La mia postfazione per il libro di Carlo Piana
Poi però passarono dei mesi e quel terrore si attenuò; e iniziai a fare affidamento sul fatto che, essendo lui sempre super impegnato nell’attività di consulenza e avendo pure famiglia, mai avrebbe avuto il tempo e lo slancio sufficienti per confezionare l’opera. E invece un maledetto giorno di fine estate arrivò la fatidica email con allegato il file integrale del libro, con la richiesta di leggerlo e revisionarlo.
Passai quindi al piano B: prendere tempo sulla revisione. “Grazie, ma adesso non so se riesco; è un periodo molto denso; ho un altro libro in uscita; ho un gomito che mi fa contatto con il piede…”; e le solite scuse. Poi però la curiosità mi tradì e iniziai a leggerlo, scoprendo che l’opera era davvero valida e interessante. Fu lì che presi la dura decisione: visto che in un modo o nell’altro l’opera sarebbe stata pubblicata, tanto valeva farla diventare un titolo della collana “I libri di Copyleft-Italia” che dirigo per la casa editrice Ledizioni.
Mi giocai, come ultima carta per guadagnare ancora qualche mese, quella dell’anno di copyright: “visto che siamo già a novembre, tanto vale aspettare il nuovo anno e uscire il copyright 2018”. Ma prima o poi il nodo doveva venire al pettine e i pretesti plausibili si sarebbero davvero esauriti. E infatti eccoci qui, con il libro fatto, finito e distribuito. A consolarmi c’è la presenza al suo interno di vari riferimenti a miei libri e articoli.
Ora però la smetto di fare il minchione (nb: citazione verghiana) e vi dico davvero che cosa penso del libro e dell’autore.
Il libro è… beh, il libro è fichissimo. Punto. Non ci sono molti altri aggettivi. Parla di un tema a me molto caro, su cui io stesso ho scritto molto: cioè la deriva ipertrofica (e per lo più contraria all’innovazione) della cosiddetta proprietà intellettuale. Ne parla aggiungendo quell’approccio di analisi “suo studio poi nel più ampio e lungimirante solco del progetto Array. Ed eccoci qui, dopo più di dieci anni…
Però non voglio tediarvi con vicende personali. Se siete arrivati fin qui è perché questo libro ormai l’avete letto; e sono convinto che avrete apprezzato i suoi punti di forza.
Quindi ora non ci resta che porre l’attenzione su un ulteriore e non meno importante punto di forza: la licenza. Il libro è rilasciato con licenza libera (come tutti quelli pubblicati nella collana). Questo, se da un lato vi dà una serie di libertà, dall’altro vi carica di una responsabilità in più: adesso infatti tocca a voi farlo conoscere a un pubblico più ampio, a tutte quelle persone che non hanno mai considerato con approccio critico e analitico il tema delle tecnologie open e dell’ipertrofia della proprietà intellettuale. E potete farlo sia diffondendo semplicemente la versione digitale dell’opera, sia realizzando opere derivate (come articoli, presentazioni a slides, infografiche, video divulgativi) che spero presto verranno realizzate e pubblicate.
Se vuoi sostenerci, puoi farlo acquistando qualsiasi cosa dai diversi link di affiliazione che abbiamo nel nostro sito o partendo da qui oppure alcune di queste distribuzioni GNU/Linux che sono disponibili sul nostro negozio online, quelle mancanti possono essere comunque richieste, e su cui trovi anche PC, NAS e il ns ServerOne. Se ti senti generoso, puoi anche donarmi solo 1€ o più se vuoi con PayPal e aiutarmi a continuare a pubblicare più contenuti come questo. Grazie!
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