Ridurre il calore all’interno del PC

By Peppe Labor

I componenti elettrici del nostro computer generano calore e la ventola interna aiuta a far circolare l’aria in modo che la temperatura interna resti normale e non ci siano problemi di surriscaldamento, in questo modo ogni componente resta operativo.
Un sistema di raffreddamento inadeguato invece provoca una eccessiva quantità di calore che obbliga la ventola ad un continuo, accelerato ed ininterrotto funzionamento, può danneggiare i componenti e limitare la velocità della CPU.
Tutti i problemi collegati a potenza e calore eccessivi possono rallentare le applicazioni.
Il rumore di una ventola costantemente in attività consiste nel primo segnale che qualcosa non va bene all’interno del computer, infatti può esserci una quantità eccessiva di polvere accumulatasi nelle prese d’aria.
Sintomi di problemi dovuti al calore interno al PC

giochi o altre applicazioni in uso non rispondono durante l’esecuzione
il sistema operativo non risponde durante l’utilizzo
le ventole nel computer diventano più rumorose perché girano velocemente per rimuovere il calore
all’avvio del computer il sistema si blocca con una schermata nera e non consente di accedere al sistema operativo
mouse e tastiera non rispondono
il computer si riavvia in modo inaspettato oppure viene visualizzato un messaggio d’errore con schermata blu.
L’eccessivo calore potrebbe essere causato dalle seguenti condizioni:
eccessiva polvere depositata all’interno del computer;
aggiunta di un nuovo dispositivo hardware, ad esempio un hard-disk. Il nuovo componente aggiunto può richiedere un funzionamento maggiore dell’alimentatore, che genera ulteriore quantità di calore, aumentando di conseguenza la temperatura interna del telaio;
con il passare del tempo, alcune ventole di raffreddamento si muovono in modo più lento fino ad arrivare all’usura;
la temperatura dell’ambiente eccessiva;
Cosa fare per rimediare ai problemi di eccessivo calore?
Rimuovere la polvere e i residui pulendo le prese d’aria. Nel caso di prese d’aria intasate oppure con componenti coperti di polvere, la ventola avrà notevoli difficoltà a raffreddare in modo efficace. Gli accumuli di polvere inoltre impediscono la circolazione dell’aria intorno ai dispositivi di raffreddamento costringendo la ventola ad un funzionamento più del possibile portandola infine al danneggiamento. Quindi occorre una pulizia efficace soffiando via la polvere utilizzando apposite bombolette di aria compressa.
Prima di spruzzare l’aria, bisogna accertarsi che il computer sia spento e di scollegare l’adattatore elettrico.
È possibile rimuovere la polvere utilizzando un aspirapolvere con la funzione soffio attiva oppure un asciugacapelli con getto di aria fredda.
La rimozione della polvere facilita una migliore circolazione dell’aria, sarà agevolato anche il sistema di raffreddamento permettendo così alla ventola un normale funzionamento.
Le prese d’aria si trovano in posizioni che possono variare a seconda del modello di computer che viene utilizzato, per identificarle, si devono cercare le alette di rame o nere che si trovano internamente alle stesse prese d’aria.
Il getto di aria compressa andrà indirizzato anche nelle altre prese d’aria, come quella di aspirazione dell’aria della ventola, affinché venga mantenuta la circolazione d’aria e si impedisca l’accumulo di polvere sui componenti.
Ricordandosi di eseguire periodicamente tale procedura come misura preventiva a scadenze regolari, si potrà ridurre l’eventualità di provocare gravi danni ai componenti garantendo inoltre prestazioni efficienti al computer.
Oltre alla pulizia interna del computer mediante aria compressa, sarebbe raccomandabile ripulire come si deve anche la ventolina per il raffreddamento della CPU.
Questa procedura viene spesso sottovalutata, magari ci si limita solitamente ad una semplice spruzzata d’aria verso la ventolina e sul dissipatore del processore.
Ma non sempre è sufficiente questa breve operazione di pulizia, infatti sarebbe necessario smontare la ventolina, il dissipatore e la CPU per poter effettuare una pulizia più approfondita ed accurata.
Ma il più delle volte questa operazione non viene eseguita, probabilmente a causa della difficoltà d’esecuzione da parte di inesperienza dell’utente.
Almeno una volta all’anno dovrebbe essere effettuata per evitare malfunzionamenti improvvisi del computer.
Un possibile primo sintomo di una CPU che necessita di una pulizia è l’elevata temperatura che raggiunge, infatti con 70°C sarebbe già eccessivamente alta ed il computer inizia ad avere degli arresti imprevisti del sistema.
Se anche nel vostro caso risulta una temperatura elevata, controllate l’apposita sezione del BIOS, il più delle volte è sopra i 70°C, quindi siamo davanti ad un chiaro sintomo di intasamento della ventolina e del dissipatore.
Inoltre non è da trascurare l’accumulo di polvere, che come sappiamo può provocare malfunzionamenti in presenza di umidità e basse temperature.
In questo caso chi non è esperto di tali operazioni, deve rivolgersi ai tecnici esperti , mentre chi smanetta e si sente pratico si deve armare di pazienza, si deve smontare tutto il blocco ventola/dissipatore generalmente fissato alla CPU tramite una o più mollette elastiche. Dopo aver smontato tutto, con il solito getto di aria compressa viene effettuata una profonda pulizia.
Bisogna avere accortezza di tenere ferma con un dito la ventola mentre si spruzza l’aria, per evitare di porla in rotazione a velocità eccessive, che possono provocare il danneggiamento dei cuscinetti e del motorino.
Appena terminata la pulizia con il gettito d’aria, occorre assolutamente ripulire bene le due zone di contatto dissipatore-CPU dai residui di pasta termoconduttiva, utilizzando acetone, alcool isopropilico o benzina rettificata per accendini, quindi si stende un nuovo strato di pasta siliconica (ne basta una piccola quantità, senza esagerare) e assembla nuovamente il tutto.

AVVERTENZA: se qualcuno pensa di poter fare a meno della pasta siliconica, farà sicuramente un grave errore mettendo in serio rischio la CPU.
Infatti senza questo strato di pasta termoconduttiva, il processore non potrà trasmettere il calore al dissipatore , causando il surriscaldamento localizzato, ciò provocherà arresti del sistema continui nel PC anche a pochissimi secondi dall’accensione.
Per lo stesso motivo è sconsigliabile riutilizzare il vecchio strato di pasta, ormai rinsecchito e quindi inutilizzabile.
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