Come scegliere il personal computer

By Peppe Labor

La cosa più importante nella scelta di un personal computer è cercare di chiarirsi le idee sull’utilizzo che se ne vuole fare.

Attività diverse hanno esigenze diverse e, sotto il profilo informatico, chiamano in causa risorse diverse per tipologia e quantità.

Gli utenti che si dedicano in modo particolare a ricerche scientifiche in cui hanno grande peso calcoli matematici complessi, avranno bisogno soprattutto di risorse di calcolo e perciò di una macchina dal processore veloce e con una buona dotazione di RAM, ma probabilmente non avranno grandi esigenze di memoria di massa, di audio, forse anche di grafica.

Le schede grafichenon saranno forse il loro primo interesse, ma non saranno certamente trascurate: i processori grafici recenti hanno un grado elevato di parallelismo – sono formati da un grande numero di unità di calcolo semplici, che lavorano insieme, ciascuna assumendosi il compito, per esempio, di elaborare una ben definita parte della visualizzazione su schermo.

Normalmente la loro utilità sta proprio nello scaricare il processore centrale dei compiti di elaborazione relativi alla grafica e al video, che in certe applicazioni sono molto onerosi: lo “scaricamento” è gestito in parte da funzioni codificate nell’hardware ma anche nel software, nel sistema operativo e nei singoli programmi applicativi.

Un PC adatto per la produttività individuale

Per chi cerca un personal computer per le tipiche applicazioni professionali da ufficio

(elaborazione di testi, foglio elettronico, presentazioni, database, posta elettronica) non servono grandi risorse.

Velocità del processore, quantità di RAM e memoria di massa sono le caratteristiche più significative.

Se tutto quello che si deve fare invece è solo scrivere lettere o semplici documenti di testo e sbrigare la posta elettronica, basta veramente poco, è sufficiente una macchina base, poiché quelle attività impegnano poco il microprocessore e non hanno bisogno di grandi memorie di lavoro.

Nell’uso di un elaboratore di testi, per esempio, c’è poca differenza reale fra un net-book e una macchina desktop che costi cinque volte tanto e disponga di risorse molto superiori: per la maggior parte del tempo entrambe le macchine rimarranno ad aspettare l’elemento più lento di tutto il sistema – l’utente, che deve decidere che cosa scrivere e muovere le mani nel modo giusto sulla tastiera.

Dove si noterà differenza invece, sarà nelle operazioni di avvio e di lancio dei programmi: il net-book farà attendere un po’ di più, ma le attese si concentreranno in un piccolo numero di occasioni nell’arco della giornata.

In effetti, per funzioni così semplici non ha molto senso inseguire la novità, l’ultimo modello o la versione più recente del software.

Come regola empirica (imprecisa ma molto comoda) bisogna tener presente che le attività più esigenti sono quelle in cui intervengono maggiormente grafica e video, o che chiamano in causa grandi quantità di dati o richiedono grandi quantità di calcoli; influisce inoltre sulle prestazioni richieste alla macchina la rapidità che si vuole (o si deve) ottenere nei tempi di risposta.

Nel caso invece che l’attività principale sia la scrittura di testi, le esigenze sono minime, ma se si vuole tenere un database bibliografico con migliaia di titoli annotati e lo si vuole consultare sempre molto rapidamente, le esigenze crescono. Crescono ulteriormente se nel testo si vogliono incorporare immagini, se quelle immagini poi devono essere anche in qualche modo elaborate; e aumentano ulteriormente se si vuole poter realizzare e montare dei video.

Quanto più complessi poi sono i materiali su cui si vuole lavorare, tanto più ricca deve essere la dotazione della macchina. Non appena si comincia a parlare di grafica o di video, l’aggiunta di una scheda grafica discreta diventa molto utile.

Anche il numero (e il tipo) di programmi che si vuole poter tenere aperti contemporaneamente influisce sulla quantità di risorse necessarie: un browser per Internet o un programma di posta elettronica e un lettore audio che rimangono costantemente attivi, per poter verificare continuamente l’arrivo di messaggi e sentire musica mentre si lavora con un elaboratore di testi influiscono relativamente poco; dover tenere aperto anche un programma di fotoritocco mentre si usa un’applicazione per creare presentazioni richiede già molto di più.

Home entertainment

Le applicazioni domestiche per l’intrattenimento sono quelle che possono risultare più esigenti: se si vuole usare il personal computer per vedere film in HD, o magari in 3D, per manipolare file multimediali, per giocare (e non semplicemente al solitario con le carte, ma ad avventure grafiche, giochi di simulazione e simili) sono richieste macchine dalle prestazioni brillanti, con processori veloci, grandi quantità di RAM e schede grafiche discrete di buona qualità – e anche monitor di buon livello o dalle caratteristiche peculiari.

La maggior parte dei monitor in commercio, per esempio, non consente di vedere

un film in 3D; servono monitor che lavorano alla frequenza minima di 120 Hz. Il 3D è probabilmente l’area in cui si vedranno prossimamente le evoluzioni più significative, visto che i primi prodotti sono arrivati sul mercato a cavallo fra 2009 e 2010 e gli spazi di miglioramento sono ancora molto ampi.

Si vanno moltiplicando le soluzioni interessanti per chi voglia creare un ambiente unificato per l’intrattenimento, facendo dialogare fra loro televisore, console di gioco, impianto HiFi, personal computer, smartphone a magari anche qualche altra cosa ancora.

Realizzare piccole reti domestiche per condividere file multimediali è diventato molto semplice e la disponibilità di strumenti in questa direzione è in crescita costante (media player, quei dispositivi che prendono il nome di NAS e che sono batterie di dischi che possono essere messe in rete per conservare senza duplicazioni in un luogo unico tutti i contenuti). Non sono richieste capacità e competenze tecniche particolari per configurare sistemi del genere.

Applicazioni speciali

Per chi vuole utlizza il personal computer per applicazioni più particolari o specialistiche, i requisiti possono variare significativamente, ma in tali casi sarà opportuno affidarsi a
qualche fonte di informazione altrettanto specifica. In qualche caso si tratterà di verificare

la possibilità di collegare al sistema dispositivi esterni, in altri di concentrarsi su alcune caratteristiche interne.
Meglio non affrettarsi a fare acquisti lasciandosi incantare da doti superficiali, magari di dubbia attendibilità. In ogni settore esistono pubblicazioni specializzate, riviste, libri e siti web, e a quelli è bene rivolgersi per scoprire eventuali peculiarità.
Due esempi, comunque, per brevi accenni.


Chi si dedica alla grafica o al video, e opera in campi come l’illustrazione, l’elaborazione di immagini, il fotoritocco, il disegno tecnico, il montaggio video, dovrà sicuramente puntare ad avere un sistema dalle buone prestazioni: un processore potente, un’ottima dotazione di RAM, una buona scheda grafica in grado di accelerare le funzioni di rendering o la gestione dei flussi video.
Ma, come abbiamo già accennato (e lo ripeteremo, perché è un aspetto importante), dovrà prestare di conseguenza molta attenzione ai consumi, e a dotare il proprio sistema di un alimentatore di potenza adeguata.
Chi vuol dedicarsi ad applicazioni musicali, comporre musica, effettuare registrazioni audio digitali, gestire un sistema per l’esecuzione dal vivo, avrà sicuramente bisogno di un’ottima scheda audio e di apparecchiature d’ascolto adeguate; ma dovrà fare attenzione anche a una caratteristica che di solito, per altre applicazioni, si prende scarsamente in considerazione, cioè la silenziosità. Rinuncerà allora, magari, a qualcosa sul piano della grafica, pur di avere una scheda grafica che non abbia bisogno di un raffreddamento attivo con ventole, perché ogni ventola che si aggiunge contribuisce a produrre rumore; sceglierà un case che sia particolarmente efficace nel ridurre la propagazione dei rumori prodotti internamente dai componenti mobili (la ventola di raffreddamento del processore, per esempio, o i fruscii dei dischi).
Oppure opterà per forme di raffreddamento diverse (magari a liquido, come fanno certi appassionati di giochi che spingono
i loro processori oltre il massimo delle potenzialità nominali, mediante tecniche di overclocking).

O, ancora, userà anche più di uno di questi accorgimenti insieme. Con ogni probabilità, poi, sia chi lavora nella videografica sia chi si dedica ad applicazioni musicali andrà a scegliere le sue apparecchiature in negozi specializzati – il musicista, per esempio, da un rivenditore di strumenti musicali che abbia un buon reparto di hardware e software, dove troverà qualcuno che conosce bene le sue problematiche e le possibili soluzioni.
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