola Mi sta anche per Mission Impossible: Xiaomi nasce infatti come azienda startup con tantissimi problemi da superare, ecco perché sembrava quasi fosse una “missione impossibile”. Basta guardare a dove si è arrivati oggi per comprendere come la volontà e la bravura del team dirigenziale Xiaomi siano stati premiati.
La Apple d’Oriente
Apple e Xiaomi hanno molto in comune, a cominciare dalla filosofia che permea i propri prodotti: eleganza, semplicità, minimalismo sono le parole chiave che vengono riprese da entrambi i brand. Non lo nascondiamo: Xiaomi si è ispirata molto a Apple nei suoi primi anni di gestazione (e tutt’ora, NdR) anche riprendendo il design dei suoi prodotti più iconici, come MacBook e iPhone, ma non solo.
Gli store fisici Xiaomi, di cui uno ha da poco aperto anche qui in Italia, non si differenziano molto dagli store Apple: i colori, la disposizione dei prodotti e persino il design interno ricordano in tutto e per tutto quelli dell’azienda di Cupertino. Inoltre in Cina e in India c’è un fervore mediatico che aleggia intorno al brand ogni volta che viene annunciato un nuovo prodotto, simile all’agitazione che provoca negli Stati Uniti l’annuncio di un nuovo prodotto a marchio Apple.
Mitu, la mascotte
Mitu è un piccolo coniglio bianco che indossa l’Ushanka, un copricapo caratteristico che venne indossato da Lei Feng, un soldato dell’Esercito di Liberazione Popolare e figura quasi mitologica del Comunismo in Cina. Il coniglio Mitu riprende anche altri elementi legati a Lei Feng, come ad esempio la stella rossa che campeggia al centro del suo cappello o il fazzolettone rosso avvolto intorno al collo: tutti simboli legati al comunismo.
Guinness World Record
Tra le dieci cose che (forse) non sai su Xiaomi, c’è da dire che di record ne ha collezionato molti per la vendita di smartphone, sia in patria che fuori dai confini nazionali. Nel 2014 sono state vendute 15.000 unità dell’allora annunciato Xiaomi Mi 3 in appena due secondi, stabilendo un record mondiale. L’azienda però ha superato tutti riuscendo a vendere 2.1 milioni di smartphone in un solo giorno nel 2015, sbaragliando tutti i record precedenti.
Durante il lancio ufficiale in India, quindi in un mercato completamente nuovo, Xiaomi è riuscita a vendere 1 milione di dispositivi in appena due giorni: per renderci conto della portata di questi numeri e del loro significata basta pensare che OnePlus 6, con il suo successo stratosferico di cui si è vantata anche sui social media, ha venduto “appena” un milione di smartphone in un mese!
Quartier Generale Internazionale
La sede internazionale delle operazioni del brand Xiaomi è attualmente localizzata presso Singapore. Il perché di questa scelta? Singapore è un mercato complesso e sofisticato, attento alle ultime tendenze e che racchiude al suo interno una multiculturalità senza eguali: insomma, tutto l’occorrente per sostenere anche a livello internazionale il successo del brand Xiaomi.
Non solo smartphones
Molti in Italia conoscono Xiaomi per i suoi smartphone, ma Xiaomi non è solo questo. L’azienda possiede oltre 210 sussidiarie, alcune create ad-hoc ed altre acquisite nel tempo, che producono tantissimi altri prodotti: si va dai cuscini ai purificatori d’aria, ai monopattini elettrici alle penne con inchiostro giapponese. Non solo quindi oggetti smart come smartphones, tablet e PC, ma prodotti che milioni di persone utilizzano quotidianamente, come ad esempio l’ottimo spazzolino elettrico targato Xiaomi!
La regola del 5%
In passato il CEO dell’azienda, Lei Jun, ha sempre dichiarato che l’azienda riesce a vendere prodotti a prezzi così bassi perché spesso i margini non superano l’1-2%. In occasione del lancio dello store di Milano il CEO ha tenuto a precisare che l’azienda da oggi si impegna a non superare la soglia del 5% di ricavo sui propri prodotti, consolidando così la strategia messa in atto da Xiaomi: vendere in grossi volumi così da poter guadagnare con un piccolo margine, ed al contempo mantenere alta la qualità dei suoi prodotti.
Dirigenza oculata
Sempre il CEO della compagnia cinese si è distinto per non aver mai percepito bonus, almeno fino ad oggi: in occasione dell’IPO dell’azienda, che verrà quotata in borsa a Hong Kong, Lei Jun ha infatti ricevuto in “omaggio” ben 1.5 miliardi di dollari in azioni dell’azienda. Un bel gruzzoletto per chi, per anni, non ha mai ricevuto nulla dall’azienda se non il proprio stipendio.
Personalità illustri
La capacità di attirare talenti da tutto il mondo di Xiaomi è ineguagliabile: nata dalla visione di ex Executive di Google come Hong Feng, l’attuale Presidente, e Lin-Bin, Vicepresidente Senior, si è evoluta da piccola startup nata con una “mission impossible” ed è diventata una multinazionale solida. Persino Hugo Barra, un altro ex-Google, ha abbracciato per qualche anno la causa dell’azienda, diventando il volto della divisione internazionale.
Messaggi nascosti nel logo
Una curiosità che sa di “Stranger Things”, anche perché è sotto l’occhio di tutti ma molti (soprattutto noi occidentali, NdR) non ce ne accorgiamo. Sembra infatti che all’interno del logo di Xiaomi si nasconda un messaggio nascosto, o meglio, un simbolo nascosto. Ruotando il logo infatti i segni che si vengono a formare sembrano 心, simbolo che sta ad indicare “cuore” in lingua cinese. Un messaggio subliminale per indicare che i prodotti Xiaomi sono fatti con il cuore? Chi può dirlo! Sta di fatto che, così come per il nome, anche nel logo dell’azienda nulla sembra essere lasciato al caso!
Termina così il nostro articolo su dieci cose che (forse) non sai su Xiaomi: noi speriamo che le curiosità vi siano piaciute, ma come sempre vi invitiamo ad essere partecipi della discussione utilizzando i nostri canali social e il box dei commenti qui sotto. Ci sono delle curiosità su Xiaomi di cui siete a conoscenza ma che non vedete scritte tra queste righe? Volete raccontarci un aneddoto su Xiaomi che ha voi per protagonisti? Fateci sapere tutto nei commenti qui in basso!
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