Rainbow Six: Siege Beta – Le prime impressioni
Il 24 settembre è stata resa disponibile la versione Beta del nuovo gioco targato Tom Clancy, Rainbow Six: Siege. Caratterizzato da un’azione multplayer in 5 vs 5, Siege pone i giocatori in situazioni che richiedono l’intervento di forze speciali quali recupero ostaggi e disinnesco di bombe. A turno le due squadre interpreteranno una il ruolo dei terroristi e l’altra delle forze dell’ordine: compito dei poliziotti sarà fare irruzione nella struttura in mano ai criminali e salvare tutti gli ostaggi/disinnescare gli ordigni mentre gli altri dovranno logicamente impedirglielo difendendo la struttura.
Un primo assaggio
Avevo già dato un’occhiata all’Alpha quando era stata resa disponibile per cui sapevo a cosa andavo incontro, tuttavia a prima vista mi era sembrato un gameplay piuttosto ripetitivo: entra, spara, fine. Facendo un paio di partite a questa Beta invece mi sono reso conto di quanto malleabile sia il gioco. Ci sono molti modi di approcciare ogni mappa in base alle tattiche che si vogliono adottare, la posizione degli obbiettivi, le difese nemiche… Una cosa che mi ha particolarmente colpito è stata l’incredibile dose di coordinazione che richiede, non sono mai stato un giocatore particolarmente socievole ma in Siege mi sono ritrovato ad usare moltissimo la voice chat integrata (per altro ottima) per comunicare ai miei compagni informazioni e commenti.
All’inizio di ogni round c’è un minuto di fase preparatoria in cui i terroristi possono rinforzare le strutture dell’edificio e sistemare barricate, mentre i militari devono raccogliere informazioni sui nemici e posizione degli obbiettivi grazie a dei piccoli droni radiocomandati, una volta finita questa fase inizia l’azione vera e propria. A quel punto la partita è interamente a discrezione dei poliziotti: ci si può calare con rampini, sfondare pareti con gli esplosivi, entrare di soppiatto oppure ad armi spianate, ogni tattica deve essere coordinata per riuscire, non c’è molto spazio per la casualità in Siege. Una cosa che ho notato è la velocità dei personaggi notevolmente più bassa rispetto ai canoni degli sparatutto in prima persona anche scattando, ma questo a mio parere è un punto positivo poichè rende l’esperienza più realistica e verosimile, rendendo anche i movimenti un’azione da calcolare preventivamente e per un gioco che fa del realismo un suo punto cardine è sicuramente un’ottima argomentazione.
Interessante è anche la situazione post-morte: anzichè far semplicemente assistere i giocatori morti alla partita attraverso gli occhi dei compagni come in molti altri giochi, essi potranno aiutare la squadra attraverso il sistema di telecamere a circuito chiuso (per i terroristi) o i droni abbandonati sul campo (per i poliziotti), identificando la posizione dei nemici o degli obbiettivi.
Tanti giocattoli a disposizione
Molto interessante è il gran numero di strumenti che il gioco mette a disposizione dei giocatori: i terroristi possono rinforzare pareti, piazzare barricate, filo spinato, esplosivi e blindare finestre e porte. I poliziotti dal canto loro hanno a disposizione droni, cariche di demolizione, granate stordenti e fumogene. Anche l’arsenale è molto vario, classificato in base alle diverse forze speciali che si possono scegliere. Al momento i loadout disponibili includono il SAS britannico, l’FBI americana, le forze speciali francesi, tedesche e i temibili Spetsnaz russi. Le armi variano da corti fucili d’assalto a mitragliette compatte, fucili a pompa e pistole.
Difficoltà coi server?
A livello di matchmaking non ho notato grandi problemi, salvo le code un po’ lunghe (probabilmente dato lo scarso numero di giocatori). I server rispondevano bene con 52 ms massimi di latenza (con fibra ottica 100mb) e nessun rallentamento neanche durante le rare migrazioni di host. Solo raramente ho sperimentato un paio di errori durante l’inserimento in coda, ma è bastato ritentare per essere correttamente inserito.
Grafica da Beta
A livello grafico è ineccepibile, sulla mia piattaforma dotata di AMD Radeon R9 280x ho potuto mantenere un framerate minimo di circa 90-100 fps con tutti i dettagli ad alto e AA 4x, senza subire alcun calo di frame neanche durante le azioni più concitate. Il dettaglio grafico è molto realistico e piacevole, i modelli 3D sono impeccabili e non ho ancora assistito a nessun problema di overlapping o altri bug. Tutto sommato per essere una beta al giorno dell’uscita era sorprendentemente stabile.
Tiriamo le somme
In conclusione, questo Siege mi è particolarmente piaciuto, vuoi per il gameplay divertente e coinvolgente, vuoi per la quasi eccellente realizzazione tecnica questo è un gioco che aspetto con ansia. Personalmente lo vedrei bene anche come sport elettronico data l’alta preparazione e coordinazione che richiede, ma questo lo vedremo solo in futuro.
Per maggiori informazioni riguardo l’accesso alla Beta vi rimandiamo al sito ufficiale di Rainbow Six Siege
L’articolo Rainbow Six: Siege Beta – Le prime impressioni appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.
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