La UX ha sconfitto definitivamente i pirati?

By Matteo Enna

UX

Chi si ricorda di Torrent? E di Emule? Tempo fa erano tra i software più utilizzati e diffusi. Ora invece il loro utilizzo è sempre più raro. Film, videogiochi, musica e libri venivano scaricati principalmente da questi canali e nella maggior parte dei casi illegalmente. Vediamo come la nascita piattaforme come Netflix, Spotify e Deezer e la loro User Experience (UX) ha sconfitto i file piratati!

Forse qualcuno di ricorderà il lancio di iTunes Store, all’epoca Steve Jobs spiegò che secondo lui la pirateria era inutile combattere, l’unica possibilità era farle la concorrenza.
L’esperienza utente, punto di forza dei prodotti apple, è stato punto d’ispirazione per Netflix e Spotify.

UX: L’esperienza utente

La UX è tutto quello che riguarda le sensazioni e le emozioni che prova l’utente utilizzando un un prodotto, un bene o un servizio.

Come può la UX rendere più forti Netflix e Spotify di eMule e Torrent? Consideriamo che i primi sono a pagamento ed i secondi nonostante fossero illegali erano usatissimi sino a pochissimi anni fa.

Diretto e semplice

La semplicità è molto importante, soprattutto se gli utenti non sono sempre pratici. Pensiamo ai vecchi metodi per pirati:

  • dovevi scaricare il software;
  • cercare il server corretto;
  • cercare il file da scaricare;
  • e poi attendere.

Senza considerare l’attesa poteva durare pochi minuti ma anche diversi giorni e non sempre il file scaricato era quello corretto.

I software come i nostri Netlix e Spotify invece nascono multipiattaforma. App, Software per il PC o direttamente dal sito puoi usufruire subito del servizio ed in pochi click avevi il file che si cercava.

Ora vediamo un esempio con la musica.

Mobile e non mobile

Avere una funzionalità direttamente lato Smartphone è diventato ormai da anni una componente fondamentale per un servizio. Torrent ed Emule nonostante più vecchi si sono andatati alla rivoluzione degli smartphone molto lentamente e spesso con applicazioni non comode e molto facili. Solitamente un applicazione scomoda e che non si riesce subito ad usare può risultare abbondantemente frustrante.

Spotify nasce mobile invece e risulta piacevolmente comoda nei suoi funzionamenti.

Il costo

Nella piena epoca di eMule se a me piaceva una canzone ero obbligato ad andare in un negozio di dischi, spendere 20€ ed avere un disco con 15/20 canzoni. Magari in quel disco mi piaceva solo una canzone. Un film più o meno aveva lo stesso costo ed era spesso difficilmente più reperibile.

E arrivò iTunes Store

Era l’epoca degli iPod, un lettore mp3 di altissima qualità. Aveva un difetto, non era semplice per chi non aveva dimestichezza inserire le canzoni su questo dispositivo, bisognava installare iTunes e la procedura di trasferimento delle canzoni non era semplice. Nacque poco dopo iTunes Store, non dovevi per forza avere già le canzoni, avevi un negozio in cui potevi comprare le singole canzoni a 99 centesimi in pochissimi click.

Momento Mobile

I lettori MP3 non ebbero vita lunga e quando gli smartphone divennero dei veri e propri PC, gli iPhone avevano preinstallato iTunes, per gli Android invece le modalità erano molto simili a quelle dei vecchi MP3.

Ci fu una parentesi Youtube ma non durò a lungo.

E finalmente Spotify

Non passò molto tempo ed arrivò Spotify, una semplicità di uso bel curata e precisa, una versione gratuita e una premium. La premium ha permesso di ascoltare i scaricare tutte le canzoni che si vogliono al costo di 9 euro al mese, nemmeno il costo di un CD. Nonostante la comodità della versione Premium anche la versione gratuita che permette l’ascolto online, senza il download, ha un grosso numero di utenti.

Quindi, cosa ha sconfitto il Free?

Si dice che “il tempo è denaro”, questo è uno dei motivi principali. Scaricare, cercare, aspettare e vedere se è andato tutto bene spesso era un lavoro di diverse ore. Quando si aggiornava eMule, non sempre era facile cercare e caricare i nuovi server.

Cercare un app ora è una cosa che anche l’utente che è meno esperto fa con naturalità. Una volta installato, cercare una canzone ed ascoltarla è semplice.

Nervosismo, frustrazione, rabbia e disorientamento sono solo alcune delle emozioni che un brutta usabilità generano dell’utente, questo è uno dei tanti motivi per cui la UX ha sconfitto la pirateria!

L’articolo La UX ha sconfitto definitivamente i pirati? proviene da Matteo Enna.

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